CGCReviews: Prodeus

La carica degli anni '90.

Prodeus

Prodeus, nato da una campagna di successo su Kickstarter di Bounding Box Software, è stato rilasciato il 23 Settembre da Humble Games su PS5, PS4, Switch e PC (Steam).

Per capire meglio Prodeus occorre risalire a poco più di 10 anni fa, quando uscì Brutal Doom: una mod del Doom originale che fece molto discutere per aver dato una forte scrollata a un genere rimasto praticamente immutato dal suo decennio d’esordio, ovvero gli anni ’90.

Brutal Doom ebbe il merito, anche riconosciuto da John Romero stesso (co-autore di Doom), di aver chiaro ciò che caratterizzava la formula e di spingerla ai suoi limiti più “brutali”, come suggerisce il nome stesso della mod. L’azione, la violenza, il sonoro e la grafica vengono incrementati a tal punto che per stessa ammissione di Romero disse che, se questa versione fosse uscita nel 1993 al posto del gioco originale, avrebbe potuto distruggere il mondo dell’industria videoludica. Un parere certo forte e piacevole da sentire da uno dei padri fondatori degli FPS, ma non detto con leggerezza… Da qua vedremo come qualche anno dopo, dal requel di Doom (2016) ad appunto Prodeus, questa mod abbia influenzato pesantemente l’intero panorama dei First Person Shooter.

La recente ID Software decise così di impostare il riavvio del suo Doom, con un impostazione volta più al dinamismo e alla ferocia dei combattimenti. Senza dimenticarsi la giusta dose di spettacolarizzazione grazie alle Glory Kills, culmine massimo per finire l’avversario corpo a corpo. Tutto questo preambolo per dire che, per quanto questa innovazione abbia incontrato ampio successo di critica e pubblico, è rimasto qualcuno invece che l’ha accolta tra luci e ombre. Ma allora cosa non andava bene? Scopriamolo attraverso Prodeus.

Come si presenta

Dal 2018 arriva questo Prodeus. Spaccone. Gradasso. Fa il passo più lungo della gamba e… continua a camminare. Non si ferma. Effettivamente basta veramente poco per rendersi conto di sentire l’esperienza AAA in pixel. Prodeus è la reincarnazione di Brutal Doom con una sua titolazione originale. Da Quake prende ispirazione, e da Doom Eternal ne fa uno spoglio.

La storia prevede un breve incipit di base che vede il protagonista, trovarsi in mezzo a un conflitto dimensionale, in cui l’Ordine del Caos sarà la fazione da contrastare. Per nostra fortuna, la trama ci mette nelle condizioni dove sparare a ogni cosa che si muove è la cosa sempre giusta da fare. Avremo tante armi per poterci felicemente appagarci, nel poter scatenare tempeste di fuoco e sangue contro nemici di matrice aliena-demoniaca.

Uno shooter coi muscoli

Prodeus parte già subito dalla vostra parte. Un personaggio silenzioso, che non concede nessuna gioia ai suoi nemici. Solo gioie per il giocatore. La soddisfazione arriva già immediatamente quando i primi mostri cadranno tra i rumori assordanti delle implacabili armi, e note che suoneranno su un metal sperimentale sempre in sintonia con l’azione di gioco.

L’impatto dei danni si sente tutto, e si riflette perfettamente attraverso lo smembramento dei corpi dei nemici. Le uccisioni in Prodeus sono tra le più soddisfacenti che abbia mai visto in un FPS. I danni saranno presenti in base alla zona in cui riceveranno il colpo. Possono morire in modi diversi e addirittura i corpi reagiranno all’intensità dei colpi. In Prodeus si spara e basta. Non c’è spazio per le Glory Kills o per movimenti ipercinetici per raccogliere vita. Le munizioni sono concesse generosamente, e ciò che è solo richiesto è avere mira e riflessi eccezionali.

Quanto ai livelli, anche qui si è optato per una correzione ritenuta eccessivamente lineare per i Doom di Bethesda, ritornando al level design dei Doom originali in cui l’esplorazione avveniva per lo più in maniera libera. Quindi sì al backtracking. Il gameplay, durante il gioco, ripercorre l’arco evolutivo a cui il genere è andato incontro con Doom (2016), ma facendolo assaporare per gradi, o meglio: partendo come old school shooter, in cui il movimento e la mira sono tutto, con due semplici potenziamenti, quali Doppio Salto e Dash, il gioco viene impreziosito dalla componente Platform, assumendo una verosimiglianza con gli FPS moderni.

A essere onesti, ho trovato l’aggiunta di queste due meccaniche, meglio contestualizzate in Prodeus, poiché risultano abilità accessorie più funzionali all’esplorazione, spingendo la curiosità a rivisitare vecchi livelli, piuttosto che fungere da abilità combattive, come accadeva per il Doomslayer. Detto ciò, per acquisire questi potenziamenti e anche altre gustose armi, servono dei minerali preziosi che vengono lasciati nascosti nei livelli. Quindi con il progredire della campagna, sentiamo di star portando avanti anche il nostro protagonista in termini di potenza.

Ancora due parole sugli elementi di contorno

Prodeus scommette la sua longevità su un editor di mappe già di successo, grazie a una community di supporto. Le mappe più votate sono già quelle più brutali, e possono essere giocate in Co-Op, come il resto della campagna. Quanto al multiplayer PvP, sembra nato morto dall’inizio. A quanto pare, al momento, pochi giocatori sono interessati a un confronto online, ma non escludo che le cose possano cambiare in futuro con l’aumento della playerbase.

In definitiva

In conclusione, Prodeus è la dimostrazione che il genere dell’Old School FPS non si è esaurito. È l’aggressiva reinterpretazione della categoria “Boomer Shooter”. Focalizzato perciò su un pubblico specifico che sa cosa vuole: dark metal, uccisioni sanguinarie e azione frenetica. Il bello è che, tutto questo, pare essere garantito giocandoci. Magari qualche impurità si può anche incontrare nello scorrere delle ore, ma riesce a farsi dimenticare quando posso vedere un demone fatto a pezzi dalla doppia-doppietta. Una delle migliori scelte di quest’anno.


9

Voto CGC

Recensione Prodeus

Prodeus è la dimostrazione che il genere dell’Old School FPS non si è esaurito, non privo di difetti, ma comunque una delle migliori scelte di quest’anno.

*Recensione eseguita tramite chiave PC fornita dal Publisher

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