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CGCReviews – Call of Duty: Black Ops 6

Un ritorno con stile.

Call of Duty: Black Ops 6

Call of Duty: Black Ops 6, il nuovo capitolo della serie sparatutto sviluppata da Treyarch e pubblicata da Activision, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam / Battle.net).

Non c’è bisogno di dire quanto il pensiero comune di Call of Duty sia ormai quello di un gioco annuale senza anima e novità. Nonostante ogni capitolo, in realtà, modifichi la sua lineup di mappe, armi e modalità disponibili, quello che tutti riescono a vedere da questo ex-colosso è che, anno dopo anno, dall’essere un capostipite del genere, si è invece trasformato in un prodotto aspramente criticato dalla community globale. Questo si è maggiormente fatto sentire soprattutto dopo il rilascio di Call of Duty: Modern Warfare (2019), che ha provato a riproporsi come un reboot, ma che non tutti hanno apprezzato.

C’è da dire, però, che nonostante un primo Modern Warfare discreto, un Modern Warfare II buono e un pessimo Modern Warfare III, le speranze di successo di Black Ops 6 erano abbastanza basse. Invece, sono rimasto davvero stupito di quanto quella struttura ormai stantia sia stata accantonata per introdurne una tutta nuova. Nonostante non sia ancora perfetto, Call of Duty: Black Ops 6 è il miglior Call of Duty dell’ultima decade, e su questo non ci sono dubbi. Non solo la modalità campagna è veramente solida, ma anche le componenti multigiocatore e modalità Zombi sono davvero stati riportati all’apice.

La novità sicuramente più immediata, presente in ogni modalità di gioco di Black Ops 6, è il nuovo sistema di omni-movimento, che permette di camminare, correre, scivolare e tuffarsi in ogni direzione a 360°. Un cambiamento profondo e radicale che cambia tutto: mai più sguardo altrove in combattimento, dato che potremo continuare a fissare il nostro obiettivo senza più dover necessariamente muovere la telecamera. Il nuovo sistema di movimento è davvero incredibile, in modi che difficilmente abbiamo mai visto in titoli sparatutto in prima persona. Ma cominciamo con ordine, modalità dopo modalità.

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MODALITÀ CAMPAGNA

Come prima modalità di cui parleremo, c’è la Campagna, che è anche l’unica vera nota dolente di Call of Duty: Black Ops 6. Non siamo a livelli disastrosi come quella di Call of Duty: Modern Warfare III, ma nemmeno ai livelli di Cold War; Una via di mezzo, ecco. La narrazione non è sicuramente il suo punto forte, elemento che fa perdere punti generali, ma grazie anche al nuovo omni-movimento, anche le missioni di storia sono davvero divertenti e piacevoli da giocare. A mio parere, una delle missioni di Black Ops 6 risulta come la migliore mai realizzata per la serie.

Per darvi una breve panoramica, Black Ops 6 racconta una storia di spionaggio semi-thriller piena di cospirazioni. Il nostro protagonista Case, di cui non vediamo mai il volto, deve combattere con la sua squadra di soldati un’organizzazione segreta di nome The Pantheon. La loro presenza globale è problematica e, senza nemmeno conoscere le loro motivazioni, persino la CIA si trova a sbattere la testa contro un muro, mentre nessuno si rivela al sicuro da The Pantheon. Una storia che, se a primo impatto può suscitare interesse e curiosità, ha invece delle problematiche.

Dividerei la campagna di Black Ops 6 in due parti: la prima parte è davvero straordinaria, mescolando missioni stealth a forte azione. Sono presenti influenze anche da Modern Warfare III con le sue missioni a campo aperto, così come sezioni che possono ricordare invece la modalità Zombi per frenesia e brutalità. Ma quando si raggiunge l’unico vero colpo di scena della storia, tutto questo viene meno, ritornando ad essere un classico sparatutto lineare, con disconnessioni tematiche nella narrazione e un generale cambio di struttura che perde di significato molto presto.

Comunque, nonostante le missioni della prima parte siano fantastiche, anche in questo caso la narrazione viene un po’ meno. The Pantheon risulta un antagonista un po’ generico, così come i soldati protagonisti e alleati. Questo è davvero un peccato, perché per il resto è il miglior Call of Duty degli ultimi anni, che prende il meglio da ogni capitolo precedente per riuscire ad offrire un’esperienza di alto livello. Pur vero che la modalità campagna è sempre la meno giocata e meno discussa, ma non sarebbe dispiaciuto avere una marcia in più anche in questo aspetto, che invece vedremo nelle altre due modalità di gioco presenti in Call of Duty: Black Ops 6.

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MODALITÀ MULTIGIOCATORE

Come accennato inizialmente, l’omni-movimento rivoluzione completamente l’esperienza di gioco, soprattutto quella multigiocatore. La nuova mobilità cambia interamente il modo di approcciarsi alla battaglia, con sparatorie che diventano più frenetiche e dinamiche. Questo però, di controparte, genera una sensazione di “troppo veloce”, che alcuni giocatori potrebbero trovare esagerato da tollerare e padroneggiare. Ma come mai questo nuovo sistema di movimento risulta esagerato? Questo è dovuto al fatto che, purtroppo, solo due mappe sfruttano davvero bene questo sistema, con le altre che invece risultano più tradizionali.

La lineup delle mappe presenti in Black Ops 6 è un po’ debole, con solamente 16 disponibili al lancio. E quando tutte tranne due vengono affossate dal nuovo omni-movimento, per via del fatto che sono piccole e spesso strette e permettono cambi di direzione e posizione troppo immediati, si può capire come mai esista il problema. Comunque, nonostante tutto, la modalità multigiocatore rimane comunque un elemento molto forte, al punto da volerne sempre di più una volta iniziato a giocarci.

Ci sono anche delle novità, soprattutto riguardo alla progressione. Tornano meccaniche come il Prestigio e le sfide Dark Ops dai precedenti capitoli. Persino armi e accessori sono stati ribilanciati, e in parte semplificati, per concentrarsi maggiormente sulla loro funzionalità effettiva piuttosto che sulle statistiche. Insomma: via tutte le congetture dei capitoli moderni, per riabbracciare un sistema di gioco multigiocatore più immediato. E devo dire che ho apprezzato enormemente tutto questo, dato che l’esperienza online è tornata ad essere divertente come lo era in passato.

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MODALITÀ ZOMBI

E parlando di Call of Duty: Black Ops 6, non possiamo fare a meno di nominare la migliore parte di questo nuovo capitolo. La modalità Zombi di Black Ops 6 è probabilmente la migliore iterazione ad oggi, grazie al lavoro posto da Treyarch per proporre una modalità che prende il meglio dal passato per proporre qualcosa di nuovo e adatto a tutti i giocatori, nuovi e non. E nonostante cose come omni-movimento, piastre armatura e potenziamenti possano sembrare troppo, sono tutti elementi invece che rendono questa modalità qualcosa di spettacolare.

La modalità Zombi di Black Ops 6 è impegnativa: nuovi tipi di non morti si uniscono alle file nemiche, alcuni davvero brutali, con la loro salute che cresce esponenzialmente round dopo round, obbligandoci a padroneggiare e utilizzare con cura tutte le meccaniche offerte dal gioco. Sfruttare i potenziamenti, che fanno il loro ritorno, è davvero fondamentale. Ma troviamo anche elementi come rarità e danni elementali dal Call of Duty: Cold War, così come il sistema Gobblegum di Call of Duty: Black Ops 3. Inoltre, alla fine di ogni partita, otterremo dei Punti Esperienza da poter spendere per acquistare armi, accessori e buff per i vantaggi. Tutte cose che vanno a modificare il gameplay in modo sostanziale.

La modalità Zombi negli ultimi anni è stata un po’ bistrattata dalla community, dato che ogni capitolo passato introduceva meccaniche ed elementi che spesso andavano a rovinare un po’ l’esperienza complessiva, spesso spaccando in due l’utenza per chi adorava le novità e chi le odiava. Call of Duty: Black Ops 6, però, riesce dove gli altri hanno fallito, unendo i migliori elementi di ogni capitolo per offrire qualcosa di molto più grande, divertente ed impegnativo. Non mancano ovviamente anche segreti da scoprire, elementi classici della modalità.

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Parlando invece di grafica e livello tecnico, non siamo troppo distanti dalla qualità visiva offerta da Modern Warfare III. Lato prestazioni, invece, Black Ops 6 risulta leggermente più pesante da far girare rispetto al predecessore su PC, ma comunque siamo sempre su un livello generale abbastanza buono. La versione PS5, invece, risulta molto più stabile, sfruttando quasi sempre a pieno la modalità a 120Hz disponibile. L’unico difetto che ho riscontrato, sulla console di casa Sony, è un HUD (soprattutto i testi) che risultano un po’ troppo fuori fuoco in determinate circostanze.

Per concludere, Call of Duty: Black Ops 6 è un capitolo davvero gradito, che non solo introduce un nuovissimo sistema di movimento, ma riesce anche a proporre tre modalità di gioco davvero valide e divertenti. Una volta superato il piccolo scoglio della modalità campagna, gettandosi sul multigiocatore e Zombi, le ore di divertimento sono assicurate. È un piacere avere tra le mani, finalmente, un capitolo di Call of Duty che si può veramente dire essere ottimo; Sperando che le cose comincino nuovamente ad andare in salita e non di nuovo indietro.


8

Voto CGC

Recensione Call of Duty: Black Ops 6

Call of Duty: Black Ops 6 è un capitolo davvero gradito, che non solo introduce un nuovissimo sistema di movimento, ma riesce anche a proporre tre modalità di gioco davvero valide e divertenti.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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