CGCReviews – Achilles: Survivor (EA)
Meglio del predecessore, ma ancora solo sufficiente.
Achilles: Survivor, il secondo titolo della serie sviluppata e pubblicata da Dark Point Games, è disponibile da oggi 29 Gennaio in Accesso Anticipato su PC (Steam).
Il panorama dei bullet heaven e dei roguelike action-RPG si è notevolmente ampliato negli ultimi anni, grazie a titoli che hanno saputo ridefinire il genere con meccaniche fresche e coinvolgenti. Achilles: Survivor, sviluppato da Dark Point Games, cerca di lasciare il segno con un mix interessante di combattimento frenetico, costruzione strategica e una forte ispirazione alla mitologia greca.
L’idea di un action-roguelike che mescola il caos più totale di Vampire Survivors ad elementi più strutturati alla Hades e un tocco di tower defense è sicuramente accattivante come idea generale. E, in parte, Achilles: Survivor riesce a distinguersi, offrendo un gameplay immediato e appagante fin dai primi momenti. Tuttavia, alcuni problemi legati al bilanciamento, alla varietà e all’aspetto tecnico impediscono al gioco di raggiungere le vette del genere.
La premessa narrativa è semplice, ma al tempo stesso efficace: dopo gli eventi di Achilles: Legends Untold (di cui trovate la nostra recensione qui), il leggendario guerriero della mitologia greca è riuscito a fuggire dal Tartaro, sfuggendo al controllo di Ade e liberando altre anime intrappolate. Ma la vendetta del dio della morte non si è fatta attendere, e ora Achille (insieme ad altri sopravvissuti) deve affrontare un esercito di nemici pronti a rispedirlo negli inferi.
La storia, in Achilles: Survivor però, funge da semplice pretesto per l’azione, senza troppi fronzoli o momenti memorabili all’attivo. Non c’è una grande profondità narrativa, ne dialoghi particolarmente ispirati. Tuttavia, l’idea di poter impersonare diversi personaggi mitologici, ognuno con le proprie abilità uniche, aggiunge un certo fascino alla progressione. Il focus qui è totalmente sul gameplay, quindi la narrazione è messa totalmente in secondo piano.
Achilles: Survivor si inserisce nella categoria dei bullet heaven, ovvero quei giochi in cui il personaggio si ritrova circondato da orde di nemici e proiettili (da cui prende il nome il genere) e deve sopravvivere il più a lungo possibile, eliminando centinaia di avversari alla volta e potenziandosi progressivamente. A differenza di altri titoli del genere, però, qui entra in gioco un’interessante meccanica di costruzione. Durante la partita, i giocatori possono piazzare torrette, trappole e strutture di supporto per difendersi e ottenere vantaggi strategici. Questo aspetto richiama vagamente i titoli tower defense come Endless Dungeon, aggiungendo una componente gestionale che, seppur interessante, non è sempre ben integrata nel game loop.
Le strutture si dividono in tre categorie principali: Torrette, che attaccano automaticamente i nemici, Supporto, che forniscono cure o potenziamenti, e Sfida, che permettono di generare nemici più forti per ottenere ricompense migliori. L’idea è buona e riesce a differenziare Achilles: Survivor dai suoi concorrenti, ma il sistema di building non sempre si sposa bene con il ritmo frenetico dell’azione. Spesso, il tempo per posizionare torrette e strutture è troppo limitato, e ci si ritrova a dover gestire il tutto mentre si schivano ondate di avversari, rendendo l’esperienza più caotica e dificile del necessario.
Uno degli aspetti più riusciti del gioco è sicuramente la varietà di personaggi disponibili, ognuno con uno stile di combattimento differente. Oltre ad Achille stesso, è possibile sbloccare e utilizzare altri Survivor, tra cui Paride, Ettore, Diomede e persino un Gallo da combattimento. Ogni personaggio ha una abilità distintiva che ne definisce l’approccio al combattimento: Achille è il più bilanciato, con attacchi in mischia potenti e facili da usare, Paride predilige attacchi a distanza, richiedendo maggiore precisione, La Pizia utilizza la magia per infliggere danni ad area, e Brontes, il Ciclope, è un tank capace di devastare le orde nemiche con la sola forza bruta.
Se da un lato la varietà di personaggi è un punto a favore, il bilanciamento tra di loro lascia decisamente un po’ a desiderare. Alcuni sono chiaramente più efficaci di altri: Achille è il più semplice e potente da usare, mentre eroi come Ettore e Diomede richiedono tempismo perfetto e un posizionamento molto più preciso, risultando meno pratici nelle fasi più caotiche.
La progressione segue le meccaniche tipiche dei roguelike: Si ottengono PE raccogliendo sfere blu dai nemici sconfitti; Salendo di livello, si possono scegliere nuove abilità e potenziamenti; I giocatori possono investire Oboli per migliorare le abilità iniziali e Adamant per potenziare le strutture. Tutti i potenziamenti sbloccati sono cumulativi e permanenti, condivisi tra i vari personaggi. Questo evita di dover ricominciare ogni volta da zero, rendendo Achilles: Survivor più accessibile rispetto ad altri roguelike ben più punitivi.
Visivamente, Achilles: Survivor non impressiona particolarmente. Lo stile grafico è funzionale e richiama l’estetica del precedente capitolo, ma non brilla sicuramente per dettagli o originalità. Le ambientazioni sono piuttosto ripetitive, e nella seconda metà del gioco si ha una forte sensazione di riciclo di nemici e mappe. Le cinque location disponibili offrono un minimo di varietà, con scenari come Troia e le coste greche, ma non c’è nulla che colpisca davvero l’occhio o renda il mondo di gioco memorabile.
Sul fronte tecnico, il gioco gira abbastanza bene per la maggior parte del tempo, ma nei momenti più caotici (specialmente negli ultimi minuti di una partita, quando lo schermo si riempie di centinaia di nemici) si verificano cali di frame rate e problemi di rendering vari. Gli attacchi più spettacolari possono causare sovrapposizioni grafiche o effetti visivi che non vengono correttamente visualizzati. Nonostante questi problemi, però, il comparto sonoro è ben realizzato, con effetti audio chiari che forniscono un buon feedback sulle azioni del giocatore. La colonna sonora, invece, è piuttosto generica e non lascia il segno.
Per concludere, Achilles: Survivor è un’esperienza divertente ma imperfetta, che riesce a intrattenere senza però offrire nulla di davvero memorabile. Il mix tra bullet heaven e costruzione strategica è interessante, ma non sempre ben equilibrato. Punti di forza come la varietà di personaggi e la progressione permanente rendono il gioco accessibile e rigiocabile, ma problemi come il bilanciamento tra i Survivor, la ripetitività delle ambientazioni e le performance altalenanti ne limitano il potenziale. Per gli amanti del genere, potrebbe essere un buon passatempo, ma al momento non riesce a competere con i migliori può genere sul mercato. Tuttavia, essendo in Early Access, c’è ancora spazio per miglioramenti e aggiunte che potrebbero renderlo un’esperienza più solida e appagante.
6
Voto CGC
Recensione Achilles: Survivor
Achilles: Survivor è un’esperienza divertente ma imperfetta, che riesce a intrattenere senza però offrire nulla di davvero memorabile.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.