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CGCReviews – Stygian: Outer Gods (EA)

Occulto e stile lovecraftiano.

Stygian: Outer Gods

Stygian: Outer Gods, il nuovo titolo d’azione GdR sviluppato da Misterial Games e pubblicato da Fulqrum Publishing, sarà disponibile dal 14 Aprile in Accesso Anticipato su PC (Steam). Sono previste anche le versioni PS5 e Xbox Series per il rilascio completo.

“Stygian: Outer Gods” è un GDR survival horror in Early Access dove dobbiamo tenere conto di ogni risorsa per poter sopravvivere, mantenendo intatta la nostra mente e il nostro corpo, affrontando gli orrori di Kingsport, la sorridente cittadina lovecraftiana che ci accoglierà sin da subito con morte e pazzia.

In questo gioco, ambientato nell’universo di “Stygian: Reign of the Old Ones”, un GdR 2D uscito nel 2019 prima del Giorno Nero, ci troveremo nei panni di Jack, ricercatore ed ex antropologo, assunto da una ragazza per farle da scorta verso il nebbioso e misterioso centro abitato di Kingsport alla scoperta di oscuri segreti riguardanti la sua famiglia. Dopo un naufragio della tua imbarcazione, ti troverai naufrago in questa città sommersa da nebbia ed acque gelide, infestata da incubi e follia in ogni angolo.

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Stygian: Outer Gods inizia con Jack immerso nei sogni o incubi, svegliato di soprassalto. Il gioco ci porterà a fare delle scelte davanti allo specchio, che mostreranno sin da subito il lato GdR della produzione. Infatti, queste scelte che faremo andranno a modificare i nostri parametri vitalità, stamina, mente e altre capacità come scassinare e parlare con efficacia per convincere le persone, in puro stile Fallout. Ovviamente, ogni scelta avrà conseguenze, da un aumento della vita alla riduzione di un’altra statistica. Starà a noi scegliere il nostro approccio al gioco.

Una volta scelto il tutto, si parte e si naufraga. Stygian: Outer Gods ci fa subito capire le varie funzionalità del gioco, come spostare casse per poter raggiungere posti in alto e che possiamo interagire con varie cose, come dei totem di ossa che, a seconda della nostra statistica occulta, possiamo usare per individuare tesori nascosti. Devo soffermarmi su questa meccanica con un piccolo esempio: se io ho una serratura di livello 4 ma la mia statistica di scassinamento è al 2, io posso comunque provare ad aprire la serratura, ma con probabilità di rompere il grimaldello. Quindi, più la statistica è alta, minore è la probabilità di romperlo. Idem per occulto ed eloquenza. Starà a noi vedere se rischiare.

Una volta fatte le prime fasi e preso un coltellaccio impiantato nella carotide di un poveraccio, Stygian: Outer Gods ci fa entrare nella città, da dove partiranno i nefasti eventi. Dopo essere svenuti, riprenderemo i sensi con la misteriosa donna al nostro fianco, che ci darà delle direttive che ci portano a vagare per la città, ma non prima di aver imparato la meccanica di crafting. Infatti, in giro troveremo lembi di stoffa, legno, ferro e molto altro che, se combinati, possono creare bende, munizioni e grimaldelli che ci aiuteranno nella nostra missione.

Di fianco al tavolo da lavoro, possiamo vedere un forziere enorme dove mettere scorte ed oggetti missione per non occupare eccessivamente il nostro inventario, che funziona a griglia come nei GdR più classici. Sempre nelle safe-zone, casette con dentro tutto ciò che ci serve (banco da lavoro, cassa, ecc…), troviamo uno specchio, il save-point di Stygian: Outer Gods che, in caso di morte, ci porterà all’ultimo salvataggio effettuato. Quindi, salvate spesso e fate attenzione per evitare di perdere i progressi.

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Passiamo ad approfondire l’inventario e le statistiche di Stygian: Outer Gods. Come già detto, funziona a griglia e ogni oggetto ha la sua forma e dimensione che occuperà più slot della quale. Sotto, invece, completamente a parte, troviamo la cintura; gli oggetti al suo interno non verranno calcolati nell’inventario a griglia, ottimo per tenere medi-kit e tranquillanti che occupano molto spazio. Sempre nel menù a destra, possiamo avere un resoconto delle nostre statistiche, che determinano il successo delle nostre azioni abbinate ad esse. Sulla sinistra, invece, vediamo la barra della vita, mostrata con la nostra foto, ma fuori dal menu segnata come un cerchietto rosso sempre in vista se feriti.

In tutto questo, c’è anche la sanità mentale che, se a zero, ci porterà alla follia. Consiglio, per chi non vuole impazzire nella vita vera, di tenerla sempre al massimo. Dentro le zone sicure, c’è un piccolo grammofono che, se attivato, riempirà la sanità del protagonista. Quest’ultima è accompagnata, anche se minimamente intaccata, da suoni fastidiosissimi ed effetti di sfocatura che possono portare a forti mal di testa nei soggetti più sensibili. Tra ogni altra cosa, abbiamo anche resistenze elementali, anche se per ora c’è solo il freddo. Infatti, in alcune zone ci saranno basse temperature che ci porteranno all’ipotermia e danni al secondo una volta riempita la barra gelo.

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Stygian: Outer Gods funziona con una specie di albero abilità formato da tarocchi reperibili nella mappa di gioco, dove ogni due carte ottenute ci verrà fornita un’abilità vera e propria, mentre le altre sotto aumento di statistiche base. Si passa da attacchi caricati, stealth migliorato e parry perfetti a molto altro che, purtroppo, vista la natura Early Access del titolo, non ho potuto approfondire completamente. Infatti, ho trovate solo una manciata di carte in tutto prima di arrivare alla temporanea fine del gioco.

La mappa di Stygian: Outer Gods è semplice, ma potrebbe creare confusione. Su di questa c’è il punto missione e i punti di salvataggio, nulla di più, nulla di meno, ma non per questo non è essenziale, anzi, senza di essa ci si può perdere facilmente visto che il gioco funziona a scorciatoie da aprire e passaggi nascosti. Muoversi nel mondo di gioco è semplice: possiamo spostare oggetti di piccole dimensioni da usare come scale ed attaccare con l’arma per distruggere assi di legno, ecc…

I nemici, però, sono presenti e aggressivi. Infatti, anche uno solo di loro può portare a un Game Over a seconda della difficoltà selezionata, da facile a difficile. Un colpo pesante alle spalle non basterà ad uccidere questi mostri e dosare la stamina è essenziale nei combattimenti, visto che senza saremo in balia dei colpi nemici che arriveranno a ritmo sostenuto. Colpire, indietreggiare, parare, ecco il segreto, preferibilmente colpi alla testa che ci faranno fare il massimale di danno. I nemici, per ora, sono molto pochi, solamente 3 tipi per l’esattezza: cani mutati, megere e delle sorti di Gollum, quest’ultimi molto pericolosi viste le loro hitbox molto basse che potrebbero far mancare il colpo.

Anche le armi di Stygian: Outer Gods sono poche: si tratta di coltelli, accette, martelli e tre armi da fuoco, pistola, fucile e doppietta, tutte e tre molto efficaci ma con colpi limitati. Almeno così mi piacerebbe dire, in realtà caricare colpi è molto facile, rendendo il gioco quasi uno shooter in terza persona, un gran peccato vista la natura di esso. Mi è capitato di trovare alcuni NPC, un semplice vendor che, in cambio di valuta di gioco “denti d’oro”, ci venderà alcuni prodotti monouso che potenzieranno le nostre statistiche per alcuni minuti.

Dopo di lui, ho trovato un uomo incatenato che, una volta liberato, si è completamente buggato togliendo qualsiasi input di comando con lui, ma infondo è un Early Access, quindi si spera in un fix. Per la mappa ci sono anche vari oggetti missione senza scopo che sicuramente verranno implementati in un secondo momento, per ora esistono ma non servono, almeno da quello che ho scoperto.

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Stygian: Outer Gods porta inoltre a delle scelte che per ora non sono totalmente implementate e quindi non portano a reali conseguenze, ma tutto questo cambierà con l’uscita del gioco. Infatti, il gioco promette scelte che influiscono sul mondo di gioco e sugli NPC che ci circondano. Passiamo alle note dolenti di Stygian: Outer Gods: il gioco di per sé è buono, le idee che propone sono interessanti e il mondo di gioco può ricordare altre produzione simili.

Le meccaniche GdR miste al survival horror sono geniali e il gioco prova a portare anche qualche enigma, anche se molto basilare ed intuitivo, da premere un ordine di tasti a spostare oggetti in cerchi di luce. Graficamente è ottimo e l’ambientazione è molto suggestiva grazie alla nebbia che circonda tutto quanto, ma c’è un piccolo ma. Per quanto sia Early Access, il gioco tende a laggare molto in determinate aree di gioco e, dopo un po’ di tempo, a fare un pesante memory leak, cosa che si potrà comunque risolvere con future patch. Nonostante un PC di fascia alta e con frame gen più DLSS, il gioco presenta un peso eccessivo, che porta spesso a cali drastici di framerate.

In conclusione, Stygian: Outer Gods è geniale e il mondo lovecraftiano è fantastico, quindi questo gioco ha tutte le carte in tavola per un viaggio folle e crudo tra abomini e orrori indicibili. Ovviamente, non è esente da qualche difettuccio che sicuramente con future patch saranno sistemati, ma il biglietto per questa nave che salpa per Kingsport è sicuramente da tenere in considerazione e sott’occhio, tra la simpatica gente posseduta da entità ultraterrene e le caratteristiche casette sommerse dalla nebbia.


7

Voto CGC

Recensione Stygian: Outer Gods (EA)

Stygian: Outer Gods ha tutte le carte in tavola per un viaggio folle e crudo tra abomini e orrori indicibili, seppur al momento con qualche difettuccio di troppo.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Alessandro Zingariello

Nato nel 1996, coltivo la mia passione fin dai 4 anni. Ho cominciato a giocare con mio padre a Space Invaders su PlayStation e lì è nato il mio amore per i videogiochi.

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