CGCReviews: Dead Space (Remake)

Ben tornati nella USG Ishimura.

Dead Space (Remake)

Dead Space, remake dell’originale titolo del 2008 sviluppato da Motive Studios e pubblicato da Electronic Arts, è ora disponibile su PS5, Xbox Series e PC (Steam / EA App).

In questa recensione andremo a vedere non solo quanto il titolo in se sia stato riprodotto e migliorato sotto ogni punto di vista rispetto al suo originale, ma anche ciò che è stato aggiunto e tutto ciò che c’è di nuovo nella rinata USG Ishimura. Ci saranno sicuramente spoiler di gameplay e meccaniche, ma non verrà detto nulla sulla storia oltre che l’introduzione.

Il titolo vede come protagonista Isaac Clarke, un “normalissimo” ingegnere con il compito di riparare una gigantesca nave minatrice, la USG Ishimura. Purtroppo, però, qualcosa fin da subito non va per il verso giusto e scopriranno molto presto che la nave è infestata da creature mostruose. Isaac vede morire la sua crew e scomparire la sua fidanzata Nicole e l’unica cosa che può fare è sopravvivere a questo incubo.

Seppur il plot di base sia praticamente lo stesso dell’originale Dead Space del 2008, durante la nostre scorribande vedremo come il team di Motive sia riuscito ad aggiungere diversi elementi alla narrazione, andando ad espandere, modificare ed aggiungere tanta carne al fuoco. Questo non solo dona un’immersione più profonda a coloro che lo stanno giocando per la prima volta, ma aiuta anche i giocatori di ritorno nell’avere un’esperienza familiare ma al tempo stesso nuova e sorprendente.

Ma senza dilungarci troppo sulla storia, che vi lascerò scoprire a voi, passiamo invece a vedere il più velocemente possibile tutte le novità di questo remake. Cominciando dall’aspetto visivo e fisico di Dead Space, possiamo sicuramente notare quanto il motore grafico utilizzato, ovvero il Frostbite, aiuti a rendere l’ambientazione in modo magistrale, con giochi di luce, riflessi e così via che gli donano un’atmosfera perfetta. Un’altra grande novità la troviamo fin dai primi momenti di gioco, infatti il nostro muto protagonista Isaac questa volta parlerà, proprio come accadeva nei due sequel dell’originale.

La USG Ishimura, inoltre, offre una varietà di eventi dinamici davvero incredibile. Potremo infatti veder cambiare spawn dei nemici, blackout delle luci, esplosioni di condotti, ecc… in modo differente ad ogni nostra nuova partita. Questo aiuta anche a far rimanere la tensione alta per tutta l’avventura, a differenza del suo fratellino del 2008 che, una volta ripulito da nemici, non rimaneva molto altro se non corridoi e stanze vuote.

Prima di parlare delle novità a livello di gameplay, è giusto spiegare innanzitutto di cosa ci troveremo tra le mani. Dead Space è, a conti fatti, uno “sparatutto” survival in terza persona, nel quale ogni munizione e/o colpo subito potranno cambiare le sorti tra la vita e la morte. Ciò che ha sempre stupito del titolo è il fatto che, trovandoci su una nave mineraria, non avremo a disposizione armi da fuoco classiche, ben si dovremo arrangiarci con degli strumenti utili a tale attività per combattere i Necromorfi. Isaac potrà infatti utilizzare diversi strumenti da ingegnere, ma anche le sue abilità, per poter uscirne incolume.

Ogni strumento, così come la nostra tuta, potrà essere potenziato nei vari terminali sparsi per le mappe di gioco. Dovremo comunque utilizzare i nodi per sbloccare gli upgrade, come accadeva nell’originale, ma questa volta ci saranno più abilità e perk da poter ottenere. Ogni punto della griglia sarà sbloccabile, a patto che avremo trovato durante l’esplorazione gli schemi giusti per quel dato strumento.

Trovandoci nello spazio, ovviamente, non solo avremo delle sezioni di nave danneggiate che non conterranno ossigeno e, di conseguenza, avremo i secondi contati per quanto la nostra bombola ci permetterà di respirare, ma anche la gravità non sarà più generata artificialmente in alcune aree. Qui troviamo un’altra differenza dall’originale, dato che in questo nuovo Dead Space potremo spostarci liberamente volando grazie ai nostri propulsori, come accadeva in Dead Space 2 e Dead Space 3.

Ma le novità non sono ancora prossime alla fine. Un’altra graditissima novità è quella delle autorizzazioni di sicurezza. Infatti, alcuni contenitori, armadietti o porte necessiteranno di un livello di autorizzazione specifico che, se superiore al nostro, non ci permetterà l’apertura. Ma non preoccupatevi, dato che ci verranno forniti i livelli superiori avanzando nella storia. Ma perché ho detto che è graditissima questa meccanica? La USG Ishimura è bella da esplorare, soprattutto grazie al nuovo sistema dinamico, e dover fare un po’ di backtracking per recuperare cose precedentemente inaccessibili aiuta non solo la longevità marginalmente, ma anche il nostro senso di immersione. L’esplorazione, inoltre, viene anche aiutata dagli elementi puzzle nuovi di zecca introdotti in questo remake.

Spostandoci sui nemici che troveremo sul nostro cammino, i Necromorfi, scopriamo che anche loro hanno ricevuto delle migliorie. Sconfiggerli richiederà l’amputazione dei loro arti e rimuovere loro gambe e braccia non solo potrebbe rallentarli, ma ovviamente porrà anche fine alla loro vita. Grazie al nuovo sistema di peeling, potremo vedere con occhio nudo quanto un Necromorfo sia danneggiato fisicamente, aggiungendo anche un pizzico di gore extra.

Per combattere ed esplorare avremo a disposizione, come detto sopra, i nostri fedeli strumenti che avranno a disposizione un fuoco primario e un nuovissimo fuoco secondario, aprendo così nuove possibilità in combattimento. Potremo anche dare un pestone a terra o sferrare un pugno, seppur decisamente più utili in campo esplorativo piuttosto che faccia a faccia con i vari nemici.

Ma oltre a tutto questo, Isaac possiede anche un modulo di telecinesi e di stasi. Per quanto riguarda il primo, potremo prendere, spostare e lanciare oggetti nei vari scenari, comprese le parti del corpo amputate che potrebbero rivelarsi più utili di quello che si può credere. Grazie alla telecinesi, inoltre, potremo anche lanciare bombole esplosive o di stasi, davvero utili in caso di accerchiamento. La stasi, invece, permetterà di rallentare il tempo in una bolla di ampiezza specifica (e migliorabile tramite upgrade) non solo per rallentare e debilitare temporaneamente i nostri nemici, ma anche per alcuni puzzle ambientali.

Insomma, per poter succedere nella nostra avventura, soprattutto alle difficoltà più alte, sarà necessario esplorare bene tutta la USG Ishimura, trovare e potenziare armi, migliorare la nostra tuta e tenere sotto stretto controllo crediti, munizioni, ricariche di salute e così via. Se dovessimo ritrovarci privi di qualcosa di specifico, oltre che trovarlo in giro, potremo anche acquistarlo nei vari punti negozio sparsi per la nave, a patto che avremo abbastanza crediti a disposizione o avremo sbloccato il progetto richiesto per quanto riguarda le munizioni di un’arma specifica. E se tutto questo non vi fosse bastato, avremo a disposizione anche una modalità New Game+ con delle variazioni dei nemici, una nuova tuta e un nuovo finale segreto da scoprire.

Andando verso la conclusione e parlando delle performance e specifiche del titolo, partendo da PS5, avremo a disposizione la modalità qualità in 4K con ray-tracing bloccata a 30FPS, ed una modalità prestazioni in 1440p senza ray-tracing ma a 60FPS; in entrambi i casi, il frame rate è stabilissimo. Lo stesso discorso si applica anche alla versione per Xbox Series. Avremo anche tutte le funzioni varie del DualSense da poter sperimentare, per quanto riguarda PS5.

Su PC, invece, nonostante il titolo giri ottimamente anche su hardware più datati, il porting soffre di svariati stutter e freeze che potrebbero rendere l’esperienza decisamente meno fluida e godibile. Personalmente, ho trovato totalmente casuali i momenti nei quali singhiozzi pesantemente, ma nonostante sia stato giocato in 1440p con tutto ad Ultra su una RTX 2070 Super, tutto è risultato perfettamente giocabile con però qualche balbuzia qua e la.

Rimanendo nel reparto impostazioni, Dead Space offre anche diverse opzioni di accessibilità, come la possibilità di abilitare avvisi per i contenuti che potrebbero risultare più disturbanti nascondendole visivamente ma pur sempre udibili. Avremo anche opzioni come la narrazione dei menu, modalità per daltonici, mira assistita e una nuova modalità di difficoltà “Storia” per potersi godere il gioco al meglio anche in presenza di disabilità varie. Ottimo lavoro da parte di Motive nella loro introduzione, seppur sarebbe stato gradito qualcosa anche per l’epilessia, essendo tutto il gioco cosparso di elementi fortemente lampeggianti che potrebbero crear problemi in soggetti predisposti.

Per concludere, Dead Space è tornato e, grazie al lavoro magistrale di Motive nel riproporre quel cult del 2008, possiamo esplorare nuovamente la USG Ishimura e sopravvivere all’incubo sotto una luce tutta nuova. È sicuramente un must-have e un must-play sotto ogni aspetto.


9

Voto CGC

Recensione Dead Space (Remake)

Dead Space è tornato e, grazie al lavoro magistrale di Motive nel riproporre quel cult del 2008, possiamo esplorare nuovamente la USG Ishimura e sopravvivere all’incubo sotto una luce tutta nuova.

*Si ringrazia Electronic Arts per il codice PC fornito

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