CGCReviews: LEGO Horizon Adventures

LEGO Horizon Adventures, il nuovo titolo sviluppato da Studio Gobo e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, è ora disponibile su PS5, Switch e PC (Steam / EGS).

Ci vuole un po’ a capire cosa sia davvero LEGO Horizon Adventures, o cosa voglia andare a colpire esattamente. Per farla breve, è come guardare un film tratto da un libro: ci sono i punti salienti, qualche modifica ad alcuni dettagli per meglio adattarli, una semplificazione generale del tutto e, infine, la consegna di un prodotto valido, ma ben lontano dall’originale, soprattutto se siete fan.

Completarlo al 100% non è troppo impegnativo, dato che è possibile farlo in 20 ore o poco più, e devo dire che sono comunque rimasto stupito in parte e son riuscito a godermi il suo mondo colorato e la tanta personalizzazione disponibile, d’altro canto, il level design prevedibile e over-semplificato, così come la scarsità di contenuti secondari, mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca, con la sensazione che mancasse qualcosa al tutto.

LEGO Horizon Adventures è una rivisitazione in chiave LEGO del rinomato Horizon Zero Dawn del 2017, il primo capitolo della serie. Non si addentra mai nei dettagli più profondi della storia originale o delle origini di Aloy, ma ripropone una trama semplice e accessibile sia per i fan storici che per chi si avvicina a questo universo per la prima volta. Inoltre, vengono quasi sempre esclusi temi più pesanti e che generavano forti emozioni nel giocatore, lasciando solamente alle spalle una versione castrata e “comica” della storia. Insomma, LEGO è quasi sempre sinonimo di “per bambini e ragazzi”, e anche LEGO Horizon Adventures non fa eccezione.

La campagna principale del gioco dura circa 11/12 ore e ti porta attraverso regioni familiari, come le verdi Terre Sacre, le gelide Montagne di Canto di Neve e il torrido Deserto di Sunfall. Ogni missione è piena di battaglie contro macchine e cultisti, forzieri pieni di Stud (la valuta dei mondi LEGO), oggetti da costruire o distruggere e momenti simpatici che danno vita ai personaggi e li caratterizzano. Anche se brevi, molti di questi momenti riescono a strapparti un sorriso, dato che c’è un quasi talvolta forzato senso comico in ogni singolo dialogo del gioco, classico dei videogiochi sui mattoncini.

Il cast di personaggi giocabili è abbastanza eclettico: ci sono Rost, il mentore paterno di Aloy; Varl, un giovane cacciatore alla ricerca di gloria; Teersa, l’anziana saggia sempre pronta con una battuta; ed Erend, il bruto adorabile con la passione per… le ciambelle. Il fatto che molti degli attori originali siano tornati a doppiare i loro ruoli è sicuramente un valore aggiunto, dato che spesso in questi prodotti spin-off si adotta spesso un cambio di voci per ridurre il budget richiesto allo sviluppo. Il tono spensierato di LEGO Horizon Adventures ha permesso a Studio Gobo di divertirsi e sperimentare con personaggi che, normalmente, sarebbero stati decisamente più cupi e seri.

L’unico personaggio che può lasciare un po’ di stucco è Sylens. In LEGO Horizon Adventures è stato trasformato in un DJ, un’idea brillante che si adatta al tono bizzarro del gioco. Se con il doppiaggio italiano la cosa rende meglio e pesa decisamente meno, la nuova voce inglese di Tim Russ non ha lo stesso impatto che Lance Reddick (pace all’anima sua) aveva dato al personaggio. Per quanto l’idea sia intrigante, il risultato non è sempre convincente, a prescindere dalla lingua scelta per i dialoghi.

La trasformazione del mondo di Horizon in formato LEGO è invece un pieno successo. Le ambientazioni sono piene di fascino, con strutture familiari mescolate a elementi tipici dei mondi LEGO. Certo, queste aggiunte possono a volte distogliere dal sapore originale di Horizon Zero Dawn, ma non abbastanza da compromettere l’esperienza in LEGO Horizon Adventures. Questo vale anche per la colonna sonora. Le musiche derivano direttamente da Horizon Zero Dawn e vengono intrecciate con brani EDM e pop che aggiungono un tocco moderno al tutto. Un omaggio perfetto allo stile scanzonato dei giochi LEGO.

Il primo vero grande problema di LEGO Horizon Adventures, invece, è il suo gameplay. Il design dei livelli si riduce spesso a pochi schemi ricorrenti: sezioni di esplorazione lineare con forzieri da trovare, arene dove affrontare ondate di nemici e semplici fasi di platforming. I livelli dei Calderoni offrono qualche variazione con enigmi basati su oggetti elettrici o porte da sbloccare, ma questo non basta a rendere l’esperienza pienamente varia e sempre divertente. Dopo poche ore, tutto inizia a sembrare molto monotono e ripetitivo.

Un altro elemento che manca è la profondità dei contenuti secondari. Non ci sono enigmi complessi o segreti nascosti come in altri giochi LEGO. I mattoncini rossi, ad esempio, servono solo a sbloccare costumi e oggetti di personalizzazione, invece di offrire bonus divertenti come accade in altri titoli LEGO. La personalizzazione, per fortuna, salva un po’ la situazione, ed è una delle parti più apprezzabili del gioco.

Infatti, in LEGO Horizon Adventures puoi collezionare oltre 100 mattoncini rossi e dorati, utilizzabili per sbloccare costumi e modifiche per Cuore della Madre, l’area hub del gioco. La bacheca della comunità ti propone attività che ti incoraggiano a sperimentare, come vestirti da personaggi di Ninjago, costruire oggetti o giocare a riporto con un cane. Puoi persino trasformare Cuore della Madre aggiungendo draghi sui tetti o carretti per hot dog.

Insieme a queste opzioni estetiche, ci sono due alberi delle abilità: uno generale per tutta la squadra e uno specifico per ciascun personaggio. L’albero generale offre vantaggi come cure potenziate o bonus esperienza, mentre quelli individuali aumentano la salute massima o i danni delle armi. Salire di livello e scegliere queste abilità è semplice ma al tempo stesso soddisfacente, e il combattimento guadagna una certa profondità extra grazie alla possibilità di mirare a parti specifiche delle macchine nemiche per indebolirle ed eliminarle più velocemente.

A differenza di molti altri giochi LEGO, morire in LEGO Horizon Adventures non ti fa solo perdere Stud, ma ti riporta al checkpoint precedente (spesso all’inizio dell’area). Questo sistema rende il gioco più impegnativo (e simile all’originale Horizon), ma a volte può risultare assai frustrante, soprattutto quando devi ripetere azioni già completate più e più volte. Fortunatamente, l’esperienza e i progressi nelle sfide vengono mantenuti, quindi non è mai un completo game over.

Se cerchi una sfida più o meno impegnativa, ci sono cinque livelli di difficoltà tra cui scegliere. Alla difficoltà massima, nemici come i Divoratuono possono infliggere danni devastanti, abbattendoti in pochi colpi. La mancanza di una meccanica per schivare gli attacchi rende tutto estremamente più difficile, e anche se gli “Scarponi Jet” ti permettono di scattare brevemente, non sono sempre disponibili in ogni momento. La difficoltà è amplificata anche dalla casualità con cui ottieni armi e gadget rari dai forzieri o dai nemici sconfitti.

In Horizon Zero Dawn, il tipo giusto di arma poteva ribaltare le sorti di un combattimento. Qui, l’idea è simile, ma i drop casuali rendono tutto meno prevedibile e strategizzabile. Alcune opzioni, come bombe gravitazionali o armi a ricerca, sono incredibilmente potenti, ma non puoi mai contare di trovarle al posto e momento giusto. Questo può essere parecchio frustrante alla lunga, soprattutto quando alcune sfide richiedono gadget specifici. Esistono modi per migliorare le probabilità: un mercante che compare a metà livello offre oggetti casuali, e alcune abilità nello skill tree possono aumentare i drop di armi rare. Tuttavia, permane la sensazione di essere totalmente guidati dall’RNG.

In conclusione, LEGO Horizon Adventures reinventa Horizon con lo stile comico e colorato dei giochi LEGO. La semplificazione della trama conserva comunque i momenti chiave e i suoi personaggi più importanti, mentre il combattimento è sorprendentemente profondo e offre sfide per giocatori di ogni livello. La casualità nei gadget e nelle armi rare può risultare irritante, ma è comunque coerente con l’idea di adattarsi a ciò che trovi lungo il cammino. Anche se, purtroppo, il level design risulta molto piatto e ripetitivo, riesce comunque ad offrire una discreta esperienza al giocatore.