Silent Hill 2, il nuovissimo remake dell’originale titolo del 2001 sviluppato da Bloober Team e pubblicato da Konami, sarà disponibile ufficialmente dall’8 Ottobre su PS5 e PC (Steam).
Silent Hill, ahimè, è una di quelle serie che ha subito un po’ un distacco da parte di Konami negli anni, soprattutto dopo la cancellazione del titolo presentato sotto il nome di P.T. (Playable Teaser). Fortunatamente, non solo sembra abbiano deciso di riprendere in mano il brand di Metal Gear Solid, ma a stupore di tutti, anche un remake di Silent Hill 2 ha fatto la sua comparsa, ben 23 anni dopo il suo originale rilascio. E nonostante l’enorme evoluzione tecnica, Bloober Team è stata davvero capace di riproporre un titolo fedele e che riesce a mantenere quella stessa atmosfera di nebbia e terrore, caratteristica della serie.
Silent Hill 2, come per l’originale per PS2, offre di nuovo quell’esperienza costantemente tesa. Come accennato, si tratta di un remake molto fedele, senza andare ad aggiungere molto al materiale originale. E devo dire che funziona comunque tutto perfettamente: oscurità e nebbia sono stupende e più spaventose che mai, suoni ambientali terrificanti… insomma, un pacchetto horror che beneficia enormemente di tutte le novità tecniche moderne, sia che si parli a livello visivo che sonoro. Prima di cominciare, ci tengo a ringraziare Konami per il codice PS5 fornito.
Silent Hill 2 è un prodotto che, senza ombra di dubbio, ha voluto giocare sul sicuro. Riproporre qualcosa che tutti conoscono, anche chi non l’ha mai giocato, poteva avere solamente due esiti: fallimento totale o successo. Fortunatamente, il team di sviluppo è riuscito nel progetto, decidendo di praticamente lasciare invariato tutto (seppur ci siano delle aggiunte e/o modifiche qua e la). Per farvi capire quanto è fedele come remake, persino combinazioni di lucchetti e puzzle hanno la stessa identica soluzione del gioco originale. Alcuni enigmi, così come delle bossfight, hanno subito qualche piccola modifica, ma per il resto è esattamente quel gioco che vi ricordate dal 2001, solamente più bello graficamente e pauroso.
Non c’è bisogno di spendere troppo tempo parlando della storia e della narrativa, essendo esattamente la stessa, seppur devo dire che proprio in questo campo, qualche aggiornamento non sarebbe dispiaciuto. Se nel 2001 alcuni momenti di trama risultavano già al tempo più “strani”, o semplicemente goffi, qui spiccano maggiormente e, ovviamente con un peso totalmente diverso sulle spalle. I dialoghi dei personaggi rimane molto “nebbioso” (passatemi il termine), difficile da interpretare correttamente inizialmente, dato che all’apparenza tutti capiscono che qualcosa non va, ma non riescono a capire esattamente cosa. Silent Hill è pericolosa, ma cosa la renda tale… sta a noi scoprirlo.
Parlando delle novità di questo Silent Hill 2, troviamo cose come comandi e telecamera che abbracciano standard moderni, il livello grafico realistico, un sonoro di alto livello, e rifiniture varie che migliorano la fruibilità del prodotto. Altre cose, invece, soffrono un po’ per via del livello tecnico così elevato: il numero di creature incontrate è tanto scarno, e la resa grafica attuale va un po’ a rovinare quella sensazione di stupore e paura ad ogni singolo incontro. Anche i loro design sono stati aggiornati e modernizzati, ma non si può dire totalmente lo stesso delle loro animazioni. Attenzione, non sto dicendo che sono brutte o fatte male, ma bensì che la loro “staticità” colpisce molto meno rispetto all’originale.
Vi spiego meglio; Il design di alcuni mostri è davvero più bello visivamente, con una quantità di dettagli enorme (sia del modello poligonale che delle texture). Oltretutto, alcuni sono stati aggiornati verso un aspetto più incline alla visione originale del designer Masahiro Ito, limitato ai tempi per limitazioni dell’hardware. Quello che non riesce invece ad esprimersi completamente, è il loro comportamento. Se pensiamo ad altri titoli horror (Resident Evil, Dead Space, The Evil Within, e così via), in Silent Hill 2 i mostri mancano di animazioni “scricchiolanti”, scatti improvvisi, ecc… Quando fanno qualcosa di specifico, come saltare o lanciarsi verso di noi, è sempre per via di un attacco in combattimento, e sono sempre prevedibili. C’è margine in futuro.
Una cosa che mi ha stupito molto di Silent Hill 2, invece, è dovuto alla resa della nebbia. Se nelle prime battute questa risulta troppo blanda e fin troppo nitida la visuale, questo ben presto cambia radicalmente. Una volta entrati nel vivo del gioco, dopo circa un’oretta di gameplay, le cose cambiano radicalmente: l’effetto dell nebbia, ma anche delle zone oscure, prende una piega totalmente inaspettata, donando quel magico effetto che tanto ha caratterizzato la città di Silent Hill. Ero davvero preoccupato di come avrebbero potuto riprodurre l’atmosfera, ma è davvero stupefacente e terrificante la sua resa.
Il gioco funziona esattamente allo stesso modo, alternando zone aperte in cui esplorare a interni di edifici in cui risolvere enigmi sopra enigmi. Ci sono elementi puzzle anche nelle zone aperte, come trovare i componenti per riparare un Jukebox e un disco in vinile, ma ne esistono tanti altri più o meno complessi. Alcuni richiedono un’esplorazione più accurata di altri, ma sono tutti comunque enormemente piacevoli e gratificanti da risolvere, essendo anche opzionali e a nostra libera scelta. Alcune volte, risolvere un puzzle richiede di entrare in aree specifiche, che a loro volta hanno altri piccoli rompicapo da dover risolvere per ottenere l’oggetto ricercato. Non c’è quasi mai quella sensazione di esplorazione a “tempo perso”, il che è ottimo.
Per gli interni, invece, questi fungono da hub centrale e hanno quasi sempre un grande enigma da risolvere. Anche in questo caso abbiano matriosche di puzzle per raggiungere l’oggetto finale. La varietà di puzzle è davvero buona, tenendoci impegnati costantemente durante tutte le nostre ore di gioco in Silent Hill 2. Purtroppo, però, verso le fasi finali del gioco potrebbe arrivare un po’ a stancare il giocatore, dato che la loro quantità arriva facilmente a sovrastare la loro varietà, così come la richiesta di backtracking più pressante rispetto alle prime ore. Oltretutto, alcuni enigmi sono meno divertenti di altri, o semplicemente con una soluzione più “ottusa”.
Continuando a parlare del gameplay di Silent Hill 2, non posso fare a meno di nominare anche i suoi combattimenti. Se nelle zone interne il numero di nemici è più contenuto, nelle aree aperte questi sono sparsi ovunque e sono decisamente più numerosi. Come armi a nostra disposizione, o dovrei dire a disposizione del protagonista James, c’è un mazzuolo di legno chiodato e una pistola. Abbiamo anche una schivata per cercare di evitare attacchi in arrivo, seppur non sia una certezza. James è forte e non avremo quasi mai problemi ad affrontare mostro dopo mostro; I veri problemi arrivano quando questi sono più di uno o nelle aree buie e strette, dove non si vede niente.
Il livello di sfida cresce esponenzialmente man mano che si sale di livello di difficoltà. Conta tanto anche la nostra abilità, ovviamente, dato che se saremo troppo avventati potremmo rimanere senza cure o munizioni, seppur non mi sia davvero mai capitato di trovarmi in situazioni totalmente disperate, soprattutto a livello di munizioni. C’è da dire che ho quasi sempre prediletto l’utilizzo del corpo a corpo, essendo una risorsa illimitata, sempre che si riesca a schivare la maggior parte degli attacchi nemici. Dipende tanto dallo stile di gioco adottato, dove un giocatore più furtivo e meno aggressivo potrebbe voler addirittura aumentare la difficoltà per una sfida maggiore.
Parlando di difetti in Silent Hill 2, c’è ne sono alcuni. Partendo dalle cose più banali, ho riscontrato alcuni piccoli glitch grafici non troppo fastidiosi qua e la e compenetrazioni della telecamera, così come una scelta di design un po’ strana: ogni volta che un nemico sarà vicino a noi, James tirerà fuori automaticamente l’arma, rovinando quel senso di pericolo dato dal solo rumore statico nella radio. Un altro grosso difetto, invece, è la modalità prestazioni del titolo su PS5: micro-stutter, errori grafici, pop-in e framerate instabile che spesso cala ben sotto i 60FPS di target. Stranamente, in modalità qualità questi problemi spariscono quasi totalmente. Non si può far altro che sperare in una correzione tramite patch.
Per concludere, Silent Hill 2 ritorna in modo ottimale con un remake fedele e di qualità eccellente, riproponendo un eccellente classico in chiave moderna, seppur con qualche piccolo difetto. Non sarebbe dispiaciuta qualche piccola aggiunta o modifica qua e la, ma anche nel suo attuale stato, si propone ancora una volta come uno dei migliori giochi horror mai realizzati. C’è sicuramente ancora margine per un successivo remake o un totalmente nuovo capitolo, ma in qualsiasi caso, è un titolo consigliato a tutti, sia che l’abbiate già giocato in passato che non.
9
Voto CGC
Recensione Silent Hill 2 (Remake)
Silent Hill 2 ritorna in modo ottimale con un remake fedele e di qualità eccellente, riproponendo un eccellente classico in chiave moderna, seppur con qualche piccolo difetto.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.