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CGCReviews: Dead Rising Deluxe Remaster

Un classico in ultra HD.

Dead Rising Deluxe Remaster

Dead Rising Deluxe Remaster, la rimasterizzazione in chiave moderna del primo e classico Dead Rising sviluppato e pubblicato da Capcom, è ora disponibile su PS5, Xbox Series e PC (Steam).

Quando fu rilasciato originariamente nel lontano 2006, Dead Rising fu presentato come qualcosa di incredibile, ma che solamente i fan di Xbox 360 avrebbero potuto giocare, essendo un’esclusiva per la console di casa Microsoft. Il numero di armi utilizzabili e la mole di zombie a schermo, faceva impallidire qualsiasi altro titolo rilasciato prima di esso, oltre al fatto che fosse un gioco molto “caciarone”, probabile formula del suo discreto successo che ha portato diversi altri capitoli dopo di esso. Capcom, dopo ben 18 anni, ha deciso di riproporre proprio quel classico titolo sotto forma di Dead Rising Deluxe Remaster: un “porting” moderno ed eccellente, ma carente in alcuni punti.

Un grazie a PLAION per il codice PC fornito prima di tutto. Appena avviato Dead Rising Deluxe Remaster, la prima cosa che salta all’occhio, soprattutto se ricordate vividamente l’originale, è la sua nuova veste grafica. Tutto, dalle cutscene ai modelli di personaggi e zombie, ambiente e così via, godono dell’utilizzo del moderno RE Engine, utilizzato anche per i lavori di remake della serie di Resident Evil. C’è da dire, però, che durante la sequenza fotografica iniziale, ho notato un pop-in davvero invasivo graficamente, oltre che alcune texture “ballerine”, cosa che purtroppo non ha sicuramente gettato buone basi per l’inizio del gioco.

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Fortunatamente, questi problemi sono spariti non appena ci vengono dati i comandi. E una volta messo piede nel centro commerciale, non si può far altro che ricordare con piacere e nostalgia tutti i momenti passati all’interno di questo ambiente virtuale. Rivedere Paradise Plaza con la moderna grafica è qualcosa di incredibile e fa capire, ancora una volta, l’enorme passo tecnologico compiuto negli ultimi 20 anni. Dead Rising Deluxe Remaster è una delizia per la vista, e su questo non ci sono dubbi.

Dead Rising Deluxe Remaster, nonostante offra un nuovo schema di controllo più efficiente, da anche la possibilità di utilizzare i comandi classici, anche solamente per un effetto nostalgia. È sicuramente estremamente consigliato l’utilizzo del nuovo schema, dato che molte azioni macchinose o semplicemente scomode dell’originale, sono state riviste e migliorate. Questo non solo aiuta il gioco ad avvicinarsi ulteriormente a comandi più moderni, ma anche a donare al titolo un po’ di quality of life che di certo mancava quando fu ideato nel 2006.

Una delle cose che rimane invariato in Dead Rising Deluxe Remaster è la sua libertà esplorativa, ricordandoci sempre che un timer indica quanto tempo abbiamo a disposizione. Il timer, uno degli elementi caratteristici e distintivi del titolo, richiede al giocatore di gestire al meglio il tempo durante le 72 ore totali a disposizione per salvare quanta più gente possibile, uccidere quanti più psicopatici possibili e avanzare nella storia principale, scoprendo il mistero dietro al centro commerciale. Questo limite di tempo, che a molti potrebbe non piacere, aggiunge una pressione costante sull’esperienza, obbligandoci a non impegnare mai in modo errato il nostro tempo se vogliamo raggiungere quel magico 100%.

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L’esplorazione in Dead Rising Deluxe Remaster è decisamente migliorata rispetto all’originale. Se prima l’unico metodo per capire la direzione principale da seguire era una freccia in alto allo schermo, ora è stata sostituita da una enormemente più comoda bussola, che non solo risulta più facile da leggere, ma permette anche di avere più obiettivi attivi contemporaneamente. Inoltre, non solo possiamo avere più indicatori visibili, ma anche la loro distanza da noi, cosa che aiuta nell’atto di decidere cosa fare prima per evitare di sprecare importante tempo, che spesso si concludeva in perdite di sopravvissuti.

Un’altra novità presente in Dead Rising Deluxe Remaster, e che farà felici molti giocatori e fan dell’originale, è la possibilità di velocizzare il tempo. Ai punti di salvataggio è possibile far avanzare il tempo per correre nella storia principale, eliminando i tempi morti. Non solo, è anche possibile velocizzare il tempo per compiere più velocemente ed efficientemente le missioni secondarie. È una funzione sicuramente comoda, ma per nulla consigliata per una prima partita, non solo perché rovina il ritmo di gioco, ma anche perché non è possibile sapere con precisione quando è possibile farlo in sicurezza o meno. Nelle partite successive, invece, può essere molto utile se si vuole solamente fare obiettivi specifici per achievement/trofei.

L’avanzamento rapido è pericoloso, dato che è molto facile perdersi eventi o incontri con gli psicopatici, oltre al fatto che ben presto ci si potrebbe trovare sotto livellati e troppo deboli in sezioni successive. L’esperienza di gioco è bilanciata sul fatto di poter morire e ricominciare tutto da capo, mantenendo abilità e migliorie sbloccate nella partita appena persa. Su questo punto di vista, Dead Rising Deluxe Remaster può assomigliare molto ad un roguelike/roguelite, dove il nostro protagonista Frank West sarà sempre più potente run dopo run, cosa che velocizzerà già di suo il progresso nella storia e nell’esplorazione complessiva.

E parlando proprio di progressione, in Dead Rising Deluxe Remaster è stata resa ancora più gratificante rispetto all’originale. Far salire di livello Frank gli farà ottenere diverse ricompense, come statistiche migliorate e nuove abilità, che renderanno diverso (e spesso migliore) il modo in cui possiamo affrontare le varie situazioni presentate nel centro commerciale. Alcune abilità sono utili per affrontare le orde, altre per spostarsi più rapidamente. Come si fa a salire di livello? Completando missioni, uccidendo zombie e scattando fotografie. Infatti, una delle peculiarità di Dead Rising è la possibilità di fotografare diverse cose, con scatti di qualità che daranno più punti di quelli “fatti male”.

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Purtroppo, Capcom ha deciso di censurare e rimuovere una delle categorie di foto presenti in Dead Rising Deluxe Remaster. Nell’originale, eravamo invogliati a scattare foto suggestive a livello sessuale, cosa che donava parecchi punti bonus, soprattutto se fatte sotto la gonna di Jessie, per esempio. Erano sicuramente un po’ “cringe” (per utilizzare un termine moderno) e non mi è dispiaciuto veder rimosse, ma non posso dire lo stesso per un altro elemento che è stato eliminato. La storia di Cliff è stata decisamente abbassata di toni, togliendo riferimenti a comunismo e guerra del Vietnam, distruggendo completamente la caratterizzazione del personaggio.

Ci sono anche altre istanze di rimozioni, così come semplificazioni per rendere il gioco più alla portata di tutti. Mentre, purtroppo, ho riscontrato alcuni problemi dell’originale venir ripresentati anche in Dead Rising Deluxe Remaster: una bossfight a Leisure Park, dove tre detenuti creavano parecchi disguidi per via di alcuni bug (se morivano spariva la loro pistola e la loro Jeep, ma resuscitavano poco dopo), si comportano allo stesso identico modo anche qui. Se sia una scelta di Capcom non è dato saperlo, ma resta comunque strano.

Un’altra modifica apportata in Dead Rising Deluxe Remaster è riferita alla modalità Infinity, che è stata anch’essa migliorata enormemente. Non solo è ora possibile salvare in qualsiasi momento ed uscire senza ripercussioni, ma anche le scorte sono state rese meno limitate. Armi e cure vengono ora guadagnati uccidendo zombie. Questa leggera modifica cambia radicalmente il modo in cui ci si approccia a questa modalità, dato che si è passati dal “far scorta e nascondersi” al divertirsi liberamente uccidendo tutto e tutti. L’altra importante modifica, già accennata, è la sua nuova veste grafica, che puntando ad uno stile più realistico e meno cartoonesco, a molti potrebbe non piacere.

Per concludere, Dead Rising Deluxe Remaster, nonostante alcune scelte e rimozioni discutibili, risulta come un’enorme miglioria dall’originale, offrendo un’esperienza decisamente più divertente e gratificante. Un titolo che sicuramente molti fan dell’era Xbox 360/PS3 apprezzeranno, e anche un modo per rigettare il sassolino “Dead Rising” per capire a quanta gente ancora interessa per, magari, un nuovo capitolo dopo anni di silenzio radio.


8

Voto CGC

Recensione Dead Rising Deluxe Remaster

Dead Rising Deluxe Remaster, nonostante alcune scelte e rimozioni discutibili, risulta come un’enorme miglioria dall’originale, offrendo un’esperienza decisamente più divertente e gratificante.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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