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CGCReviews: UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves

Il banchetto dei lupi a suon di magli perforanti.

UFO ROBOT GRENDIZER - The Feast of the Wolves

UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves, sviluppato da Endroad e pubblicato da Microids, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam / EGS). Il titolo è anche conosciuto con il nome italiano di UFO ROBOT GOLDRAKE – Il Banchetto dei Lupi.

Ci troviamo in un periodo nel quale si pesca molto dal passato, cercando di rispolverare le vecchie glorie; infatti, ora è il turno del nostro robot gigante dalla mente creativa di Gō Nagai: sto parlando di Goldrake (come è conosciuto nel nostro paese), uno dei suoi lavori che più ha segnato l’infanzia di molti di noi.

Ma partiamo con la storia di UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves, non ché inizio anche della serie animata: tutto inizia sul pianeta Fleed, dove il principe Duke Fleed si appresta a sposare la principessa di Vega, Rubina. Però, prima che ciò potesse accadere, il Re Vega scagliò un attacco al pianeta con il suo esercito, capitanato dal generale Hydargos. Duke Fleed prende posizione per l’evacuazione del suo pianeta riattivando, dopo anni, il guardiano che protegge Fleed: il potentissimo Goldrake, non che uno degli obbiettivi di Re Vega.

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Purtroppo, Goldrake non riesce a difendere il pianeta ormai sull’orlo della distruzione, così Duke Fleed decide di scappare lasciando il suo pianeta natale al suo destino ma non prima di aver evacuato la sua gente. Finisce così sul pianeta Terra, ed è li che si nasconde per alcuni anni, ma la mano di Re Vega colpirà presto anche il nostro globo, è sarà compito di Duke Fleed, chiamato Actarus dai terrestri, a doverla difendere.

Ora che sapete chi è Goldrake, possiamo partire con il gameplay di UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves. Il mondo di gioco si suddivide in aree open-map con obbiettivi primari e secondari che, se completati, porteranno al boss. Nella mappa sono anche presenti obbiettivi “terziari” che possiamo definire come una sorta di collezionabili. Partendo con ordine, le missioni secondarie, qui, sono essenziali per poter proseguire la trama principale: di base saranno missioni di scorta o difesa di obbiettivi vari. Invece, quelli primari sono sempre di sterminio di Mostri di Vega minori, adibiti a carne da cannone per i nostri magli perforanti. Specifico anche che c’è la possibilità di rivisitare le mappe per raccogliere i collezionabili mancati.

Rimanendo in tema collezione, nella mappa di gioco sono presenti piccoli collezionabili come Dischi Volanti di Vega e forzieri che, se distrutti, ci premieranno con materiali per potenziare le nostre abilità. Una volta potenziate le nostre abilità, faranno più danni, ma non evolveranno la mossa nel suo insieme. Queste ultime sono proprio le storiche abilità di Goldrake che tutti i fan conosceranno alla perfezione, ma per coloro che non ne sono a conoscenza, ne elencherò alcune ai fini di spiegare il combat system.

Goldrake può sferrare pugni devastanti ai suoi nemici, con ogni colpo a segno che caricherà la barra rossa usata per le abilità. Queste vanno dal lanciare magli perforanti per afferrare l’avversario, curarsi con l’energia solare (perché è eco-friendly), e schivare all’ultimo momento per rallentare il tempo ed usare i suoi disintegratori paralleli: fungeranno da danni critici e distruggeranno ogni difesa nemica. Il suo arsenale non finisce qui, ma lascio a voi il piacere di scoprirlo e di rivivere le incredibile abilità di Goldrake.

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Ogni mossa di Goldrake, che sia il maglio perforante o l’alabarda spaziale, verrà enfatizzata dalla frase iconica di Actarus: se pensate che possa dar noie, in realtà esalta la cosa facendo gasare il giocatore. I Mostri di Vega sono basilari e combatteranno sferrando attacchi nella speranza di sconfiggerci. La varietà di avversari in UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves è nulla, con solo 2/3 tipologie di nemici presenti tra minion classici, scudati e robottoni dotati di martello razzo. Alcuni nemici avranno anche uno Scudo di Vegatron che, per essere rimosso, si dovrà colpire con una sequenza precisa di attacchi segnalati sulle loro teste.

Ovviamente, l’esercito di Vega non è la “crème de la crème”, per questo ci sono i Disco Mostri di Vega adibiti a boss della zona e con un moveset più variopinto. I boss sono divertenti ma semplici e non danno a Goldrake grossi problemi, venendo spazzati via con facilità. Una volta eliminati, daranno una chest che contiene un cristallo per sbloccare una nuova abilità. Il gameplay, però, non si limita solo a questo: Goldrake non si chiama Ufo Robot per nulla.

Infatti, tra una battaglia e l’altra, ci saranno sezioni shoot-‘em-up che con Goldrake. Queste sono solo fasi di intermezzo carine, ma non approfondite, limitando tutto ad uno spara spara. Non più interessanti le sezioni con telecamera dall’alto, con Alcor pilota del suo TFO (un Disco volante giallo) che sarà compagno di Goldrake nelle sue avventure e che si limiteranno, anche queste ultime, ad uno spara spara fino alla fine. Un’altra sezione di gioco minimale si presenta nelle fasi con telecamera dall’alto dedita al dialogo, con la possibilità di parlare con gli altri personaggi della serie e scoprire dettagli, non che per iniziare le varie missioni del gioco.

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Le impostazioni di UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves sono basilari. In italiano (ma è presente anche in altre lingue), inoltre, ci sono mancanze di traduzione per alcune opzioni, che presentano un segnaposto “#TODO” quindi, sarà necessario mettere temporaneamente il testo in lingua inglese. La colonna sonora è la classica della serie animata, colpendo direttamente al cuore dei più nostalgici, facendoci tornare indietro nel tempo. Il doppiaggio è buono per i personaggi principali, pessimo per i secondari che risultano più robotici e meno curati.

Lo stile grafico di UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves richiama lo stile animato, presentandosi in modo piacevole. Però, tutto viene vanificato da un pop-in eccessivo, ma soprattutto un framerate imbarazzante e con stuttering nelle fasi di esplorazione ma meno in combattimento. Anche con una macchina performante (i7-10700K, RTX 3080 e 32GB di RAM) ho fatto fatica a tenerlo stabile sui 60 fotogrammi al secondo. Il gioco presenta un peso hardware eccessivo per ciò che è, evidenziando scarsissima ottimizzazione da parte degli sviluppatori. Tuttora, il gioco non ha ricevuto patch per sistemare le varie problematiche di cui il gioco soffre.

UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves si pone come la rinascita del protettore della terra dall’esercito di Vega, ma Goldrake non ha mai dovuto fare i conti con la scarsa ottimizzazione degli sviluppatori, cosa molto più forte di un Disco Mostro. Il combat system è divertente e fluido da giocare, mentre l’esplorazione delle mappe ci dona più momenti da passare insieme al gigante buono, ma tutto si vanifica con cali insensati di framerate, bug e stuttering pressanti.


5

Voto CGC

Recensione UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves

UFO ROBOT GRENDIZER – The Feast of the Wolves si pone come la rinascita di Goldrake, ma l’eroe non ha mai dovuto fare i conti con la scarsa ottimizzazione, cosa molto più forte di un Disco Mostro.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Alessandro Zingariello

Nato nel 1996, coltivo la mia passione fin dai 4 anni. Ho cominciato a giocare con mio padre a Space Invaders su PlayStation e lì è nato il mio amore per i videogiochi.

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