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CGCReviews – Call of Duty: Modern Warfare III

Tre passi avanti negli anni scorsi... e dieci indietro per quest'anno.

Call of Duty: Modern Warfare III

Call of Duty: Modern Warfare III, sviluppato da Sledgehammer Games con Infinity Ward e pubblicato da Activision, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam / Battle.net).

Un altro anno e un nuovo capitolo del famoso franchise con Call of Duty: Modern Warfare III; però, per quest’anno, il titolo sembra non riuscire a proporre la stessa “anima” per cui la serie è rinomata. Con Sledgehammer Games che passa totalmente come sviluppatore principale, sembra abbiano voluto provare con tutte le forze a cambiare la formula, cercando disperatamente di ritirare fuori quell’azione mozzafiato della serie, ma che oltre ad un ottimo comparto multiplayer online, molto altro non riesce a fare.

Partendo dalla campagna per giocatore singolo, la storia continua da dove ci siamo lasciati con Call of Duty: Modern Warfare II (2022), con il Capitano Price e la sua Task Force 141 alle prese con il terrorista Vladimir Makarov. Nonostante la narrativa del reboot cerchi continuamente di dare uno spessore da vero cattivo a Makarov, riportando al tempo stesso alcuni dei volti familiari della serie passata, tutto ciò che viene offerto è una narrazione altalenante e talvolta inconcludente.

CGCReviews - Call of Duty: Modern Warfare III 1

Call of Duty: Modern Warfare III inizia con una missione davvero sorprendente dove dobbiamo eseguire un’estrazione da una prigione. Con questa introduzione, le premesse sembrano davvero ottime, ma ben presto, tutto viene buttato all’aria quando si passa alle nuove missioni Open Combat: sezioni open-map dove si perde totalmente l’essenza cinematografica della serie. Nella mappa, oltre all’obbiettivo/i da seguire, troveremo casse di rifornimenti per armi ed equipaggiamenti migliori, ma una volta scoperte tutte, la rigiocabilità passa allo zero totale. Si sente la voglia di voler innovare spingendo su un gameplay più “acceso”, ma al tempo stesso si perde ciò per cui si giocavano le campagne: la narrazione.

Non mancano dei momenti forti ed impattanti quasi quanto la famosissima missione “No Russian” dell’originale COD: MW2, dimostrando che è ancora possibile stupire ed emozionare il giocatore anche in un Call of Duty. Purtroppo, però, queste sezioni sono spesso inconcludenti per la trama stessa. Senza parlare del finale che, dopo un cliffhanger istantaneo, non lascia altro che l’amaro in bocca e tante domande senza risposta.

Tutto il gameplay della campagna di Call of Duty: Modern Warfare III è frenetico… troppo frenetico, al punto da sconnettersi completamente dalla storia. Il passaggio da missioni fortemente narrative a sezioni con missioni da open-world, il flusso viene rotto più e più volte, anche in modo frustrante. Non abbiamo alcuna missione veramente stealth, inseguimenti di veicoli, o altre tipologie caratteristiche della serie. Insomma, una campagna pienamente insufficiente e che ha bisogno assoluto di una revisione per il futuro se volessero mantenere questo nuovo stile. Carino invece il trailer della campagna in collaborazione con Giorgione; almeno questo riesce a strappare un sorriso.

CGCReviews - Call of Duty: Modern Warfare III 2

Se la campagna di Call of Duty: Modern Warfare III non fa altro che lasciare l’amaro in bocca, non si può assolutamente dire lo stesso per la modalità multigiocatore. Tra le introduzioni, troviamo ben 16 mappe prese direttamente da COD: MW2 (2009), elogiando a dovere ciò che la serie fu ai tempi d’oro.

Il gameplay (e gunplay) rimane fedele a quello della serie, risultando reattivo ed intenso. Per coloro a cui hanno giocato a Modern Warfare II (2022), è possibile mantenere la propria progressione e tutti gli sblocchi, ma c’è da dire che le nuove armi introdotte in questo capitolo lasciando di parecchio indietro, come potenza, quelle del predecessore. Buona parte delle armi disponibili (che sono davvero tante), insieme alle loro personalizzazioni, arrivano direttamente dai titoli precedenti, ma questo non toglie valore alla loro utilità e divertimento nell’utilizzarle.

Per quanto riguarda gli equipaggiamenti di Call of Duty: Modern Warfare III, invece, questi hanno ricevuto delle modifiche sostanziali, abbandonando la strada dei vantaggi e abbracciando quella dei pezzi sostituibili, con giubbotti tattici, guanti, stivali ed accessori singoli. In realtà, il loro funzionamento rimane il medesimo, ma comunque donano un senso maggiore all’esperienza che non fa sicuramente male.

CGCReviews - Call of Duty: Modern Warfare III 3

In Call of Duty: Modern Warfare III vediamo l’introduzione di una nuova playlist multiplayer chiamata Cutthroat (letteralmente, tagliagola): si tratta di una modalità 3vs3vs3 con intensi combattimenti. Non mancano le classiche modalità come Team Deathmatch e Domination, che riescono ancora ad offrire tra le migliori sessioni online disponibili. Per quanto riguarda la modalità Ground War, invece, questa non riesce davvero ad offrire un’esperienza totalmente valida, dove il numero di giocatori più elevato crea solamente caos e confusione, in delle nuove mappe progettate appositamente per questa modalità che sono tra le più deludenti.

E se vogliamo parlare proprio delle mappe, quelle che spiccano di più sono sicuramente quelle importate da MW2 (2009). Queste mappe leggendarie riescono comunque a mantenere la loro qualità intaccata, con scontri a fuoco dinamici e diversi percorsi in cui insinuarsi. Inoltre, le novità introdotte nei reboot dal 2020, con un gameplay più rapido, scivolate, tuffi, ecc…, non influenzano assolutamente negativamente la giocabilità di questi scenari, rimanendo sempre bilanciati. Tornare a giocare a Search and Destroy in queste mappe dopo oltre dieci anni è davvero emozionante.

Concludendo questo capitolo sul multigiocatore online di Call of Duty: Modern Warfare III, posso assicurarvi essere davvero ottimo, dove i combattimenti dinamici e la frenesia fanno da padroni ed esaltano ulteriormente l’esperienza online della serie. Grazie anche alla possibilità di importare i propri progressi precedenti e un bilanciamento sin dal day one che fa centro, questa è sicuramente, senza ombra di dubbio, la modalità migliore disponibile in questo nuovo capitolo.

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Tra le altre modalità disponibili in Call of Duty: Modern Warfare III troviamo anche quella Zombie con l’Operazione Deadbolt. Se cercate di essere delusi come mai prima da una variazione di qualcosa che amate sin dai tempi di COD: World at War, allora questo sarà il miglior modo per farvi del male. Questa modalità, che ci vede combattere in Urzikstan, perde totalmente l’intensità e la claustrofobia della modalità Zombie. La scelta di suddividere le missioni a più livelli con l’obbiettivo di fornire una narrazione all’esperienza, facendoci esplorare alla ricerca di informazioni e misteri, fallisce totalmente nel momento il quale ci ritroviamo in un open-map blando e incredibilmente soporifero.

La possibilità di utilizzare una scelta di operatori, ognuno con il proprio armamento, apre le porte a diversi stili di gioco per ogni partita, con personalizzazioni che includono killstreak, armature, maschere antigas e vari “medicinali”, in modo molto simile al multiplayer. Oltre all’arsenale standard, quelli esclusivi di questa modalità Zombie non sono davvero così impressionanti come dovrebbero essere (e come sono sempre stati in passato).

I nuovi potenziamenti attivi riescono però a portare qualche novità al combattimento contro i non-morti. Ognuno di questi potenziamenti offrono qualcosa di unico al nostro operatore, ma il loro contributo non riesce comunque a salvare la monotonia di questa modalità. La possibilità di ottenere armi iconiche risulta solamente mero fan service, incoraggiando l’esplorazione e la creazione delle suddette in modo troppo superficiale. Anche i Perk fanno il loro ritorno, ma anche in questo caso sono semplicemente li perché si. La modalità Zombie, in questo Call of Duty: Modern Warfare III, è una banale rivisitazione che mescola DMZ e Warzone agli Zombie, in un tentativo che si rende il più debole del franchise ad oggi.

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C’è comunque un passo grafico in avanti in Call of Duty: Modern Warfare III rispetto al predecessore, dove la qualità grafica riceve nuove texture e tecniche di illuminazione che innalzano il livello estetico del titolo. Visivamente ci troviamo davanti a qualcosa di eccezionale che, senza i suoi problemi di narrativa, sarebbe potuto essere davvero molto di più. Soprattutto i modelli dei personaggi sono spettacolari, offrendo una resa realistica di questi in modo egregio. E quando il titolo non soffre di problemi prestazionali nonostante la qualità grafica avanzata, si può ben capire la cura posta dal team di sviluppo nell’ottimizzazione.

L’interfaccia utente, invece, mantiene uno stile datato che, nonostante alcune piccole modifiche, non riesce a far intuire un vero passo avanti. Con il passaggio al launcher Call of Duty unificato, i menù sono diventati ingombranti, caotici e poco ordinati, con pop-up dedicati alle micro-transazioni che si insinuano ovunque in modo alquanto invadente e fastidioso.

Anche lato sonoro Call of Duty: Modern Warfare III è davvero eccellente, con suoni realistici e viscerali per un coinvolgimento a 360°. Con un buon equipaggiamento sonoro, soprattutto le esplosioni acquistano un valore tutto loro. C’è anche la possibilità di acquistare le musiche dell’originale Modern Warfare 2 (2009) per un tocco nostalgico extra all’esperienza.

Per concludere, Call of Duty: Modern Warfare III fallisce nel suo tentativo evolutivo, dove solo la modalità multiplayer online si salva, offrendo un’esperienza narrativa blanda e una modalità Zombie insufficiente. La campagna non vale la candela per via della sua storia sconnessa, mentre il comparto multiplayer rimane il punto forte ed offre una giocabilità più che valida. La modalità Zombie, invece, è un punto davvero debole e deludente, tanto quanto la forte invasività delle richieste di spendere ulteriore soldi in micro-transazioni. Insomma, un titolo che ha valore solamente in una modalità e che non ne riesce a giustificare un suo acquisto.


5.9

Voto CGC

Recensione Call of Duty: Modern Warfare III

Call of Duty: Modern Warfare III fallisce nel suo tentativo evolutivo, dove solo la modalità multiplayer online si salva, offrendo un’esperienza narrativa blanda e una modalità Zombie insufficiente.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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