CGCReviews – Diablo IV: Vessel of Hatred
Vessel of Hatred è un ottimo modo di tornare su Diablo IV.
Vessel of Hatred, la prima espansione a pagamento per Diablo IV di Blizzard Entertainment, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam / Microsoft Store / Battle.net). Il gioco base è anche disponibile tramite Xbox Game Pass.
Diablo IV (di cui trovate la nostra recensione qui), sin dal suo iniziale rilascio, è stato un titolo sicuramente più “accettato” dalla community, a differenza del suo predecessore e le sue controversie dell’epoca. Nonostante un inizio davvero buono per il titolo, Blizzard Entertainment ha continuato a introdurre novità e aggiornamenti al gioco nel corso dei mesi passati. Stagione dopo stagione, Diablo IV ha continuato ad evolversi in modo abbastanza ripido. Con l’arrivo di Vessel of Hatred, invece, c’è stata una quasi totale revisione per il titolo e, nonostante non sia necessario possedere l’espansione per godere di buona parte delle novità, è comunque necessaria per la storia, la nuova classe e alcune nuove modalità.
Se chi come me ha lasciato il gioco base già alla Stagione 1, sarete contenti di sapere che Vessel of Hatred è pensato proprio anche per coloro che stanno ritornando dopo mesi di pausa. Vi basta infatti aver per lo meno completato il prologo di Diablo IV per poter accedere direttamente all’espansione; Non preoccupatevi di livelli e micro-gestione, dato che il tutto è stato reso estremamente rapido e indolore, permettendo al giocatore di raggiungere un livello ed equipaggiamento adatto all’end-game anche solo completando la campagna di Vessel of Hatred. Le novità sul bilanciamento eliminano il tanto odiato grinding estremo e riadattando il mondo di gioco al nostro livello attuale. Un’ottima cosa per chi vuole semplicemente divertirsi giocando.
Facendo una breve infarinata della storia, Vessel of Hatred parte dopo gli eventi di Diablo IV, seppur non ci è dato sapere esattamente quanto tempo sia passato dal finale a questo momento. Neyrelle, una delle compagne della campagna base, ha condotto Mefisto nella nuova regione di Nahantu per imprigionarlo nuovamente. Intanto, alla Cattedrale della Luce c’è un caso di crisi di fede dovuto ad una inconcludente battuta di caccia negli inferi da un comandante non adatto al compito per svariate motivazioni. Questo butta le basi per non uno, ma ben due antagonisti principali: saremo sia contro la Cattedrale che Il Primo Maligno crescente dentro Neyrelle.
Una cosa che non mi è molto piaciuta è la poca presenza scenica di questi due cattivoni; Nonostante si tratti di personaggi davvero ben realizzati a 360°, le loro apparizioni in Vessel of Hatred sono davvero ridotte all’osso. Sembra quasi che vengano semplicemente introdotti per poi ritrovarceli di nuovo solamente quando dobbiamo menare le mani e sconfiggerli. Se avete giocato alla campagna del gioco base, probabilmente vi ricorderete invece quanto Lilith sia presente all’interno della narrazione e quante volte ce la troviamo davanti, quasi in totale contrasto con quanto fatto in Vessel of Hatred. C’è da dire che Diablo IV ha una durata ben maggiore della sua sola espansione, un fattore decisamente limitante per la narrazione.
Seppur Vessel of Hatred è una continuazione della storia, si sente comunque la mancanza di Lilith e tutto ciò che ci girava intorno. Una buona parte della campagna di questa espansione è basata sull’introdurre e dare un background agli Spiritisti, la nuova classe aggiunta con Vessel of Hatred. Veniamo a sapere che sono dei guerrieri feroci e con la possibilità di attingere ad una differente dimensione dominata dagli spiriti degli esseri viventi di qualsiasi era, e che utilizzando per proteggere Nahantu. Molto tempo viene speso sul presentarci personaggi importanti per loro, soprattutto passati, che si legano all’attuale conflitto indissolubilmente.
Ciò non fa altro che far perdere tempo per una vera trama, che purtroppo comincia ad ingranare solamente verso il finale di Vessel of Hatred. Quando tutto sembra star prendendo il piede giusto, ci si trova già al finale, che purtroppo non fa altro che lasciar l’amaro in bocca. Questo è dovuto anche al fatto che un colpo di scena, un po’ troppo forzato a mio parere, funge da “To Be Continued” aprendo le porte per una futura continuazione. In tutto questo, Vessel of Hatred risulta quasi un intermezzo di Serie B per qualcosa di più grande che arriverà successivamente. Non fraintendete, la storia non è malvagia e l’espansione è ottima, ma la sensazione lasciata non è sempre positiva.
Parlando proprio della nuova sopracitata classe dello Spiritista, questa, a differenza della sua introduzione, non è affatto deludente. In poche parole, un mix di attacchi corpo a corpo veloci ed evocazioni di animali spirituali: sono quattro in totale con Aquila, Giaguaro, Gorilla e Centipede. Ognuno offre uno stile di gioco differente; Per esempio, l’Aquila offre danni elettrici, il Centipede avvelena gravemente, e così via. Nonostante possa sembrare sensato concentrarsi solamente sull’upgrade di uno nell’albero delle abilità, posso invece dirvi che fondendo le loro capacità insieme è dove la classe brilla davvero, offrendo al tempo stesso una capacità di adattamento che le altre classi non hanno in egual modo.
Lo Spiritista è una classe che riesce a fornire un grado di personalizzazione davvero unico. Ogni animale evocabile riesce ad offrire qualcosa alla build in modo netto e definito. Il Centipede è quello che, alla fine dei conti, risulta il meno utile in combo, mentre i potenti attacchi dell’Aquila, in combinazione con quelli rapidissimi dovuti al Giaguaro e le incredibili abilità difensive del Gorilla, riescono a dar vita ad una classe malleabile e dinamica. Se a tutto questo ci aggiungiamo un’abilità di evasione che, incredibilmente, fa un sacco di danni, ci si ritrova tra le mani una classe capace di pura distruzione e rapidità, alla quale nessun nemico ha davvero la minima possibilità; Perfino le nuove incredibili bossfight.
Insieme a Vessel of Hatred e l’inizio della nuova stagione di Diablo IV, vengono anche introdotte diverse nuove meccaniche e cambiamenti per tutti i giocatori, anche coloro che non posseggono l’espansione, come già detto precedentemente. La novità più importante, di cui trae grandissimo vantaggio anche Vessel of Hatred, è la sostituzione dei World Tiers, ora sostituiti da impostazioni di difficoltà che si adattano a seconda della progressione raggiunta, rimuovendo veri e propri “damage checker” e offrendo una velocità nel livellamento decisamente più rapida e divertente.
Tra le altre novità aggiunte, esclusiva questa volta dell’espansione, ci sono i Mercenari. Questi vengono sbloccati ognuno con una propria brevissima missione introduttiva e non sono altri che NPC aiutanti che combatteranno con noi attivamente (in gruppo multigiocatore questa meccanica viene “limitata”). Ogni mercenario ha caratteristiche specifiche, con chi incasserà i danni al posto nostro ad altri che faranno ingenti danni. È possibile scegliere un mercenario attivo sul campo che combatterà al nostro fianco, e uno di rinforzo, che utilizzerà l’abilità a lui scelta solo ad una nostra specifica azione. In gruppo, invece, rimarrà attivo solamente il mercenario di rinforzo. C’è molta profondità in tutto questo, rendendosi una meccanica apprezzabile e che rende tutto più godibile anche ai solisti.
Oltre a tutte le aggiunte di cui abbiamo parlato sopra, Vessel of Hatred introduce anche nuovi metodi per livellare e nuovi tipi di dungeon da esplorare. Come primo troviamo la Kurast Undercity (Città Sotterranea di Kurast): questa modalità ricorda un po’ quella introdotta in Diablo III con Reaper of Souls, e si tratta di un’avventura procedurale a tre piani con orde di nemici da ripulire per poter affrontare il boss del dungeon. Questa modalità è a tempo limitato, con solamente 100 secondi iniziali che possono però essere estesi sconfiggendo specifici nemici sui vari piani. Ci sono anche ulteriori obiettivi secondari che offriranno ricompense extra in caso di completamento. Insomma, rapidità e adattamento sono necessari per questa modalità davvero gratificante.
La seconda nuova modalità è la Cittadella Oscura, una sorta di raid con ricompense settimanali dalla difficoltà davvero elevata. Questa modalità viene sbloccata solamente dopo il raggiungimento del Tormento I, ed è qualcosa in cui difficilmente un casual player ci si butterà. La Cittadella Oscura è fatta appositamente per mettere alla prova i giocatori più hardcore e che hanno voglia di investire molto tempo nell’ottimizzazione anche una volta raggiunto il massimo livello. Se siete in questo gruppo, allora troverete pane per i vostri denti, mentre tutti gli altri difficilmente metteranno mai piede qui dentro dopo un primo misero fallimento. Ed è davvero un peccato che sia così tanto specifica e limitativa.
Per darvi un’idea di come si svolga la Cittadella Oscura, ci si trova a dover affrontare tre dungeon consecutivi, con ogni ala della cittadella che richiede il completamento di più piani, la sconfitta di vari nemici e la risoluzione di piccoli puzzle. Sono richiesti almeno 2 giocatori che dovranno dividersi per completare obiettivi per la progressione del gruppo, cosa che richiede che ogni giocatore sia preparato. Ogni ala si conclude con una bossfight estremamente impegnativa e con particolari meccaniche. Non solo è necessario avere un personaggio forte e pronto a tutto, ma anche noi giocatori dobbiamo poter agire rapidamente ed efficientemente. È una bellissima aggiunta per l’end-game, ma forse è necessario un po’ di bilanciamento extra.
Per concludere, Vessel of Hatred è un ottimo motivo per tornare su Diablo IV, dato che offre una moltitudine di nuovi contenuti che ampliano e migliorano un gioco già ottimo di suo. Escludendo una storia un po’ deludente, la nuova regione (di una grandezza simile a quelle già presenti), le nuove modalità di gioco, i nuovi bilanciamenti e, soprattutto, la nuova classe Spiritista, sono tutti elementi che da soli rendono l’acquisto dell’espansione un must per i fan del gioco. L’unico vero problema è il tempo e l’impegno richiesti anche solo per pensare di poter metter piede nella Cittadella Oscura, rendendola, a conti fatti, una modalità solo per pochi veterani.
8
Voto CGC
Recensione Diablo IV: Vessel of Hatred
Vessel of Hatred è un ottimo motivo per tornare su Diablo IV, dato che offre una moltitudine di nuovi contenuti che ampliano e migliorano un gioco già ottimo di suo.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.