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CGCReviews – A Quiet Place: The Road Ahead

Un gioco interessante... ma di Serie B.

A Quiet Place: The Road Ahead

A Quiet Place: The Road Ahead, il nuovo titolo horror sviluppato dallo studio italiano Stormind Games e pubblicato da Saber Interactive, è disponibile dal 17 Ottobre su PS5, Xbox Series e PC (Steam).

Come è ovvio immaginare, A Quiet Place: The Road Ahead si può collocare come un’espansione dell’universo cinematografico dell’omonima serie, con questo titolo che prometteva di riuscire ad offrire quella stessa esperienza carica di tensione e ansiogena, caratteristica chiave di A Quiet Place. Devo dire che non ho mai guardato alcun film, ma è venuto in mio soccorso il mio collega Alessandro Z. con alcune nozioni principali, che mi hanno aiutato a capire meglio anche quanto questo gioco sia realmente fedele, oppure no.

Scopriamo comunque ben presto che, nonostante A Quiet Place: The Road Ahead sia un titolo pienamente godibile e gradevole esteticamente, si tramuta in davvero troppo poco tempo in un’avventura troppo lineare e blanda, all’interno di un mondo che dovrebbe invece essere altamente interessante e dalla difficile sopravvivenza, ma dove in questo titolo, invece, non fa altro che sembrare una semplice passeggiata in campagna se si presta un minimo di attenzione a quello che si sta facendo.

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Il ritmo di gioco di A Quiet Place: The Road Ahead non è assolutamente malvagio, anzi. Vengono alternate scene ambientate nell’attuale apocalisse ad altre nel passato, tramite delle sequenze flashback che aiutano anche i meno esperti con la serie a capire qualcosa sul mondo in cui ci si ritrova. Infatti, è possibilissimo giocare a A Quiet Place: The Road Ahead senza aver visto alcun film (come ho fatto io), anche se, probabilmente, la maggioranza di giocatori deriveranno dai fan della serie. E se al contrario non siete dei giocatori accaniti ma alle prime armi, potete comunque godervi l’esperienza, dato che è davvero un titolo leggero lato survival.

La storia narrata in A Quiet Place: The Road Ahead non è sicuramente tra le migliori mai scritte, risultando spesso troppo prevedibile e scialba, ma riesce comunque a mantenersi costante e a far proseguire gli eventi senza troppi disguidi. Dopo una breve introduzione in cui ci viene presentata la protagonista Alex Taylor, e utile anche per cominciare a capire i comandi di base e capirci qualcosa sullo stile di gioco, il gioco prende subito una piega molto più tesa e cupa, con diversi colpi di scena importanti per il coinvolgimento generale.

Se non siete amanti dei jumpscare, allora state alla larga da questo titolo, dato che saranno quasi la base dell’intera esperienza. Inoltre, il fattore di dover rimanere costantemente in silenzio, stando attenti a non far rumore con porte, cassetti e persino i nostri passi, riesce ad offrire un buon lancio verso qualcosa di più intenso e ragionato. Certo, nelle appena cinque ore necessarie per completare A Quiet Place: The Road Ahead c’era decisamente bisogno di un espediente per rallentare la progressione, dato che con la minima attenzione è possibile superare l’intera campagna morendo al massimo un paio di volte.

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Comunque, chiamare A Quiet Place: The Road Ahead un titolo survival è decisamente esagerato, dato che gli elementi di sopravvivenza sono praticamente assenti. Le uniche cose che è possibile raccogliere o con cui si può interagire sono gli inalatori per l’asma, le batterie per la torcia, collezionabili sparsi qua e la, e i documenti. Inoltre, cosa accentuata man mano che si scende con il livello di difficoltà, A Quiet Place: The Road Ahead tiene fin troppo per mano il giocatore.

Diventa quasi irritante e decisamente annichilisce l’immersione vedere l’obiettivo segnato a schermo alla pressione di un pulsante, così come è possibile persino far mostrare la creatura che ci sta inseguendo illuminata, così come oggetti interaggibili evidenziati di giallo e oggetti che causano rumore se toccati di rosso. Certo, è pur sempre possibile non utilizzare i comandi predisposti per mantenere l’esperienza più pulita, oppure sarebbe bastato relegare tali funzioni alle difficoltà più basse, lasciando almeno la più elevata come una vera esperienza horror senza indicazioni.

Una cosa che può risultare intrigante di A Quiet Place: The Road Ahead, però, è la possibilità di utilizzare il proprio microfono in gioco: fai rumore nella vita reale e questo verrà catturato dal gioco stesso. Questo cosa comporta? Anche un minimo colpo di tosse, un singhiozzo o un respiro più profondo sono abbastanza per causare un non voluto game over. Seppure la soglia di sensibilità del microfono sia regolabile, tecnicamente proprio per evitare che vengano catturati rumori “di fondo”, un buon microfono darà comunque troppi input al gioco, rendendo la meccanica solamente frustrante e fastidiosa. Fortunatamente, può essere disattivata.

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A Quiet Place: The Road Ahead è un titolo horror, quindi vengono da se aree intricate ed enigmi, vero? Beh… non proprio. Nonostante ci siano un paio di enigmi, questi sono sempre super semplici, così come le aree di gioco sono talmente tanto lineari che è impossibile perdere l’orientamento, anche al più totale buio con la torcia spenta. L’unica cosa fastidiosa è la capacità polmonare della protagonista, affetta da “Asma da Stress”: questo si traduce in dieci metri di scatto o arrampicarsi da una finestra sono abbastanza per farla morire, costringendoci ad utilizzare continuamente inalatori ed evitare come la peste di “consumarle i polmoni”.

Lato sonoro, per lo meno, la qualità è molto buona, così come il doppiaggio, seppur ci sia decisamente ancora molto margine di miglioramento anche sotto questi aspetti. Comunque, in linea di massima, se siete fan della serie, allora A Quiet Place: The Road Ahead potrebbe comunque riuscire ad offrire qualcosa sul proprio universo narrativo, seppur in modo semplificato e lineare. Le creature incontrate sono terrificanti e ben modellate, ma nonostante tutto il buono che ci sia a livello grafico, questo viene abbattuto da una storia che fallisce totalmente nell’immergere il giocatore al suo interno.

Per concludere, A Quiet Place: The Road Ahead è un titolo che, nonostante riesca a catturare gli elementi caratteristici della serie, purtroppo riesce ad offrire solamente un’esperienza troppo blanda e lineare. La maggior parte del gioco la passeremo evitando lattine e altri possibili cause di rumore, mentre l’altra parte leggendo documenti e spaventandoci per i continui jumpscare visivi e sonori. Un vero peccato, dato che con un minimo di cura extra si sarebbe potuto aver tra le mani un titolo decisamente migliore in ogni aspetto, soprattutto quello tecnico. Bug, glitch e prestazioni scadenti sono all’ordine del giorno, riducendo maggiormente la qualità generale del prodotto. Insomma, un titolo appena sufficiente.


6

Voto CGC

Recensione A Quiet Place: The Road Ahead

A Quiet Place: The Road Ahead è un titolo che, nonostante riesca a catturare gli elementi caratteristici della serie, purtroppo riesce ad offrire solamente un’esperienza troppo blanda e lineare.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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