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CGCReviews: The Crown of Wu

Un gioco che cattura l'essenza della leggendaria scimmia... oppure no?

The Crown of Wu

The Crown of Wu, sviluppato da Gammera Nest e Meridiem Games e pubblicato da Red Mountain, è ora disponibile su PS5, PS4 e PC (Steam). È prevista presto anche una versione per Xbox Series e Xbox One.

È davvero particolare il fatto che non molti giochi ci facciano impersonare Sun Wukong, il leggendario Re delle Scimmie di Journey to the West. Il personaggio è il classico antieroe dal carattere un po’ birichino e una moltitudine di poteri che non farebbe invidia ad un classico supereroe della Marvel. Ma quando proviamo a ricordarci un titolo con questa particolare scimmia come protagonista, l’unico che mi viene in mente è Enslaved: Odyssey to the West del 2010, anche se il ricordo è totalmente negativo di quell’esperienza dimenticata dal mondo.

Ma sembra proprio che, nell’ultimo periodo, alcuni team creativi stiano provando a riprendere in mano questo personaggio della mitologia. Uno dei più grossi progetti è sicuramente Black Myth: Wukong, di cui c’è ancora molto tempo da attendere per tastarlo con mano. Nel frattempo, però, possiamo provare ciò che gli sviluppatori spagnoli abbiano voluto offrirci con The Crown of Wu. Ma saranno stati in grado di donarci e donare a Sun Wukong un’esperienza valida?

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Prima di cominciare, vorrei far capire, a chi non fosse familiare, di cosa tratta Journey to the West. Sun Wukong è una scimmia che nasce da una pietra e riesce a padroneggiare così tante tecniche da diventare una vera e propria divinità a tutti gli effetti per poi ascendere al regno degli immortali. Qui comincerà a sconfiggere ogni mistico che li si parasse davanti, fino a quando l’Imperatore di Giada e Buddha non lo bandiscono dal regno dei cieli intrappolandolo sotto ad un masso. Verrà poi liberato da un giovane monaco durante il suo pellegrinaggio, chiedendo l’aiuto di Wukong per la sua ricerca.

The Crown of Wu presenta più o meno la stessa storia, se non fosse per il fatto che viene trasposta in stile cyberpunk. Questo Sun Wukong viene in un mondo nel quale si trovano diverse energie naturali che vengono raccolte da monaci robotici per utilizzarla. Dopo la sua fuga, Wukong scopre che un illegittimo imperatore ha preso il controllo e ha formato un esercito di monaci per impedire che lui possa recuperare la sua dovuta corona.

Seppur l’ambientazione venga definita cyberpunk, manca di alcuni tratti caratteristici di questo stile, avvicinandolo più a quello del retrofuturismo che ad altro. Non ci troviamo davanti un’industrializzazione che ha reso cemento tutto, luci accecanti sparse ovunque e così via. Il mondo di Wukong ha un aspetto mistico che vanno in contrasto con robot e scienza strana. Per farvi capire meglio, troveremo antichi ponti di pietra e enormi cancelli di ferro che vengono però controllati da computer.

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Per quanto riguarda il gameplay di The Crown of Wu, potremo racchiuderlo in tre aspetti principali: combattimento, platform e puzzle. Ma posso dirvi con certezza che il loro equilibrio non è per nulla ben ragionato. Il combattimento è sicuramente il cuore dell’esperienza. Non è difficile immaginarsi cosa aspettarsi da un titolo etichettato come “Soulslike”. Il nostro protagonista avrà a disposizione diversi attacchi, la schivata e la parata. Si otterranno anche dei poteri, seppur più incentrati sull’esplorazione. Affronteremo diversi tipi di nemici robotici e nessuno sarà mai troppo da sottovalutare.

Le sezioni platform, invece, sono senza ombra di dubbio l’anello debole, qualcosa che è davvero triste per un personaggio che avrebbe letteralmente volato sulle nuvole fino ai confini dell’universo stesso. Il feeling in aria è pessimo e la telecamera non fa nulla per migliorare la situazione, lasciando solo un gusto amaro in bocca. Per fortuna, queste sezioni non sono molto comuni e i checkpoint sono abbastanza misericordiosi per evitare di farci ripetere troppo.

Gli enigmi, d’altro canto, sono molto vari e presentano puzzle banali come il semplice spingi il cubo in terza persona fino ad alcuni più interessanti e che richiederanno più spirito di osservazione ed esplorazione. Anche in questo caso, le sezioni con enigmi non sono molto presenti, ma essendo più lente nell’essere completate rompono un po’ il ritmo di gioco già non troppo spedito.

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Se devo nominare la più grande delusione di The Crown of Wu, però, è sicuramente la totale silenziosità di Wukong. Il Re Scimmia è un adorabile strafottente nell’originale: irriverente, irrispettoso, privo di tatto, ma anche spiritoso e affascinante. Tutto questo qui manca completamente, è si sente molto l’assenza di quegli atteggiamenti che lo hanno caratterizzato nei racconti.

Pur non essendo un titolo sicuramente per tutti, The Crown of Wu potrebbe sicuramente piacere e portare divertimento per alcuni di voi, soprattutto a chi piace questo tipo di combat system. Tuttavia, il concetto stesso di Sun Wukong è totalmente assente, rimanendo solo un generico personaggio scimmia antropomorfo.

Per concludere, The Crown of Wu è un tentativo in stile “cyberpunk” delle vicende di Journey to the West, con un sistema di combattimento da Soulslike che, però, fallisce completamente proprio sul suo protagonista. Se vi piace il genere, provatelo, ma non mi sento di consigliarlo a gran voce a nessuno. È purtroppo solo mediocre.


6

Voto CGC

Recensione The Crown of Wu

The Crown of Wu è un tentativo in stile “cyberpunk” delle vicende di Journey to the West, con un sistema di combattimento da Soulslike che, però, fallisce completamente proprio sul suo protagonista.

*Si ringrazia Red Mountain per il codice PC fornito

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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