Frostpunk 2, il secondo capitolo dei titoli city builder di sopravvivenza di 11 bit studios, sarà disponibile ufficialmente dal 20 Settembre su PC (Steam / EGS / GOG), con le versioni PS5 e Xbox Series a seguire in un secondo momento.
Dopo un primo capitolo, e un DLC, davvero ottimi e avvincenti, Frostpunk 2 viene catapultato sui nostri schermi portando un esempio di come un sequel deve essere realizzato. L’idea di base del primo capitolo rimane sempre e presente, ovvero la sopravvivenza al gelo, aggiungendo però alla formula svariate novità, prese un po’ qua e la dal genere, in modo da riuscire ad offrire non solo un’esperienza migliore rispetto al predecessore, ma anche una più fresca, stimolante e all’altezza degli altri grandi city builder esistenti. Insomma, 11 bit studios ha voluto investire molto per questo secondo capitolo.
Frostpunk 2 si colloca decenni dopo gli eventi del primo gioco, momento nel quale il nostro ex-Capitano ha radunato i sopravvissuti e ha creato il primo insediamento funzionante in una terra ormai in preda ad una nuova era glaciale che stava sterminando tutto e tutti. Cosa significa questo per Frostpunk 2? Proprio partendo da quelle basi, dove la popolazione ha cominciato a spostarsi e migrare, Frostpunk 2 ottiene un’evoluzione che lo porta quasi ad essere un titolo 4X; Il posizionamento dei singoli edifici è ora manuale, ciclo giorno/notte e diverse mappe in cui poter giocare, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi/svantaggi. Inoltre, non avremo più un solo insediamento da controllare, dato che il gioco invoglia ad averne diversi.
Nella modalità storia di Frostpunk 2 ci sarà richiesto di raccogliere dei pezzi e componenti nei pressi di New London (o quel che ne resta) dato che il super insediamento del gioco precedente sta rapidamente andando verso la rovina dopo la morte del vecchio capitano. Anche in Frostpunk 2 dovremo aver cura di raccogliere le risorse, gestire la produzione e mantenere tutti al caldo, sfamati e in salute. A differenza del primo gioco, dove si mandavano una manciata di persone per svolgere una mansione, qui ci sono invece vere e proprie operazioni industriali organizzate. Per chi ha giocato molto al primo Frostpunk, il nuovo sistema potrebbe sicuramente lasciare un po’ confusi inizialmente, ma la sensazione passa velocemente.
Sulla mappa di gioco ci sono varie icone che mostrano che tipo di risorsa si trovi in quel punto, come combustile, legna o terreno fertile. Bisogna quindi piazzare il giusto distretto sopra di esse in modo da far costruire gli edifici necessari per ottenere le risorse. Le persone incaricate di lavorare non saranno più decine, ma centinaia in Frostpunk 2. Come accadeva per il primo capitolo, anche qui potremo far sviluppare un distretto andando avanti nel gioco, in modo da costruire edifici specializzati e avanzati. Con il fatto che il numero di popolazione è cresciuto enormemente, è più semplice mantenere tutto sotto controllo e sempre attivo.
Anche il tempo ha subito delle modifiche, dato che tutto in Frostpunk 2 accade più velocemente. Ovviamente, la produzione è stata ribilanciata di conseguenza, oltre al fatto che ci manderanno notizie e suggerimenti quando qualcosa non sta funzionando correttamente o se si stanno esaurendo. Nelle prime partite potrebbe risultare difficile capire quando e se espandere un distretto piuttosto che costruirne uno nuovo, ed è una cosa che richiede sicuramente del tempo per familiarizzare con tutte le nuove meccaniche presenti. Ho dovuto ricominciare la partita svariate volte prima di capire come andare avanti efficientemente senza fallire miseramente.
Ci sono anche aggiunte in Frostpunk 2 che però non ho trovato poi così impattanti ai fini di una partita di successo. Per esempio,. una delle nuove risorse presenti sono i beni: questi rappresentano le cose di possesso della nostra popolazione che, non più in preda all’estinzione, ha ricominciato ad accumulare oggettistica e cianfrusaglie. Sinceramente, però, ho abbastanza ignorato la cosa per tutto il tempo, senza avere mai conseguenze negative per questa mia scelta. Questo permette di concentrarsi totalmente sulle cose di vero valore, seppur lasciando la possibilità di dar qualcosa in più ai nostri cittadini.
Il focus principale in Frostpunk 2 va quasi interamente alle persone: la forza lavoro richiesta è decisamente superiore, cosa che richiede il mantenimento in salute di tutti sempre. Nonostante il gioco sia meno punitivo nel caso qualcosa dovesse andare storto, è facile incappare in situazioni spiacevoli che possono farci perdere abitanti su abitanti molto rapidamente, cosa che colpisce davvero pesantemente. Inoltre, questi vengono presentati con maggior attenzione rispetto al passato. Ogni problema è presentato con un volto preoccupato e cupo, cosa che aiuta a capire la difficoltà della situazione. Lo stile degli edifici resta sempre stile steampunk, cosa altamente azzeccata per il contesto, ma è anche possibile scorgere l’evoluzione avvenuta nel corso degli anni.
Comunque, la modalità storia di Frostpunk 2, oltre al ruolo di narrare gli eventi, ha anche un secondo scopo intrinseco: difatti, funge anche da tutorial sulle meccaniche e la gestione dell’insediamento, tutte cose fondamentali per quando si decide di giocare liberamente e senza più una guida ad accompagnarci costantemente. C’è da dire che il tutorial ha delle grosse lacune su alcuni aspetti, lasciandoli un po’ troppo nascosti o difficili da intuire/trovare, cosa che spesso richiede a noi giocatori di smanettare con i vari menù per trovare ciò di cui abbiamo bisogno. Le basi ci sono tutte, ma determinate cose sono totalmente lasciate a noi.
Un’altra differenza di Frostpunk 2 rispetto al primo capitolo gira intorno alle decisioni da dover prendere. Se nel primo capitolo ogni scelta aveva dei pro e dei contro che potevano impattare arduamente la nostra popolazione, cosa che richiedeva uno sforzo maggior nel capire sempre cosa avesse dato più benefici che altro, qui c’è un rovescio della medaglia. La popolazione è ora divisa in diverse fazioni, ognuna che vuole raggiungere il “futuro” in modo diverso, e questa cosa si applica anche alle nostre decisioni e scelte. Scegliere una cosa potrebbe far piacere ad una fazione e infastidire un’altra, e viceversa. Quando una fazione è abbastanza furiosa nei nostri confronti, comincerà a causare disordini nell’insediamento, letteralmente sabotando il nostro operato.
Il ruolo delle fazioni, però, non si riduce solamente a questo, dato che sono anche importanti in fase di approvazione di nuove leggi. Non è più possibile decidere tutto completamente di testa nostra come avveniva nel primo Frostpunk, dato che qui le fazioni creeranno un vero e proprio parlamento con votazione per ogni proposta. Più consiglieri del parlamento crederanno in noi, più è probabile che la nuova legge venga approvata, includendo anche voti dati in cambio di favori.
Questa nuova meccanica è davvero apprezzabile, dato che dona quel collegamento effettivo tra noi giocatori e la popolazione che era assente nel predecessore. È importante gestire con cura favori e doni a queste fazioni, per evitare di incappare in brutte situazioni. Comunque, buona parte delle cose negative che possono accadere sono reversibili con tempo e pazienza. Questo dona a Frostpunk 2 anche un pizzico di tattica e strategia al tutto, visto che ogni nostra decisione avrà delle conseguenze differenti, alterando il corso degli eventi.
Per quanto riguarda l’esplorazione esterna al nostro insediamento, questa è stata resa decisamente più complessa in Frostpunk 2. Pur rimanendo invariato il fatto che è possibile mandare esploratori nella tundra alla ricerca di risorse e sopravvissuti, qui cercheranno per regioni piuttosto che un punto singolo. Una volta giunti nel luogo designato, questi segnaleranno sulla mappa i vari punti di interesse. Grazie a questo, è possibile trovare fonti teoricamente infinite, cosa che richiede la fondazione di un secondo insediamento: questi hanno la propria popolazione, forza lavoro e necessità a parte. Se manca qualcosa, gli altri insediamenti devono collaborare per mantenere tutto in funzione.
E proprio su questa gestione di più insediamenti su Frostpunk 2 c’è qualcosa da dire. Balzare avanti e indietro tra un insediamento è l’altro per passare le risorse necessarie alla sopravvivenza è fin troppo macchinoso. Diventa ben presto frustrante, dato che la sensazione di rimanere bloccati e di non star progredendo è perennemente presente, andando a rovinare l’esperienza divertente e gratificante del resto delle meccaniche. Sarebbe bastato fornire al giocatore dei sistemi per automatizzare alcuni processi, proprio per non incappare in situazioni estremamente poco comode e fastidiose. Padroneggiare questa meccanica richiede uno sforzo troppo elevato rispetto ai benefici offerti.
Riguardo al lato tecnico di Frostpunk 2, invece, non ho trovato grossi problemi, se non qualche piccolo glitch grafico di tanto in tanto. A livello di prestazioni, grazie anche a DLSS e FSR3, il titolo gira abbastanza bene, seppur sia esponenzialmente più pesante rispetto al predecessore. Graficamente, infatti, risulta molto più dettagliato, soprattutto lato edifici e costruzione del mondo, cosa davvero piacevole alla vista, ma che potrebbe tener lontani giocatori con PC meno performanti. Come unico grosso problema, oltre alla legnosità nel gestire più insediamenti, ho trovato il livello di difficoltà un po’ sbilanciato anche a quella minore, dato che le prime partite risulteranno comunque probabilmente in un game over.
Per concludere, Frostpunk 2 è un city builder unico nel genere, che riesce ad evolversi da un titolo che era già ottimo, offrendo un’esperienza ancora più completa, divertente e impegnativa. Certo, ci sono ancora alcuni elementi che funzionano meno rispetto ad altri, ma ciò non toglie il fatto che il passo avanti di questo secondo capitolo sia evidente, proponendosi, alla fine dei conti, come uno dei migliori city builder in circolazione senza ombra di dubbio. Il rapporto giocatore/popolazione è proprio ciò che rende questo titolo affascinante, ma anche diverso rispetto alla concorrenza.
8.5
Voto CGC
Recensione Frostpunk 2
Frostpunk 2 è un city builder unico nel genere, che riesce ad evolversi da un titolo che era già ottimo, offrendo un’esperienza ancora più completa, divertente e impegnativa.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.