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CGCReviews: No Place Like Home

Qualcuno ha detto... apocalisse?

No Place Like Home

No Place Like Home, titolo sviluppato da Chicken Launcher e pubblicato da Realms Distribution su PC (Steam), è ora disponibile a tutti. Abbiamo già esplorato le prime ore di gioco pre-uscita e potete trovare l’articolo qui.

Ma cominciamo subito col parlare più in dettaglio del titolo. L’umanità ha distrutto il pianeta Terra per poi scappare su Marte e pochissimi sono coloro che sono sopravvissuti in questo mondo devastato. La nostra protagonista è una di loro e il suo scopo è quello di riportare la natura ad uno stato vivibile e costruire la propria fattoria dei sogni.

Ci sono cumuli di spazzatura ovunque si posi il nostro sguardo. Giocando nei panni di Ellen Newland, il nostro compito sarà, come già detto, quello di ripulire e riciclarne le parti per l’uso nella fattoria. Inizieremo l’avventura con strumenti in grado di risucchiare la spazzatura, scavare duri cumuli di ciarpame, sconfiggere nemici robotici e innaffiare le piante.

Per farlo è necessario rompere mucchi di immondizia e poi aspirarli ordinatamente. La meccanica è semplice ma soddisfacente: abbatti, recupera, ricicla. È davvero rilassante e piacevole veder piano piano sparire tutta l’immondizia dal mondo per ritornare ai colori naturali a cui siamo abituati.

CGCReviews: No Place Like Home 1

All’interno delle aree che avremo il compito di ripristinare, ci sono diverse altre attività da compiere. La Terra è scarsamente popolata ma tutti coloro che sono rimasti vogliono il nostro aiuto. Le missioni che offrono, che includono la sostituzione dei filtri dell’acqua, la sistemazione di fattorie e la riparazione delle tane di volpi, sono davvero fin troppo semplici delle volte, ma completarle migliora attivamente il mondo in cui camminiamo. Uno dei primi NPC, per esempio, ci incaricherà di distruggere gli alberi deformati dalle radiazioni sparsi per la mappa e piantare ghiande al loro posto. Seppur spezzano molto il ritmo di gioco, è comunque piacevole veder la vegetazione tornare ad uno stato decisamente migliore.

Il genere post-apocalittico è stato spremuto per tutto quello che vale. Ma in No Place Like Home abbiamo una buona dose di comicità, come un maiale napoleonico, polli ben vestiti e un cast di personaggi animali divertenti per cercare di alleggerire l’atmosfera leggermente cupa. Non avremo mai un’ambientazione dai colori apocalittici a cui siamo abituati con titolo che trattano di questo tema, e una volta ripulito tutto, non sembrerà neanche più di trovarci in quello che prima era un pianeta abbandonato al suo destino.

CGCReviews: No Place Like Home 2

Di tanto in tanto ci troveremo faccia a faccia con ragni robot che sputano acido. Purtroppo risulta molto fuori contesto per il gioco in se ed è sicuramente un punto negativo dell’esperienza che non fa altro che far perdere tempo in alcune occasioni, essendo comunque davvero facili da distruggere. Ogni qualvolta che staremo ripulendo la spazzatura e apparirà un nemico nascosto, genererà un senso di dispiacere in un’esperienza che già di suo ha del ripetitivo e, spezzare quel ciclo che si regge a malapena, non aiuta di certo il giocatore. Esistono comunque le patch, quindi potrebbe cambiare in futuro la situazione.

No Place Like Home è anche pieno di errori di ortografia ed errori, il che rende difficile interagire con i dialoghi del gioco. Oltre ad altri piccoli problemi presenti nel titolo che influiscono negativamente, tutto sommato non è una pessima esperienza nel complessivo e sicuramente può far passare qualche decina di ore al ritrovamento del mondo perfetto.


6.5

Voto CGC

Recensione No Place Like Home

No Place Like Home è un titolo soddisfacente e piacevole da giocare, ma davvero ripetitivo e con piccoli problemi che possono rovinare l’esperienza complessiva.

*Recensione eseguita tramite chiave PC fornita dal publisher

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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