Grandma, No!, il nuovo titolo demenziale in cui impersoniamo una nonna sviluppato da Wallride e pubblicato da Super Rare Originals, sarà disponibile dal 23 Maggio su PC (Steam).
Immagina un gioco in cui vesti i panni di tua nonna. E no, non parlo della classica nonna italiana a cui siamo tutti abituati, che riesce a farti zittire con un solo sguardo, la regina indiscussa della cucina e delle ramanzine passive-aggressive. Qui parliamo di una nonna diversa, fuori di testa, al limite della decenza (e sanità), che riesce a combinare più guai di una banda di motociclisti ubriachi. Questo è Grandma, No!, un gioco che prova a essere demenziale, caotico e assurdo… ma finisce spesso per essere solo puro caos (e non in modo positivo) senza alcuna sostanza.
La premessa di Grandma, No! è chiara e folle quanto basta: il figlio della nostra nonna protagonista (che non ha un nome) le lascia il nipotino mentre se ne va con la moglie in una vacanza in un campeggio per nudisti. Già qui l’assurdità fa capolino, ma invece di sfruttare questa idea per una storia esilarante o anche solo vagamente coesa, Grandma, No! ti butta in un susseguirsi di faccende domestiche fatte con i piedi. E no, non è solo un modo di dire in questo caso.
Il vero cuore del gameplay di Grandma, No! è proprio questo: aiutare la nonna a fare le pulizie, tagliare l’erba, spegnere incendi e, nel frattempo, magari evitare di ammazzare il nipote per “errore”. O almeno provarci. Purtroppo, in tutto questo non c’è una trama vera e propria. Non c’è sviluppo. Non c’è evoluzione. Solo una lista di “lavoretti” da completare mentre la casa cade letteralmente a pezzi missione dopo missione.
Il gioco prende molta ispirazione da Octodad, ma ne copia solo la parte peggiore: controlli volutamente scomodi e un sistema fisico talmente fuori scala che è difficile capire se stai giocando o se il motore di gioco si sta autodistruggendo. In alcuni momenti, questo sistema riesce persino a strapparti una risata, per esempio in momenti classici dove una semplice folata d’aria fa saltare tutto per aria, o quando ti rendi conto che puoi vomitare per spegnere un incendio. Ma sono momenti isolati, troppo pochi per giustificare tutto il resto del tempo passato nella frustrazione più totale e ingiustificata.
La nonna ha anche un pulsante dedicato… alle flatulenze. Sì, avete letto bene. Ce n’è anche uno per cadere faccia a terra e un altro per tossire in modo alquanto inquietante. Tutto pensato per creare un senso di caos slapstick che funziona, sfortunatamente, solamente per i primi cinque minuti di gioco. Poi il tutto diventa ripetitivo, e l’effetto divertimento lascia presto spazio ad una voglia impellente di vedere la fine.
Ogni stanza della casa nasconde qualche attività da completare. Niente di complicato, anzi, basta raccogliere oggetti, usarli, sbagliare strada decine di volte e lanciare qualcosa per caso che creerà un effetto a catena di caos e distruzione. È tutto basato sull’interazione con l’ambiente, ma in modo troppo confuso, senza vere indicazioni né obiettivi chiari. A volte devi usare le mani tremanti della nonna per versare una tazza di tè, altre devi pescare nel freezer una cena già pronta. Tutto molto semplice… ma anche estremamente noioso dopo il primo paio di volte che lo si fa.
Grandma, No! ti butta addosso anche qualche compito extra, una lista di obiettivi opzionali per allungare il brodo: trovare collezionabili, distruggere mobili, accendere il camino in modo poco ortodosso. Ma nemmeno questi riescono a cambiare il ritmo di gioco. Non ho fatto caso al minutaggio preciso, ma credo di essere arrivato già ai titoli di coda in circa 60/70 minuti scarsi. Certo, puoi tornare indietro a completare gli obiettivi secondari, ma… non ce n’è davvero bisogno.
Non è difficile capire perché questo gioco esista: è palesemente un prodotto pensato principalmente per gli streamer. Non è difficile immaginarselo tra le mani di qualche personaggio dell’internet che urla e sbraita per ogni singola cosa errata che accade, o che ride fintamente a crepapelle per minuti dopo una scorreggia che ha fatto impazzire il motore fisico. Questa sensazione che il gioco sia interamente costruito con questo in mente è tanto palese quanto scoraggiante, poiché è costruito per il pubblico che guarda, non per chi gioca.
Non mancano sicuramente momenti divertenti, questo è sicuro. La voce fuori campo è persino decente, e alcune trovate ti fanno sorridere genuinamente. Ma sono chicche sparse in un mare di nulla. Non c’è abbastanza ritmo, non c’è evoluzione.
Anche graficamente Grandma, No! è… datato. Per farvi capire, sembra di trovarsi davanti ad un gioco mobile del 2010. Le animazioni sono legnose, scattose, e spesso totalmente disallineate con quello che stai cercando di fare. L’interfaccia è basilare al punto da sembrare una demo, e il sonoro è abbastanza dimenticabile, escludendo quel poco di doppiaggio presente. Perfino l’umorismo visivo perde mordente dopo pochi minuti. E questo, a livello di game design, è un fallimento abbastanza imponente.
Grandma, No! avrebbe potuto essere un piccolo cult dell’assurdo, un titolo breve ma brillante, da ridere e rigiocare più volte con gli amici. Invece si accontenta di essere un prodotto usa e getta da 60 minuti con un solo trucco da mostrare, e pure ripetitivo. L’umorismo si basa su gag facili, le attività sono banali, e la struttura da “minigioco continuo” non regge senza una cornice narrativa valida.
Il problema più grande è proprio questo: Grandma, No! non è affatto un brutto gioco, ma un gioco che non sa esprimersi. Non è abbastanza assurdo per far ridere di continuo, non è abbastanza solido per proporre un gameplay valido, e non è nemmeno abbastanza rispettoso da evitare battute di cattivo gusto. E un gioco che compri, lo giochi, ridi un paio di volte, lo chiudi e lo dimentichi per sempre. Per lo meno avrai passato un’oretta diversa dal solito nella demenzialità. Se cerchi un passatempo veloce con l’aria da meme, forse Grandma, No! potrebbe fare per te.
5.5
Voto CGC
Recensione Grandma, No!
Grandma, No! non è affatto un brutto gioco, ma un gioco che non sa esprimersi. Si accontenta di essere un prodotto usa e getta da 60 minuti con un solo trucco da mostrare, e pure ripetitivo.
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