Cat Quest III, il terzo capitolo della serie sviluppata da The Gentlebros e pubblicata da Kepler Interactive, sarà disponibile a partire dall’8 Agosto su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam).
Cat Quest III, originariamente annunciato con il nome di Cat Quest: Pirates of the Purribean, è il terzo capitolo della serie di giochi GdR d’azione ideata dal team di Singapore The Gentlebros. L’originale nome dato al titolo racchiude perfettamente dove si sposta il focus di questa avventura: infatti, Cat Quest III basa il suo gameplay (e narrativa) su una storia a tema piratesco, distaccandosi un po’ dai classici canoni dei GdR con draghi e creature affini.
La storia di Cat Quest III, che si svolge dopo gli eventi di Cat Quest e Cat Quest II, vede come protagonista un nuovo gattino (o gattina) alla ricerca della leggendaria Stella Polare, uno degli antichi artefatti di questo mondo. Si tratta niente di meno che di uno dei tre artefatti, annunciato con il finale del capitolo precedente, e fonte di inaudito potere. L’avventura si baserà quindi sulla ricerca della Stella Polare, navigando tra le isole dei Gattaraibi (una caricatura dei Caraibi).
Partendo proprio dall’esplorazione, in Cat Quest III vediamo fin da subito la prima novità appena iniziata una nuova partita; Il mondo di gioco è diviso in svariate isole di varia grandezza, al posto di uno o più grandi continenti come accadeva nei giochi precedenti. Una volta conosciuto il nostro nuovo compagno spettro e imparate le basi del movimento e del combattimento, di cui parleremo successivamente, faremo conoscenza con la nostra fidata bagnarola. Trattandosi di un ambiente per lo più acquatico, gli spostamenti via nave sono fondamentali, pur vero che è possibile fin da subito nuotare (e non camminare sull’acqua come nei predecessori tramite un potere).
Ogni isola dei Gattaraibi contiene vari punti di interesse: forzieri, dungeon, puzzle e NPC, principalmente. Cat Quest III taglia molto sul lato dungeon e NPC, dove in entrambi i casi ne vedremo davvero una manciata e niente di più. Dimenticatevi oltre cinquanta dungeon e quest secondarie da completare, dato che il numero in questo capitolo è nettamente inferiore. C’è da dire, però, che ogni dungeon risulta altresì unico a modo suo, con spesso un boss da sconfiggere per essere completato. Esatto, Cat Quest III introduce delle vere e proprie bossfight, con tanto di barra vitale estesa a schermo, che rende più spettacolari gli scontri contro i nemici unici.
Non mancano anche il fabbro e la maga, che rispettivamente potenzieranno il nostro equipaggiamento e le nostre magie, così come la locanda, dove potremo ottenere ricompense sconfiggendo i circa dieci ricercati sparsi qua e la per la mappa di gioco (e tutti con un indizio su dove possano essere trovati). Una cosa che salta subito all’occhio, sempre riguardo all’esplorazione, è l’assenza di un’indicatore visivo per quanto riguarda la missione attualmente attiva (che sia primaria o secondaria), così come mancano bolle sopra la testa degli NPC per indicarci che posseggono una Quest da affidarci. In Cat Quest III, gli NPC “utili” avranno comunque un dettaglio visivo, espresso come un suono in stile fumettistico.
Inoltre, nel mondo di gioco all’interno dei forzieri (o come ricompensa di missione) potremo anche trovare: armi, armature, magie e potenziamenti per la nave, oltre alla novità degli “amuleti” che offrono vari buff al personaggio. Sparsi per la mappa esistono anche dei puzzle sotto forma di pietre brillanti, che offriranno anch’essi, come un po’ tutto, un forziere al loro risolvimento. Come per i capitoli precedenti, anche in Cat Quest III è possibile ritrovare più volte lo stesso pezzo di equipaggiamento che aumenterà di livello “gratuitamente” (senza pagare il fabbro) potenziandosi ogni qual volta lo troveremo.
Nei riguardi di questa differenza, che inizialmente mi ha fatto un po’ storcere il naso, esistono delle stelle guida fisiche nel mondo di gioco che indicheranno la corretta via da seguire per la missione principale di storia, mentre, per le secondarie, potremo aprire la nuova mappa in stile cartaceo tramite il menù per potere vedere l’indicatore, sul quale potremo impostare un segnalino che ci mostrerà a schermo tramite una freccia la sua posizione. È possibile impostare il segnalino ovunque vogliamo nella mappa. E rimanendo sulle missioni secondarie, non c’è più il limite di una sola missione attiva per volta, novità assolutamente gradita ma che perde un po’ di valore quando il numero di quest è davvero così ridotto.
Comunque, l’esplorazione in Cat Quest III risulta comunque molto immediata e fluida (e sempre molto semplice e alla portata di tutti), seppur il nuoto sia un po’ lento, soprattutto se arrivate dai precedenti capitoli dove la velocità di movimento rimaneva alterata camminando sull’acqua. A bordo della nave, invece, i viaggi saranno sempre brevi, dato che potremo accelerare per giungere prima a destinazione, anche se i comandi risultano un po’ legnosi, soprattutto durante i cambi di direzione o curve molto strette. La telecamera ha anche subito qualche variazione, rimanendo sempre a distanza dall’alto, ma un po’ più in basso, offrendo una panoramica migliore anche in distanza. Oltretutto, questa si sposterà a seconda della situazione, cosa davvero apprezzata.
Prima di spostarci sul combattimento a piedi, che ha anch’esso ricevuto diverse modifiche e novità in Cat Quest III rispetto ai predecessori, vorrei spendere due parole sul combattimento navale e sulla nave in se. Oltre ai comandi di movimento e accelerazione, la nave ha anche un tasto di fuoco e uno dedicato al colpo speciale. C’è da dire che combattere le navi nemiche in mare aperto risulta un po’ legnoso, ma data la difficoltà irrisoria di questi scontri, il peso si riduce enormemente. Sparare con la nave serve anche per distruggere dei blocchi nella mappa, oltre al fatto che potremo far fuoco anche sui nemici a terra (che potrebbero sparare in risposta), se proprio volessimo tenerci a distanza di sicurezza.
Spostandoci invece sul combattimento a piedi di Cat Quest III, questo rimane con una base molto simile a quanto visto con i capitoli precedenti. Abbiamo infatti un attacco principale, la rotolata per schivare, quattro magie attive in un dato momento e, come novità, un’arma da fuoco. L’attacco base non è molto dissimile dal passato, seppur le combo e i move-set siano stati rivisti e migliorati, soprattutto per quanto riguarda la velocità di attacco. Le armi da fuoco, d’altro canto, aprono le porte ad un combattimento a distanza che prima non esisteva propriamente, seppur risulti sempre più efficace il corpo a corpo e l’utilizzo della magia nella maggior parte degli scontri.
Cat Quest III modifica anche i menù di gioco, ora più modernizzati e semplici da navigare. Abbiamo infatti, oltre alla già citata mappa del mondo, il livello (con un massimo di 99 per questo capitolo) e le statistiche, il nostro equipaggiamento, suddiviso in elmo, armatura, arma da taglio, arma da fuoco e amuleto (che ne potremo equipaggiare fino a quattro avanzando di livello), le magie, anch’esse assegnabili fino ad un massimo di quattro per volta, il menù degli oggetti chiave, che mostreranno una spunta se già utilizzati, il menù della nave, dove potremo equipaggiare fino ad otto potenziamenti, e il menù delle opzioni, che rimane molto limitato e basilare come per i predecessori.
Non esistono infatti opzioni di accessibilità di alcun tipo, così come impostazioni grafiche, seppur sia stata aggiunta una barra per regolare la distanza di visuale. Parlando proprio del lato tecnico, Cat Quest III è davvero leggero e alla portata di qualsiasi dispositivo, anche se ho riscontrato qualche piccolo stutter di rado, totalmente assenti nei primi due giochi. Inoltre, cosa sempre gradita, non ho riscontrato alcun glitch o bug, tranne qualche compenetrazione e un punto preciso di un dungeon che permetteva di “uscire” dalla mappa nel vuoto. Insomma, un ottimo lavoro di pulizia da parte del team di sviluppo.
Lo stile grafico di Cat Quest III è stato ancora ed ancora migliorato. Ci troviamo davanti comunque uno stile 3D-2D davvero coloratissimo e nitidissimo, che grazie ai nuovi effetti di luce e riflessi riesce ad offrire una qualità visiva ottima e piacevole in ogni momento. La quantità di dettagli è aumentata a dismisura rispetto a Cat Quest II, dimostrando come una serie può essere evoluta a livello visivo senza però intaccarne l’essenza di base. Anche lato sonoro ci siamo totalmente, con musiche davvero azzeccate e perfettamente in tema con l’ambientazione.
Per concludere, Cat Quest III si distacca un po’ dai canoni della serie, offrendo un’ottima avventura incentrata sul mondo piratesco, ma che perde un po’ in quantità di contenuto disponibile rispetto ai predecessori. È un peccato vedere ridotto così tanto il da farsi, soprattutto quando l’ambientazione e il gameplay, ma anche la narrazione, ricevono così tante novità gradevoli all’appello. Pur vero che esiste una modalità Nuovo Gioco+ in questo capitolo che però non ne vedo molto senso, soprattutto se avete già completato il gioco al 100% (che tra l’altro mi ha occupato molto meno dei predecessori, con circa 7 ore totali).
7
Voto CGC
Recensione Cat Quest III
Cat Quest III si distacca un po’ dai canoni della serie, offrendo un’ottima avventura incentrata sul mondo piratesco, ma che perde un po’ in quantità di contenuto disponibile rispetto ai predecessori.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.