Fairy Tail 2, il sequel del gioco di ruolo a turni ora sviluppato da Gust e pubblicato da Koei Tecmo, è disponibile dal 13 Dicembre su PS5, PS4, Switch e PC (Steam).
Adattare un anime celebre come Fairy Tail in un videogioco è sempre una sfida complicata. Da un lato, bisogna cercare di soddisfare i fan più fedeli, quelli che conoscono ogni dettaglio della trama e dei personaggi a menadito. Dall’altro, il gioco deve risultare accessibile a un pubblico più ampio, magari composto da giocatori che non hanno mai sfiorato una puntata della serie o letto una singola pagina del manga. Trovare questo equilibrio perfetto non è cosa semplice.
È un’operazione che richiede fedeltà al materiale originale e, allo stesso tempo, un gameplay che sappia catturare anche chi si avvicina per la prima volta a questo universo narrativo. Fairy Tail 2, seguito diretto del gioco del 2020, si avventura in questa impresa con una nuova visione, affidandosi per questo progetto allo studio Gust di Koei Tecmo per lo sviluppo. Il risultato finale riesce in parte a centrare l’obiettivo: da una parte restituisce con grande precisione la magia visiva e narrativa dell’anime, ma dall’altra non riesce del tutto a convincere sul fronte del gameplay. Ma partiamo con ordine.
Chi segue Fairy Tail sin dagli albori sa bene quanto siano state poche le trasposizioni videoludiche di questa serie. Prima dell’arrivo di Fairy Tail nel 2020 per il grande pubblico, le uniche esperienze disponibili erano due titoli per PSP, mai tradotti e rilasciati al di fuori del Giappone. L’arrivo del primo capitolo “moderno” è stato accolto come una piccola rivoluzione dai fan della serie, che finalmente hanno potuto vivere le avventure nel Regno di Fiore attraverso un GdR a turni con elementi tattici.
Tuttavia, quel primo tentativo non è stato esente da forti critiche da parte dell’utenza e dei recensori: nonostante fosse visivamente affascinante e riuscisse a riportare fedelmente molti aspetti dell’universo narrativo di Fairy Tail, peccava di estrema superficialità nel trattare alcuni momenti chiave della trama. Molti passaggi venivano semplicemente saltati o trattati con troppa fretta, lasciando un senso di incompiutezza. Una mossa che, si può ben immaginare, ha fatto infuriare non poco il pubblico che si aspettava qualcosa di più.
Con Fairy Tail 2, però, Gust prende il testimone e tenta di correggere alcuni degli errori del passato. Il gioco adatta l’arco narrativo finale della serie, l’epica battaglia contro l’Impero Alvarez, introducendo anche un nuovo sistema di combattimento più dinamico e particolare. Nonostante ciò, emergono ancora alcune criticità nel sistema: mentre il comparto visivo e la fedeltà narrativa sono alquanto notevoli, il gameplay continua a mancare di quella profondità che avrebbe potuto trasformare il gioco in un’esperienza memorabile. In ogni momento si sente come se mancasse qualcosa.
Uno degli aspetti che colpisce immediatamente di Fairy Tail 2 è la sua qualità visiva, sia che giochiate su PC che su Console. Gust ha fatto un lavoro straordinario nel catturare l’essenza estetica dell’anime. I colori vivaci, le animazioni fluide e lo stile cel-shading conferiscono al Regno di Fiore un aspetto incredibilmente magico e magistralmente fedele al materiale originale. Ogni ambientazione, dai boschi incantati alle maestose città, è ricca di dettagli e di carattere. Esplorare queste location è un vero piacere per gli occhi, con un’estetica che riesce a bilanciare fedeltà all’originale, ma anche un pizzico di innovazione.
Tuttavia, questa qualità visiva non si traduce sempre in un adattamento narrativo altrettanto convincente. L’arco dell’Impero Alvarez è uno dei momenti più drammatici e intensi della serie, ma nel gioco molti eventi cruciali vengono trattati con una fretta inspiegabile (proprio come accadeva nel predecessore). Momenti che avrebbero dovuto essere carichi di emozioni finiscono per essere appiattiti da un ritmo narrativo che non lascia minimo spazio alla profondità. Ad esempio, la morte di alcuni personaggi importanti viene liquidata spesso in un battito di ciglia, privando questi eventi del loro impatto emotivo. Inoltre, non mancano situazioni in cui personaggi dati per morti riappaiono senza spiegazioni, spezzando la coerenza narrativa. Problema che si accentua maggiormente se non si conosce la serie.
Nonostante questi limiti che nemmeno Gust è riuscita a togliersi di dosso, Fairy Tail 2 riesce comunque a essere abbastanza accessibile anche per chi non conosce Fairy Tail. Il gioco inizia con i protagonisti Lucy e Natsu, ma il roster si amplia rapidamente, includendo tutti i principali membri della gilda. Per chi non è familiare con l’universo narrativo, è disponibile un pratico database che fornisce informazioni dettagliate su personaggi, eventi e luoghi. Questo strumento ricorda molto il sistema di “Active Time Lore” visto in Final Fantasy XVI di Square Enix e si rivela particolarmente utile per orientarsi nella trama, anche solo per una rispolverata se la conoscete già.
Un altro elemento interessante sono le Fairy Tail Diaries, scene extra che si sbloccano nei punti di salvataggio del gioco. Questi momenti mirano a rafforzare i legami tra i personaggi, offrendo uno sguardo sulle dinamiche interne della gilda. Tuttavia, queste scene finiscono spesso per risultare ripetitive e prive di un reale impatto sulla storia o sul gameplay. Sebbene sia interessante approfondire i rapporti tra i membri del gruppo, il loro valore aggiunto in Fairy Tail 2 è tanto limitato.
Passando al gameplay, Fairy Tail 2 offre un mix di esplorazione, combattimenti e missioni secondarie, elementi classici del genere GdR. Il mondo semi-aperto di Fiore invita i giocatori a completare incarichi, raccogliere oggetti e scoprire segreti nascosti nelle varie mappe di gioco. Ogni personaggio può essere potenziato attraverso i Magic Origin Points, che permettono di sbloccare abilità suddivise in tre categorie principali: Spirito, Abilità e Forza.
Sebbene il sistema di progressione sia interessante sulla carta, nella pratica manca incredibilmente di qualsiasi profondità. L’opzione di auto-livellamento è spesso la scelta più comoda e rapida, dato che l’ordine in cui si sbloccano le abilità ha un impatto minimo sul gameplay. Anche il sistema di equipaggiamento è piuttosto scarno, concentrandosi esclusivamente sui Lacrima, cristalli magici che offrono bonus alle statistiche o abilità specifiche, e niente di più.
Il punto di forza di Fairy Tail 2 è senza dubbio il sistema di combattimento. Gust ha introdotto una meccanica ibrida che combina elementi a turni con dinamiche action in tempo reale. Ogni personaggio dispone di un set di abilità e attacchi che permettono di sfruttare al meglio le sinergie del team. Le battaglie contro i boss, in particolare, offrono momenti di grande tensione grazie all’introduzione delle Break Gauges, barre che devono essere esaurite per infliggere danni significativi al nemico di turno. Tuttavia, verso la fine del gioco, il sistema di combattimento inizia a mostrare segni di pesantezza non indifferente. Affrontare lo stesso boss più volte, senza variazioni significative nelle meccaniche, può risultare alquanto frustrante.
Una volta completata la trama principale di Fairy Tail 2, che come già accennato copre l’arco dell’Impero Alvarez, il gioco offre una serie di contenuti post-game con una storia originale scritta dal creatore della serie, Hiro Mashima. Queste missioni aggiuntive rappresentano una sfida interessante, ma soffrono degli stessi limiti tecnici e narrativi del resto dell’esperienza: una progressione poco soddisfacente e una difficoltà che raramente mette alla prova il giocatore, anche alle difficoltà più alte.
Completare la storia principale mi ha richiesto circa 20 ore, mentre le attività post-game possono aggiungere altre 10-15 ore alla longevità complessiva del titolo, senza contare le ore extra che si possono aggiungere per chi vuole completare tutto al 100%. Fairy Tail 2 offre una durata abbastanza adeguata per il genere, ma non riesce a mascherare del tutto le sue debolezze, cosa che potrebbe far decidere ben presto di cominciare a saltare cose extra o superflue per raggiungere il più velocemente possibile la fine. Ed è davvero un peccato, dato che le premesse c’erano tutte per un’esperienza più gradevole e gratificante, soprattutto per i fan.
In conclusione, Fairy Tail 2 è un’esperienza che eccelle dal punto di vista visivo e propone un sistema di combattimento interessante, ma che fatica a lasciare un segno di se per via di troppe limitazioni. Per i fan della serie, è un’occasione per rivivere le avventure nel Regno di Fiore con un tocco moderno. Tuttavia, chi cerca un GdR più complesso e innovativo potrebbe rimanere abbastanza deluso dal prodotto. In definitiva, è un gioco che vale la pena provare, ma con aspettative ben calibrate e precise. Insomma, un titolo che sta un po’ nel mezzo, ne pienamente sufficiente, ne tantomeno insufficiente. La cosa buona è che, lato prestazioni e bug, il titolo è abbastanza solido su ogni piattaforma.
6
Voto CGC
Recensione Fairy Tail 2
Fairy Tail 2 è un’esperienza che eccelle dal punto di vista visivo e propone un sistema di combattimento interessante, ma che fatica a lasciare un segno di se per via di troppe limitazioni.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.