CGCReviews – Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated
Il grande ritorno di un piccolo capolavoro.
Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated, la remaster dell’originale titolo “Xbox Live Indie” sviluppata e pubblicata da Shadow Layer Games, sarà disponibile dal 12 Dicembre su PC (Steam).
Nel lontano 2010, un piccolo gioco chiamato Breath of Death VII: The Beginning fece il suo debutto su Xbox 360 a un prezzo davvero irrisorio: solo un euro. Non c’erano stati in realtà altri sei capitoli prima di quello, ma poco importava. Era un GdR semplice, con pixel grezzi, umorismo a non finire e una struttura abbastanza lineare da poter essere completato in una manciata di ore. Eppure, nonostante la sua brevità, il gioco riuscì a conquistare il cuore dei fan del genere grazie al suo spirito. Oggi, quel titolo leggendario è tornato sotto il nome di Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated, ma in una veste completamente nuova: più bello, più rifinito, e pronto a stupire di nuovo.
Nonostante venga chiamata remaster, Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated è decisamente classificabile come un vero e proprio remake. Shadow Layer Games non ha solamente “pompato” la grafica, ma ha ricostruito il gioco completamente da zero, portando grafiche decisamente più avanzate e numerose migliorie basate sui feedback ricevuti negli anni. È una celebrazione di tutto ciò che ha reso il titolo originale un cult, ma con l’aggiunta di un pizzico di magia in più. Non aspettatevi certamente salti generazionali di qualità enormi, ma se ricordate l’originale, allora noterete immediatamente le differenze.
Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated non si perde in trame intricate o dialoghi epici. La storia c’è, ma funge più che altro da filo conduttore per le avventure del party. Ti ritroverai in un mondo devastato da un evento apocalittico che ha spazzato via l’umanità, lasciando il posto a una civiltà popolata da non-morti: scheletri, zombie, fantasmi e creature bizzarre che hanno ricostruito città e villaggi. Nei panni di Dem, uno scheletro muto, verrai assoldato, contro la tua volontà, da Sara, una storica fantasma, per proteggerla in una missione alla ricerca di cristalli magici che, ovviamente, nascondono segreti che potrebbero cambiare il mondo per sempre. Vi ricorda qualcosa?
L’avventura dura circa tre ore, ma è un concentrato di dialoghi divertenti e situazioni assurde che valgono ogni minuto. A bordo del tuo “gruppo improvvisato”, incontrerai anche Lita, una vampira smanettona con un grande amore per la tecnologia, ed Erik, un principe zombie in cerca dell’amore. Anche se Erik arriva un po’ in ritardo rispetto agli altri e il suo personaggio è meno sviluppato, il cast è comunque ben bilanciato, e le dinamiche tra loro sono il vero motore del gioco.
C’è davvero tanto focus sulla caratterizzazione dei personaggi. Sara è quella che traduce i pensieri di Dem per il gruppo, ma lo fa a modo suo: spesso dice il contrario di ciò che Dem pensa, creando situazioni estremamente esilaranti. Anche il modo in cui Lita si unisce al team è un perfetto esempio di umorismo tipico di Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated, giocando con i cliché del genere a più non posso.
Il mondo di Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated è pieno di NPC che popolano città e villaggi, ma non aspettarti certamente storie complesse o profonde interazioni. La maggior parte degli abitanti si limita a dispensare tutorial o indicazioni su dove andare, ma è il tono generale a mantenere tutto interessante. L’umorismo è ovunque, dai dialoghi ai dettagli del mondo, fino ai commenti del narratore che ironizza sui classici cliché dei GdR.
Nonostante il contesto post-apocalittico, il focus rimane sulle interazioni tra i personaggi e sui combattimenti, più che sull’esplorazione o sulla costruzione del mondo. Ma va bene così, perché Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated sa che il suo punto di forza è il divertimento, e si concentra su quello che sa fare meglio con tutte le sue energie.
Una delle migliorie più evidenti rispetto all’originale è il comparto grafico. Se il gioco originale aveva uno stile rudimentale a 8-bit, Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated adotta invece un’estetica ispirata ai giochi a 16-bit, con scenari più dettagliati, sprite dei personaggi più curati e sfondi durante i combattimenti che riflettono il terreno di battaglia. Ricordi i combattimenti su sfondo nero dell’originale? Ecco. Ora ogni scontro si svolge su scenari visivamente più interessanti, che variano dalle paludi ai campi aperti, fino ai cumuli di rottami. Anche i menu sono stati rinnovati, risultando più intuitivi e piacevoli da navigare.
Il sistema di combattimento è rimasto fedele all’originale, ma con qualche tocco di modernità. Si basa sull’accumulo di combo, che puoi sfruttare per scatenare attacchi devastanti. Hai a disposizione un mix di attacchi standard, magie e abilità speciali, oltre agli attacchi uniti che combinano le forze di due personaggi per un effetto devastante. Ogni livello ti permette di scegliere tra diversi potenziamenti, dandoti la possibilità di personalizzare i personaggi in base al tuo stile di gioco. La scelta è tutta tua, e il gioco ti premia decisamente per sperimentare.
Oltre alla storia principale, il remake introduce modalità extra che allungano notevolmente la longevità del gioco. C’è la Dragonduck Mode, una quest alternativa per Dem, e la modalità Hard Mode+, che alza notevolmente la difficoltà generale dell’esperienza. Questi contenuti aggiuntivi possono facilmente raddoppiare o triplicare il tempo di gioco, il che è assolutamente gradito se si è apprezzato il gioco base. Peccato che, nonostante la community abbia richiesto una funziona di auto-salvataggio, questa non sia stata implementata, seppur sia comunque possibile salvare in ogni momento e luogo.
La colonna sonora di Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated è completamente nuova, composta da HyperDuck Soundworks, ed è un altro punto di forza di questa remaster. Ogni traccia si adatta perfettamente all’atmosfera del gioco, passando da melodie rilassanti nei villaggi a brani più intensi durante i combattimenti. È un accompagnamento ideale per un’avventura breve, ma ricca di momenti.
Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated è molto più di una semplice remaster: è una lettera d’amore ai fan dell’originale e un’ottima occasione per (ri)scoprire una perla del passato. Certo, la trama rimane semplice e i cristalli magici non sono decisamente il massimo dell’originalità, ma il carisma del cast e il ritmo serrato dell’avventura rendono tutto incredibilmente piacevole. Un gioco che combina combattimenti strategici, grafica retrò accattivante e un umorismo irresistibile. Se sei un fan dei GdR vecchia scuola o semplicemente cerchi qualcosa di leggero e divertente, è un titolo da non lasciarsi sfuggire.
7
Voto CGC
Recensione Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated
Breath of Death VII: The Beginning – Reanimated è molto più di una semplice remaster: è una lettera d’amore ai fan dell’originale e un’ottima occasione per (ri)scoprire una perla del passato.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.