CGCReviews: Romance of the Three Kingdoms 8 Remake
Il ritorno di un classico... ma con qualche difetto.
Romance of the Three Kingdoms 8 Remake, il remake del classico gioco strategico sviluppato da Kou Shibusawa e pubblicato da Koei Tecmo, è ora disponibile su PS5, PS4, Switch e PC (Steam).
Ho abbastanza una buona esperienza con i giochi strategici incentrati sulla Cina, soprattutto quelli di Koei Tecmo. Tra Dynasty Warriors e le versioni più strategiche, come per l’appunto la serie Romance of the Three Kingdoms, mi sono immerso in questo mondo più di quanto mi sarei mai aspettato. D’altronde, la cultura cinese antica mi ha sempre affascinato. Quindi, quando hanno annunciato Romance of the Three Kingdoms 8 Remake, non avendo mai giocato all’originale, la curiosità c’è senz’altro stata. Un classico che torna in stile più moderno, con aggiunte qua e la alla formula originale e qualche difettuccio che, senza girarci troppo intorno, lascia un po’ d’amaro in bocca.
Gran parte della serie ruota attorno alla gestione del territorio e alla strategia per unificare la Cina. Noi giocatori ci mettiamo nei panni di un governante che deve costruire, arruolare e difendere le terre. Ma Romance of the Three Kingdoms 8 Remake ha una peculiarità: è possibile giocare anche come subordinato o ufficiale non affiliato, un’opzione che, a mio parere, non ha molto senso di esistere, ma è comunque estremamente apprezzata. Introdotta nel settimo capitolo, è nell’ottavo che questa meccanica è stata espansa, grazie alla possibilità di creare legami di sangue e matrimoni, opzioni che hanno reso indimenticabile il prodotto. Non c’è da stupirsi, quindi, che abbiano scelto proprio di fare Romance of the Three Kingdoms 8 Remake.
Sulla versione PC, inoltre, sono presenti delle chicche che la rendono unica rispetto a quelle per Console. Oltre alla libertà di scegliere a piacere tra le lingue inglese, giapponese, cinese e coreano, c’è un programma aggiuntivo che consente di inserire ritratti personalizzati all’interno del gioco. Questa trovata dà un tocco speciale agli ufficiali originali creati, con possibilità di personalizzazione potenzialmente infinita: da abilità e statistiche a relazioni già preimpostate con i personaggi ufficiali. Come se fosse presente una sorta di IA, se lasciamo la biografia vuota, questa verrà automaticamente riempita a seconda dei valori selezionati.
Finito il setup iniziale, inizia il vero gioco. Informandomi sull’originale, Romance of the Three Kingdoms 8 Remake ha una mancanza; La possibilità di giocare con più personaggi in contemporanea, anche appartenenti a fazioni opposte, è stata totalmente rimossa dal remake. Niente più escamotage controllando più ufficiali sparsi nella mappa di gioco. Il sistema a turni mensili è rimasto praticamente invariato dall’originale, con l’azione che viene suddivisa per punti mensili spendibili, che permettono di svolgere attività varie come sviluppare le città, socializzare, lavorare e molto altro.
Iniziando da ufficiale libero, però, risulta un po’ troppo limitato in questo remake. Senza una fazione di appartenenza, ci sono poche missioni disponibili e non è possibile reclutare le truppe di milizia personali come accade invece nei capitoli numerati successivi a questo. Bisogna quindi davvero farsi conoscere dalla gente del posto o dagli altri ufficiali per poter progredire, cosa che non sempre è facile. Solo affiliandosi a una fazione si può partecipare alle sessioni di Parlamento, organizzate a ogni inizio stagione, in cui si possono raccogliere informazioni, pianificare sabotaggi, o lanciare attacchi alle città nemiche.
Romance of the Three Kingdoms 8 Remake è uno di quei giochi nel quale costruire rapporti è fondamentale. Le relazioni con altri personaggi, che vanno dai fratelli di giuramento ai matrimoni, donano bonus importanti, sia in battaglia che nelle attività di governo. A differenza dell’originale, il remake include numerose ufficiali donne, molte delle quali non sposate: questo non solo permette di scegliere tra più possibili mogli, ma anche di avere figli che potranno ereditare il nostro ruolo. Una piccola accortezza che ho notato è che, giocando da subordinato, il Lord tendeva a trasferire ufficiali con affinità nella stessa città in cui ci si trova, cosa che sicuramente aiuta con la fluidità della progressione.
Una novità introdotta dal remake è il sistema “Tales”, che permette di controllare i requisiti per l’attivazione di certi eventi e di scegliere quali attivare. Questo spazia dagli eventi storici a promozioni o a situazioni personali. Alcuni eventi storici includono anche scenari alternativi che consentono di riscrivere la storia con finali più positivi. È un’aggiunta che sicuramente può essere utilizzata anche per nuovi capitoli della serie, dato che aggiunge un tocco di profondità extra sicuramente gradito. Va però modificato il sistema di notifiche degli eventi, dato che talvolta partono eventi a sorpresa che possono portare a situazioni sgradevoli.
I Dibattiti, per i personaggi stratega, sono presenti anche in Romance of the Three Kingdoms 8 Remake, che sostituiscono i duelli. Tuttavia, pur essendo interessanti, seguono le medesime regole dei duelli standard: entrambi richiedono l’uso di carte numerate e un sistema a turni che premia la strategia, soprattutto per il fatto che i danni aumentano nei turni finali. Il danno di un dibattito è minore rispetto a un duello, ma perdere un dibattito può comunque significare la perdita di denaro o reputazione. I duelli d’altro canto, hanno conseguenze più importanti, come ferite o persino la morte del personaggio in battaglia.
Parlando proprio delle battaglie, Koei Tecmo ha rivisto leggermente il sistema di combattimento, passando dalle griglie quadrate a quelle esagonali. L’unica vera differenza che offre questa modifica è il fatto che gli esagoni hanno il vantaggio di offrire più direzioni tra cui scegliere. Inoltre, sebbene ci siano tattiche speciali che possono infliggere danni ingenti, spesso si possono utilizzare solo poche volte. È più utile invece far danni grazie ai legami forgiati con gli alleati, che generano un boost ai danni quando gli ufficiali collegati sono vicini nel raggio d’azione, chiamati Link.
Lato tecnico (e problemi), Romance of the Three Kingdoms 8 Remake gira bene, seppur sia bloccato a 60FPS anche su PC. È però possibile scegliere tra la colonna sonora originale e quella del remake, che risulta più moderna ed orchestrata. Sono invece presenti alcuni problemi di localizzazione che impattano negativamente sull’esperienza. Le voci sono disponibili solo in giapponese, una scelta che penalizza chi vorrebbe un’interpretazione più fedele alla Cina antica. Inoltre, il testo in inglese (e solo questo) presenta un uso abbondante dei pronomi “they/them” anche nei dialoghi storici. Non sono assolutamente contro l’inclusività, ma questa è una bestemmia a livello storico e non è accettabile.
In conclusione, Romance of the Three Kingdoms 8 Remake riesce a riproporre un classico sotto chiave più moderna, ma rimanendo un po’ troppo con i piedi a terra e portandosi sulle spalle svariati difetti. Siamo lontani dai migliori capitoli della serie, in poche parole. Anche se il sistema Tales è un valore aggiunto, tutte le piccole mancanze e difetti inficiano negativamente sull’esperienza finale, soprattutto per noi poveri occidentali che dobbiamo quasi necessariamente utilizzare la lingua inglese così tanto alterata senza alcuna motivazione valida. Se volete avvicinarvi alla serie, può comunque essere un buon capitolo per iniziare, ci mancherebbe, ma tenete quelle cose a mente.
6.5
Voto CGC
Recensione Romance of the Three Kingdoms 8 Remake
Romance of the Three Kingdoms 8 Remake riesce a riproporre un classico sotto chiave più moderna, ma rimanendo un po’ troppo con i piedi a terra e portandosi sulle spalle svariati difetti.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.