CGCReviews – Sniper Elite: Resistance

La solita precisione, ma con poche novità.

Sniper Elite: Resistance

Sniper Elite: Resistance, il nuovo capitolo della serie sviluppata e pubblicata da Rebellion Developments, è disponibile dal 30 Gennaio su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam / EGS / Microsoft Store). È disponibile anche tramite Game Pass.

Sniper Elite: Resistance rappresenta la nuova iterazione della saga, e sebbene il titolo offra ancora un’esperienza di cecchinaggio tattico che risulta solida e coinvolgente, emerge una sensazione di stucchevolezza innovativa che ne limita in maniera significativa il potenziale. Il gioco si propone di mantenere intatta la formula che ha reso celebre la serie, basandosi su una meccanica di tiro estremamente accurata, un modello balistico sofisticato e, non da meno, la celebre killcam a raggi X, che mostra in dettaglio l’effetto devastante di ogni proiettile. Tuttavia, la scelta di riutilizzare molte delle componenti già viste in precedenza trasforma l’esperienza in una sorta di “DLC” di Sniper Elite 5, senza aggiungere elementi rivoluzionari che possano innovare a sufficienza.

La campagna di Sniper Elite: Resistance si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale e, in una scelta che poteva potenzialmente rinnovare l’identità della serie, il titolo abbandona il protagonista storico, Karl Fairburne, per dare la parola a Harry Hawker. Quest’ultimo, precedentemente relegato al ruolo di co-protagonista nelle modalità cooperative, diventa ora il fulcro della narrazione. Nonostante il cambio di prospettiva, la nuova veste narrativa non si traduce in una sostanziale diversità di personalità o di abilità: Hawker è ancora un operatore speciale, con la caratteristica voce roca e il fare deciso, ma il suo carisma e le peculiarità che avrebbero potuto distinguerlo non vengono sviluppati in maniera significativa.

La storia ruota tutta attorno alla missione di impedire lo sviluppo del Kleine Blume, un’arma chimica di devastante potenzialità ideata dai nazisti. La trama, sebbene ambientata in un contesto storico carico di tensione e drammaticità, si affida a una serie di scenari già visti in precedenti capitoli della serie, dove l’obiettivo si traduce spesso nel classico infiltrarsi in bunker, neutralizzare obiettivi chiave e sabotare infrastrutture nemiche.

Il racconto, pur cercando di innalzare l’ambientazione della storia ambientata nel cuore della campagna francese, risulta appesantito dalla mancanza di una narrazione decisa e di interazioni significative con i personaggi secondari. Le missioni, solamente nove, vengono presentate con una struttura che prevede l’obiettivo principale affiancato da opzionali extra, come la ricerca di punti d’interesse o l’eliminazione di target ad alto valore, ma l’insieme degli eventi manca di quell’imprevedibilità e di quel senso di scoperta che avrebbe potuto rendere ogni livello un’esperienza unica.

In alcuni casi, il riutilizzo di ambientazioni (come la riproposizione dello scenario di una diga) contribuisce a una sensazione di dejà vu, che si fa ancora più forte quando missioni differenti condividono lo stesso set ambientale, lasciando il giocatore con la sensazione di una campagna frammentata e priva di un’evoluzione narrativa coerente.

Il cuore pulsante di Sniper Elite: Resistance è sicuramente il suo gameplay, però, che continua a concentrarsi su elementi tradizionali della saga. La componente di cecchinaggio è curata nei minimi dettagli: il modello balistico, che tiene conto di variabili come il vento, la caduta del proiettile e la distanza, resta uno degli aspetti più apprezzabili del gioco. Le situazioni che si presentano durante le missioni richiedono al giocatore di scegliere con cura il momento giusto per effettuare il colpo, e il sistema di tiro premia l’accuratezza e la pazienza.

La celebre “X-ray killcam”, che mostra in slow-motion la fine dei nemici attraversati dal proiettile, offre un effetto visivo che, pur avendo perso parte della sua originalità nel tempo, continua a rappresentare un momento importante per Sniper Elite: Resistance durante ogni eliminazione. Tuttavia, dopo anni di utilizzo, l’effetto tende a ripetersi e a perdere quel fascino innovativo che lo aveva reso un marchio di fabbrica nelle prime edizioni. Non c’è mai stato un vero upgrade di questo effetto, ed è davvero un peccato, essendo un elemento caratteristico di Sniper Elite.

Nonostante la qualità nel cecchinaggio, il gameplay di Sniper Elite: Resistance mostra evidenti lacune quando si cambia “modalità”. L’uso delle armi da fuoco a corto raggio, come mitragliette e pistole, risulta spesso troppo macchinoso e poco reattivo. Il sistema di copertura, elemento fondamentale in scontri ravvicinati, mostra comportamenti fin troppo imprevedibili: a volte il personaggio si attacca saldamente a una struttura, in altri casi sembra basato sulla casualità, creando una sensazione di incertezza che può compromettere l’esperienza. In tal senso, lo stealth, che dovrebbe essere la chiave per superare con agilità le situazioni più pericolose, viene penalizzato da movimenti lenti e poco fluidi, che fanno rimpiangere un sistema di navigazione e copertura più curato.

Un aspetto incredibilmente deludente riguarda il sistema di progressione del personaggio. L’albero delle abilità, che avrebbe potuto essere un’opportunità per introdurre nuove opzioni, viene invece copiato e incollato di netto da Sniper Elite 5. Molte delle abilità sbloccabili, come il miglioramento nel controllo del battito cardiaco o l’incremento della capacità di trasportare munizioni, sono poco ispirate e molto spesso superflue, privando il giocatore di una vera sensazione di evoluzione. L’assenza di innovazioni in questo ambito sottolinea ulteriormente l’approccio troppo cauto di Sniper Elite: Resistance, che si affida solamente a formule già collaudate, senza sperimentare nulla di nuovo.

Nonostante le varie carenze nella campagna principale, Sniper Elite: Resistance offre anche una serie di modalità multigiocatore che riescono a ravvivare leggermente l’esperienza complessiva. La possibilità di giocare in cooperativa a due giocatori è stata mantenuta e, come in passato, permette ai partecipanti di affrontare insieme le missioni di storia, donando un po’ più di pepe al tutto. La funzione di cross-play inoltre, rappresenta un ulteriore extra per chi desidera vivere l’esperienza in compagnia di amici su più piattaforme.

Tra le altre modalità extra, spicca la modalità Invasione. Questa modalità consente a un giocatore di infiltrarsi in una partita in corso nei panni di un cecchino avversario, aggiungendo un elemento di imprevedibilità e tensione, dove il minimo errore può rivelarsi fatale. L’idea delle invasioni, pur non essendo nuova, risulta ben implementata in Sniper Elite: Resistance, grazie a mappe vaste e articolate che offrono numerose vie d’accesso e opportunità strategiche. La modalità Invasione amplifica le strategie da dover utilizzare, costringendo il giocatore a essere sempre all’erta e a variare il proprio approccio in base alle mosse dell’avversario.

Parallelamente, la modalità PvP denominata No Cross propone uno scontro asimmetrico in cui le mappe vengono divise in due metà, impedendo ai giocatori di attraversare il confine centrale e costringendoli a sfruttare le posizioni di tiro a lunga distanza. Questo setting, che enfatizza lo scontro tra cecchini, si rivela estremamente coinvolgente, trasformando ogni partita in un vero e proprio duello strategico dove la precisione e il tempismo diventano gli unici alleati. Per chi rimane deluso dalla campagna principali, sono ottimi metodi alternativi per poter giocare diversamente a Sniper Elite: Resistance.

Un’aggiunta interessante inoltre, anche se molto marginale, è rappresentata dalle missioni di Propaganda. Questi mini-game si sbloccano raccogliendo specifici manifesti della resistenza francese nelle mappe di gioco e propongono sfide a tempo che richiedono di accumulare punteggi attraverso sequenze di uccisioni stealth o sparatorie a lunga distanza. Sebbene offra momenti di tensione e sfida, la sua durata e la mancanza di una classifica online tendono a relegare queste sfide a un ruolo quasi terziario, più adatto a chi cerca una gratificazione immediata piuttosto che a una lunga esperienza competitiva.

Sul fronte tecnico, Sniper Elite: Resistance si affida al motore proprietario Asura di Rebellion, una tecnologia che, pur garantendo performance stabili e una buona resa visiva nelle ambientazioni esterne, inizia a rivelare alcuni limiti tecnici dovuti al suo essere cross-gen. Le mappe, caratterizzate da spazi aperti e ambienti ricchi di dettagli naturali e architettonici, risultano in linea con le aspettative per un titolo di questo calibro: troviamo infatti edifici distrutti, bunker abbandonati e chiese in rovina, elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera più naturale e veritiera.

L’illuminazione, in particolare, è uno degli aspetti più scadenti dal punto di vista tecnico. In ambienti esterni, la gestione della luce diretta e delle ombre si comporta in maniera abbastanza convincente, con una resa luminosa che permette di ammirare i dettagli anche a lunga distanza. Tuttavia, negli interni il problema diventa più evidente: l’utilizzo intenso dell’SSAO per simulare la luce indiretta porta spesso a risultati troppo poco naturali, con effetti di luce e ombra che appaiono forzati e a tratti eccessivamente marcati. Ciò contribuisce a una resa visiva che, seppur accettabile, non raggiunge il livello che ci si aspetterebbe da un titolo del 2025. Anche il sistema di riflessi non riesce a eguagliare completamente la qualità dei titoli moderni.

Per quanto riguarda le prestazioni, il gioco riesce a offrire un’esperienza stabile anche su PC non necessariamente di fascia alta, con lo stesso discorso che si applica anche alle versioni PS5 e Xbox Series X e i loro 60FPS roccei. Tuttavia, la versione per Xbox Series S è bloccata a 30FPS, una scelta strana se si considera che Sniper Elite 5 aveva già offerto una modalità a 60FPS in passato, e la qualità di Sniper Elite: Resistance non è poi così tanto distante, anzi.

In conclusione, Sniper Elite: Resistance si offre come un titolo che, pur mantenendo intatte tutte le qualità che hanno reso famosa la saga, si lascia abbattere da una ripetitività eccessiva e poca innovazione. Chi è nuovo alla serie potrà trovare in questo gioco un’introduzione solida e ben realizzata a un’esperienza di cecchinaggio tattico, caratterizzata da meccaniche di tiro che richiedono precisione e un’attenta pianificazione. La possibilità di scegliere tra modalità multiplayer e la presenza di sfide extra, come le missioni di propaganda e le modalità PvP, arricchiscono l’esperienza complessiva, rendendo Sniper Elite: Resistance un prodotto versatile, ma al tempo stesso poco moderno e innovativo. D’altra parte, i veterani potrebbero rimanere con l’amaro in bocca.


7

Voto CGC

Recensione Sniper Elite: Resistance

Sniper Elite: Resistance si offre come un titolo che, pur mantenendo intatte tutte le qualità che hanno reso famosa la saga, si lascia abbattere da una ripetitività eccessiva e poca innovazione.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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