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CGCReviews: Penny’s Big Breakaway

Un platform 3D che ritorna ai fausti giorni del genere.

Penny's Big Breakaway

Penny’s Big Breakaway, il platform 3D sviluppato da Evening Star e pubblicato da Private Division, è ora disponibile su PS5, Xbox Series, Switch e PC (Steam). Ci teniamo a ringraziare Private Division per i codici forniti per ogni piattaforma.

Penny’s Big Breakaway nasce come un omaggio ad un periodo nel quale il genere degli action platform 3D stava prendendo piede, con personaggi stravaganti e bizzarri trasposti in un primitivo 3D, colori al limite dell’accecante e una marea di escamotage per far funzionare questi giochi su cui si stava ancora sperimentando. Ma nonostante Penny’s Big Breakaway si collochi proprio in quella fascia storica, fa comunque di tutto per evitare alcuni errori (o orrori, se si preferisce) dei titoli da cui prende spunto e che vuole richiamare.

La protagonista di Penny’s Big Breakaway, proprio come suggerisce il nome stesso del gioco, è proprio Penny: un’artista yo-yo aspirante che si reca ad una sorta di talent show dell’imperatore. Durante i primi istanti, però, il suo yo-yo si fonde letteralmente con una creatura vivente, diventando praticamente un animale domestico senziente. Grazie a questa creatura, Penny ottiene un sacco di abilità particolari, cosa che però non aggrada particolarmente l’imperatore che le schiera contro il suo esercito di pinguini.

CGCReviews: Penny's Big Breakaway 1

Proprio per il fattore fuga che viene buttato da subito, ciò che ci si può aspettare è proprio un gameplay con livelli lineari e rapidi. Ed è proprio ciò che Penny’s Big Breakaway propone, dato che ogni livello è molto ristretto, senza nulla di particolare da esplorare, offrendo invece percorsi velocissimi, pieni di acrobazie da compiere e ostacoli da superare. Ciò non toglie comunque il fatto che nei livelli siano presenti collezionabili da trovare, ma principalmente il gioco vuole che si concluda il livello il più rapidamente possibile.

Una cosa che mi ha stupito, rendendosi anche come elemento moderno ed innovativo per il genere, e non certo idea degli anni ’90, è proprio data dalla minaccia dei nostri inseguitori. Avremo una barra della vita, come ci si aspetta dal genere, ma i pinguini nemici non ci faranno danno diretto; anzi, questi si aggrapperanno a noi con tutte le loro forze rallentandoci e, quando questi saranno troppi rendendo impossibile il movimento, verremo catturati. C’è ovviamente la possibilità di toglierseli di dosso gradualmente, ma spesso capita di trovarsi sopraffatti. È un aspetto davvero apprezzabile, dato che tiene il giocatore sempre all’erta nei momenti più critici.

Ma come meccanica principale di Penny’s Big Breakaway, c’è proprio l’utilizzo dello yo-yo di Penny. È davvero uno strumento multiuso, dato che possiamo usarlo come arma scagliandolo contro gli avversari, ma possiamo anche usarlo come rampino per le zipline, come corda per girare macchinari, utilizzarlo come una sorta di monociclo e persino usarlo per eseguire svariate acrobazie aeree. E proprio di queste ultime, possiamo sfruttare lo yo-yo per uno slancio o come punto di aggancio temporaneo a mezz’aria. Grazie a questo fantastico strumento, il gameplay risulta davvero dinamico e sempre rapido, soprattutto quando ci si prende la mano.

Lo yo-yo di Penny può anche ottenere abilità extra temporanee ingurgitando varie tipologie di cibi. Per esempio, mangiare un peperoncino darà un boost di velocità per la modalità monociclo, un hamburger lo renderà super pesante e capace di sfondare pareti, e così via. I cibi sono sparsi qua e la per i livelli, aggiungendo una meccanica che riesce a dare qualcosa di fresco alla altrimenti piattezza di alcuni livelli.

CGCReviews: Penny's Big Breakaway 2

Un aspetto di Penny’s Big Breakaway che invece potrebbe far infastidire alcuni giocatori, è proprio dato dalla sua telecamera. La levetta destra del pad è impostata per utilizzare lo yo-yo, quindi niente controllo manuale nemmeno delle angolazioni della telecamera. Questo, delle volte, ha causato una mia morte improvvisa per via di prospettive ingannevoli (o per la totale mancanza visiva) di buche ed ostacoli. Inoltre, dato che lo yo-yo può essere anche utilizzato tramite i pulsanti frontali (cosa che ho trovato più immediato e semplice) tranne per un’eccezione, non dar la possibilità di muovere anche solo leggermente la telecamera è un compromesso troppo forzato, seppur vero che correre in una direzione e colpire nell’altra risulta utile ma mai fondamentale.

Parlando proprio di morti, improvvise o meno che siano, si può notare un altro problema di Penny’s Big Breakaway per via di checkpoint spesso un po’ troppo distanti tra loro, o proprio assenti. Capita spesso di doversi rifare una grossa sezione del livello se rimandati ad un checkpoint precedente; e dato che la morte ha come unico effetto negativo il ridurre il nostro punteggio, risulta quasi più cattivo il dover rifare intere sezioni di livelli ancora ed ancora per riprovare un punto difficile o sul quale commettiamo errori.

Un altro aspetto di Penny’s Big Breakaway che mi ha lasciato un po’ interdetto è proprio il suo stile visivo. Il primitivo passaggio al 3D è stato molto sgraziato, con limitazioni dovute ad inesperienza e ad hardware di tempi andati che non permettevano una resa molto migliore di quella già offerta. Penny’s Big Breakaway prende benissimo proprio quell’estetica che, purtroppo, risulta un po’ troppo vecchia ed obsoleta, dove spesso i personaggi vengono resi troppo semplicisticamente. Non sarebbe dispiaciuto uno svecchiamento sotto al punto di vista grafico, senza distaccarsi troppo da ciò cui vuole emulare dell’era Nintendo 64 e PS1.

CGCReviews: Penny's Big Breakaway 3

Anche la storia non è niente di eccezionale o memorabile, dato che inizia e finisce senza lasciare e spiegare quasi nulla nel mezzo della stessa. Spesso salta di qua e di la in modo goffo, non dando credito a personaggi che avrebbero invece beneficiato maggiormente di un approfondimento maggiore, rendendo tutto molto piatto e fin troppo frenetico. Comunque, seppur la narrativa sia abbastanza di Serie B, non influenza troppo la qualità del gameplay, che ne risulta comunque gradevole e divertente.

Per concludere, Penny’s Big Breakaway è un omaggio agli albori dei platform 3D che offre un’esperienza dinamica e divertente, ma che talvolta risulta un po’ invecchiato male ed obsoleto, soprattutto sul lato visivo. Ha delle idee innovative, come la meccanica di cattura da parte dei nemici e l’utilizzo dello yo-yo, che aiutano sicuramente il titolo ha rendersi unico a modo suo, ma che avrebbe potuto essere di un gradino superiore se non avesse emulato anche alcuni problemi e difetti del passato.


7

Voto CGC

Recensione Penny’s Big Breakaway

Penny’s Big Breakaway è un omaggio agli albori dei platform 3D che offre un’esperienza dinamica e divertente, ma che talvolta risulta un po’ invecchiato male ed obsoleto, soprattutto sul lato visivo.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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