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CGCReviews: ELDEN RING

Dopo un po' di tempo dalla sua data di uscita.

Elden Ring

ELDEN RING è l’ultima fatica di FromSoftware, pubblicata da Bandai Namco, e disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam).

Come mai tutto questo tempo per la recensione, vi starete chiedendo? Ho voluto far sbollentare ogni animo per poter valutare il gioco a freddo, con pro e contro e, soprattutto, per parlare anche della sua rigiocabilità. C’è voluto un po’ di tempo, ecco.

ELDEN RING si è da subito presentato come il “futuro” dei Souls e, questa volta, si mostra in una formula sia simile che diversa. Partendo dalle scelte narrative, dettate anche dalla scrittura di George R.R. Martin per le fondamenta del mondo, e passando invece a quelle di gameplay, come l’Open-World, posizionamento dei nemici, ecc… E a prima vista, sembra tutto un mappazzone senza testa ne coda.

Non discuterò della trama o lore interna al titolo, ma voglio comunque spendere due parole generali sul suo andamento. Se con Dark Souls 3 gli sviluppatori di FromSoftware e soprattutto, Hidetaka Miyazaki, sono riusciti ad offrire qualcosa di speciale, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la gestione degli NPC e delle loro quest line in questo titolo. Si torna molto indietro come scelte, quasi come se fosse nuovamente Dark Souls 2 (e non sarà solo questa la sede nella quale apparirà il suo fantasma), con alcune scelte non proprio azzeccate o, semplicemente, troppo affrettate, tagliate o gestite in mal modo.

Per quanto riguarda, invece, il mondo in se, ogni tassello risulta essere nella corretta posizione, seppur anche in questo campo, alcune cose sembrano semplicemente campate per aria. Esempio? Sono Melina, mi hai portato dove volevo, il nostro viaggio finisce qui… ma poi torna tre grazie dopo per intraprendere un nuovo viaggio con un nuovo obiettivo.

CGCReviews: ELDEN RING 1

Come risulta essere il gameplay, invece? È sicuramente un’evoluzione di quello visto in Dark Souls 3, essendone la base, e reso ancora più divertente, emozionante e dannatamente sbilanciato in alcune situazioni, soprattutto in campo PvP. Se l’aggiunta del salto, il contrattacco dopo la parata e il ritorno delle dual weapons possono sembrarvi poco, aggiungiamo tutte le abilità che si possono donare alle armi, ed otterremo un risultato stupefacente.

Trovare tutto il necessario, però, non sarà così semplice come per i titoli passati di FromSoftware, dato che questa volta avremo un vero e proprio mondo alquanto vasto da esplorare. Normalmente, tutto ciò che è importante si troverà in zone “chiuse”, come edifici o legacy dungeon, seppur ci sono delle eccezioni di equipaggiamenti ed item nell’Open-World in attesa di un attento esploratore. Essendo disponibile una mappa questa volta, non sarà comunque impossibile esplorare ogni angolo dell’Interregno, seppur dispendioso di tempo.

La varietà di nemici generici nel corso del gioco è buona, così come per i dungeon trovabili per tutto il mondo di gioco. Ma tutto di ELDEN RING, bossfight secondarie comprese, soffre dello stesso medesimo difetto: troppe ripetizioni. Nemici normali che diventano boss e viceversa per fare numero, reskin di altri e zero variazioni (con eccezioni, ovviamente), possono rendere l’esperienza meno piacevole ad un giocatore meno impegnato. Ed è davvero un peccato dato che, soprattutto lato boss, sarebbe bastato dare una pool di attacchi diversi ad ognuno, per renderli diversi.

Questo fattore, per un gioco che ad una prima partita può portare via tranquillamente 200 ore ed oltre, lascia un segno sicuramente negativo sull’esperienza. Ed aggiungendoci le quest non ottimali con tutti gli NPC, altro punto focale del gioco, lascia dire solo una parola… peccato.

CGCReviews: ELDEN RING 2

Essendo passato del tempo dall’uscita, possiamo anche discutere degli aggiornamenti ricevuti e, tra bilanciamenti e risoluzione di problemi di vario tipo (tra cui alcuni abbastanza debilitanti per l’esperienza), quelli su cui voglio lasciare due righe sono relativi alle quest. L’aggiunta di pezzi mancanti o, addirittura, l’introduzione di altre, fanno capire quanto in realtà lo sviluppo sia stato concluso in fretta, motivo per il quale il peso di alcune scelte si fa più pesante.

Se world building e level design sono realizzati bene in buona parte del titolo, alcune aree soffrono maggiormente di scelte non eccellenti, come posizionamento di nemici esagerato o semplice meno cura per ogni dettaglio. ELDEN RING, purtroppo, riesce a farci capire con le cattive quando un’area non è adatta al nostro livello ed equipaggiamento, rompendo un po’ quella sensazione di libertà proposta inizialmente. Non è impossibile avventurarsi in alcuni punti dell’Interregno prima del dovuto, ma richiederà più skill da parte del giocatore e non fa sicuramente per tutti.

E se dovessi dire qual è il maggior problema di ELDEN RING, è proprio il suo voler essere a mondo aperto a tutti i costi, primo nel suo campo per la società, che può aver generato dei dubbi ed incertezze su alcuni aspetti che poi si riflettono sull’esperienza generale. Piccoli dettagli avrebbero sicuramente fatto piacere, così come, per esempio, una maggiore cura in Torrente; nostro fedele compagno ed alleato per trama, ma semplice mezzo di trasporto neanche troppo perfetto per noi giocatori.

Ci sono molti colpi di scena e cose inaspettate durante tutta l’avventura, moltissimi equipaggiamenti ed oggetti da trovare sparsi in ogni dove, trama e lore da scoprire, il tutto accompagnato da un combat system divertente e piacevole. Ogni cosa buona del titolo riesce comunque a sopperire alle sue mancanze in gran parte. Certo, la rigiocabilità è praticamente inesistente, non offrendo nulla di nuovo o diverso, e ad un giocatore più attento potrebbe volerci una sola partita per completare tutto, con magari una seconda in velocità per recuperare quello che si è perso precedentemente.

ELDEN RING è pur sempre un titolo più che valido, non privo di problemi, che farà sicuramente da base per il futuro non solo del genere, ma anche del videogioco in generale e, su questo, non ci sono dubbi.


9

Voto CGC

Recensione ELDEN RING

ELDEN RING è un ottimo titolo, con alcuni problemi sulle spalle, che però, sicuramente, getterà le basi per il futuro del genere, ma anche del videogioco in generale.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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