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CGCReviews – Vengeful Guardian: Moonrider

Un cyborg tra libertà e vendetta.

Vengeful Guardian: Moonrider

Vengeful Guardian: Moonrider, sviluppato da JoyMasher e pubblicato da The Arcade Crew, è stato rilasciato su PS5, PS4, Switch, PC (Steam) e Luna il 12 Gennaio 2023.

Sono passati quasi tre anni da quando Blazing Chrome, ha potuto ridare un assaggio di quel Platform-Run and Gun alla Contra. Un titolo che colpì molto sia per il suo gameplay molto fedele e rispettoso del genere, e sia perché faceva respirare quell’aria nostalgica retrò da gemma pixelata nascosta dal tempo. Da allora, il team di sviluppo JoyMasher ha raccolto le forze per poter presentare la loro ultima fatica: Vengeful Guardian: Moonrider.

Si tratta infatti di un platform d’azione che quasi potrebbe definirsi un fratello di Blazing Chrome per la lampante somiglianza, perciò occorre andare un po’ più in profondità per capirci meglio.

CGCReviews - Vengeful Guardian: Moonrider 1

Il risveglio di un cyborg

In Vengeful Guardian: Moonrider possiamo notare come la somiglianza potrebbe lasciar tranquillamente pensare che questo sia ambientato nello stesso universo di Blazing Chrome. Ci ritroviamo in un futuro prossimo non troppo lontano, in cui elementi futuristici si integrano con una realtà grezza e sporca. L’ordine è mantenuto grazie a una coalizione governativa che esercita il suo potere con la forza e per garantirsi l’egemonia nell’equilibrio dello status quo, vengono costruiti nove cyborg programmati per seguire le direttive, servendosi di ogni tipo di potere a loro concesso.

Questo un po’ ci rimanda alle realtà distopiche di Dredd e RoboCop, in cui la società vive in un caos incontrollato e vengono istituite delle forze in campo in grado di fare il bello e il cattivo tempo a seconda delle circostanze. Ma la storia di Vengeful Guardian: Moonrider prende il nome dal protagonista, ovvero Moonrider, proprio per un plot twist che avvia la trama: uno di questi ninja cyborg prende coscienza di se, e comincia a interrogarsi sull’eticità di concetti come la libertà e il potere.

Da qui, l’umanità un po’ inaspettatamente si ritrova alleato uno dei suoi ex-nemici più importanti, determinato però questa volta a rivoltarsi contro i suoi stessi creatori e cominciare così un viaggio di vendetta, simil Kill-Bill. Anche se ovviamente la trama rimane scarna, facilotta e non scava più a fondo di così, è sempre piacevole ritrovarsi faccia a faccia con i boss sapendo di esserne stati legati in precedenza.

CGCReviews - Vengeful Guardian: Moonrider 2

Vendicati come preferisci

Terminato il primo livello introduttivo, ci si ritrova con la possibilità di scegliere a nostro piacimento quale altro affrontare. Tutti avranno la stessa struttura: tre vite per un’azione platform in 2D, in cui sul percorso incontreremo due mini-boss e infine il boss di fine livello. I checkpoint aiuteranno a tenere saldo l’avanzamento durante il percorso, ma se le tre vite si esauriranno, allora si dovrà ricominciare dall’inizio. Questo potrà suonare come punitivo e di conseguenza già respingente, ma posso assicurarvi che i livelli sono brevi (circa tra i 10 e 15 minuti per concluderne uno) e che la difficoltà generale è parecchio generosa.

In aggiunta, c’è anche la possibilità di dotare Moonrider con dei potenziamenti, tra cui uno scudo che riduce i danni subiti (a scapito del malus che andrà ad incidere sul punteggio di fine missione). Questo, così come gli altri potenziamenti possono essere trovati durante l’esplorazione e possiamo equipaggiarne due alla volta, rendendo così la giocabilità più personalizzabile. Una volta battuti i boss, questi rilasceranno delle armi secondarie da poter equipaggiare al nostro cyborg in modo molto similare a Mega Man, ma a differenza di quest’ultimo, qui le armi non sembrano rappresentare uno specifico vantaggio verso un certo tipo di Boss. Quindi che possa piacere o meno, questo permette di scegliere in totale leggerezza con cosa giocare.

Ma se i livelli sono corti e la difficoltà è “semplice”, dove sta l’impegno? Il punteggio. Vengeful Guardian: Moonrider è anche uno stylish-game, ovvero uno di quei giochi che si preoccupano di vedere come riesci a portare a termine le cose. Se quindi sei preoccupato di vedere come hai finito velocemente il livello in un primo momento, riprovalo cercando di ottenere un grado S. Credo che questa sia stata una scelta voluta di level design per renderlo più accessibile a un pubblico più ampio rispetto a un Blazing Chrome.

CGCReviews - Vengeful Guardian: Moonrider 3

Il gameplay di Moonrider

Vengeful Guardian: Moonrider è fondamentalmente un run n’ slash; un Contra adattato al corpo-a-corpo.
Si corre e ci si muove, ma per attaccare si fa tutto con la katana del nostro silver samurai, eccetto attacchi speciali ovviamente. Moonrider, rispetto a Blazing Chrome, ha una mobilità più limitata e più ristretta. I comandi sembrano più misurati per un trial and error che per un’azione caciarona a scorrimento orizzontale. Di base, il personaggio cammina e attacca nel breve raggio, perciò occorre sfruttare spesso lo sprint per centrarsi sul giusto tempismo.

Il salto, invece, è una delle cose che ho sofferto di più dato che risulta un po’ legnoso. È faticoso arrivare sulle superfici per la breve distanza che copre e in più, quando ci sono sezioni in cui bisogna attaccarsi alle pareti, bisogna usarlo di continuo poiché altrimenti non si rimane appesi. Fortuna vuole che è possibile trovare proprio un potenziamento per il Doppio-Salto, per me indispensabile dopo la sua scoperta.

Differentemente dal consueto “spara e ammazza tutto quello che c’è a schermo“, a Vengeful Guardian: Moonrider interessa maggiormente arrivare il prima possibile all’obiettivo, cioè il boss, ed eliminarlo.
Infatti, la maggior parte delle sezioni di gioco può essere superata correndo tra i nemici, non ponendo quasi mai nessuna limitazione all’avanzamento. Questa è sicuramente una trovata interessante che non spesso si trova tra i titoli di questo genere, tuttavia poi non trova pieno riscontro proprio nelle battaglie con i Boss.

Purtroppo, l’abbondante grado di generosità della difficoltà generale, si avverte con ancor più peso nelle fasi in cui il gioco dovrebbe raggiungere il suo massimo splendore. Affrontare i boss di fine livello fa realizzare velocemente come sia più conveniente stargli addosso sferrando attacchi il più possibile, rispetto che imparare il suo pattern di movimenti. Questo rende le battaglie poco memorabili e alcune di queste addirittura generiche. Forse aiuta che, essendoci tanti scontri tra Boss e mini-Boss, ci si possa comunque sentire nell’azione, ma comunque rimane una nota dolente nella valutazione d’insieme.

CGCReviews - Vengeful Guardian: Moonrider 4

Una S va al comparto estetico

Sul lato tecnico-visivo, Vengeful Guardian: Moonrider non ha molto da dimostrare. È pura pixel art in 16bit realizzata davvero egregiamente. Guardando questi livelli, lasciano immaginare che avrebbero potuto esistere su una console di quell’era, ma sono certo che non sarebbe stato possibile per la quantità di dettagli che girano agli alti frame rate moderni. Stesso discorso vale per quanto riguarda il sonoro: preciso nell’essere riprodotto con quella sporcizia in distorsione tipica del sound retrò, e poi la colonna sonora… frenetica e techno in sintonia con l’azione di gioco.

Andando dritti al punto

Vengeful Guardian: Moonrider è un gioco che se fosse uscito negli anni ’90 probabilmente ce lo ricorderemo ancora oggi come un cult. Nato in un tempo dove la limitazione era un plus, oggi per l’appassionato rappresenta un bel tuffo nel passato, anche se per il giocatore più esigente la difficoltà un po’ morbida e una longevità di primo acchito asciutta, fan decisamente perdere punti.

Se invece siete alla ricerca di vibes da old-school a un buon compromesso, vi ritroverete con circa tre orette di sano divertimento.


7

Voto CGC

Recensione Vengeful Guardian: Moonrider

Vengeful Guardian: Moonrider è un gioco che se fosse uscito negli anni ’90 ce lo ricorderemo ancora oggi come un cult, ma la sua difficoltà morbida e la breve longevità gli tolgono punti.

*Si ringrazia The Arcade Crew per il codice PC fornito

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Alessandro Da Campo

Recensore di CrazyGameCommunity.it.

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