CGCReviews – The Hundred Line: Last Defense Academy
Un incubo da 100 giorni che non vorrete svegliare.
The Hundred Line: Last Defense Academy, il nuovo titolo GdR strategico a turni sviluppato da Too Kyo Games e Media.Vision e pubblicato da Aniplex, sarà disponibile il 24 Aprile su Switch e PC (Steam).
Ci sono giochi che ti lasciano qualcosa dentro. Ne abbiamo visti diversi nei vari anni: ti accompagnano anche dopo che hai spento lo schermo, ti fanno pensare, ti sorprendono e restano con te. E poi esiste The Hundred Line: Last Defense Academy, un gioco che prende ampiamente a calci le tue sinapsi e si sistema comodo comodo nella tua testa, tra meccaniche tattiche, narrativa straripante e cento finali (si, sono veramente 100) che sembrano dire: “non hai ancora visto niente”. Non è un titolo per tutti, questo è palese. Ma chi gli darà una chance, scoprirà uno dei crossover narrativi più ambiziosi e riusciti degli ultimi tempi.
Il team dietro The Hundred Line: Last Defense Academy non è uno qualunque. Stiamo parlando di Kazutaka Kodaka (Danganronpa) e Kotaro Uchikoshi (Zero Escape e AI: The Somnium Files), due menti geniali che hanno scritto letteralmente la storia delle visual novel moderne. Mettili nella stessa stanza, dai loro carta bianca e una voglia matta di raccontare qualcosa di diverso, ed ecco che nasce un progetto a metà tra un GdR tattico e visual novel, con una direzione artistica che urla da tutte le parti.
Nel cuore della storia c’è Takumi Sumino (o Sakumo, a seconda della lingua scelta), uno studente normale quanto basta da risultare perfettamente dimenticabile… o per lo meno, finché un’invasione di strane creature non trasforma il suo mondo ordinario in un vero e proprio incubo vivente. Viene strappato al suo complesso residenziale (un finto paradiso post-apocalittico) e scaraventato nella Last Defense Academy (che da il sottotitolo al gioco stesso), insieme ad altri adolescenti dotati di un misterioso potere chiamato Hemoanima. L’obiettivo? Resistere 100 giorni (il tema dei 100 è spesso presente) agli Invasori e poi tornare a casa. Fin qui tutto facile, giusto? Sappiamo bene invece come di solito vanno le cose.
La tensione sale subito alle stelle. Alcuni studenti si rifiutano di combattere, altri cercano di prendere il controllo, mentre il misterioso robot Sirei distribuisce ordini come fossero caramelle. In mezzo a tutto questo c’è Nozomi, identica alla vecchia amica d’infanzia di Takumi, Karua, ma senza nessuna memoria di lui. Ed è solo l’inizio di un disastro emotivo, strategico e narrativo lungo un centinaio di giorni che non risparmia nessuno.
Kodaka e Uchikoshi non si sono limitati a scrivere una semplice storia da godersi. Hanno creato un labirinto narrativo. The Hundred Line: Last Defense Academy, come già accennato, offre cento finali diversi da scoprire. E non stiamo parlando di “muori o vivi”, “salvi tizio o meno”. Ogni finale è sostanzialmente diverso, con uno sviluppo narrativo che cambia radicalmente le carte in tavola. Alcuni finali sono cupi, altri commoventi, altri ancora così assurdi da sfiorare il grottesco. Ma tutti servono a un fine: esplorare fino in fondo tutti i temi del gioco, i dilemmi morali, la fragilità umana e la speranza in un mondo che sembra condannato dalla partenza.
Il tutto è orchestrato con una struttura narrativa magistrale: lo scenario principale è stato dato nelle mani di Kodaka, mentre le diramazioni (che spesso risultano ancora più folli) portano la firma di Uchikoshi e di altri autori del team. Il risultato è un turbine di colpi di scena, decisioni cruciali e percorsi che si intrecciano, si scontrano e si sovrappongono in modo quasi esageratamente ambizioso… e incredibilmente, pur sembrando assurdo, il tutto funziona eccellentemente.
The Hundred Line: Last Defense Academy non è solo una visual novel. Ma nemmeno un TRPG puro. È entrambe le cose allo stesso tempo, e le gestisce e mescola con una sicurezza che raramente si vede in un titolo del genere.
Il sistema di combattimento è a turni, su griglia. Ogni personaggio ha una Class Armor e una Class Weapon che rispecchiano il suo archetipo narrativo e il suo ruolo nel gruppo. Si parte con i classici: guerriero, ladro, cavaliere, berserker, per poi arrivare a guaritori, tank, snipers e così via. Il gameplay è veloce, accessibile, ma per nulla banale. Il Voltaggio, un indicatore che si carica durante la battaglia, permette l’uso di abilità speciali devastanti, mentre il sistema Last Resort consente sacrifici tattici per chiudere una battaglia con stile… e con qualche morte in campo.
Non aspettatevi la profondità o la complessità di altri capostipiti del genere. Ma la verità è che non serve. Il combattimento in The Hundred Line: Last Defense Academy è pensato per tenerti incollato, per non spezzare il ritmo narrativo e, anzi, per amplificarlo al massimo possibile.
Quando non si combatte, invece? C’è il Free Time ad aspettarvi, in totale stile Persona. Puoi esplorare, creare regali con il Gift-O-Matic, parlare con i compagni, rafforzare i legami e scoprire le loro storie personali. Ogni studente ha interessi, paure, traumi e motivazioni uniche. E il gioco ti dà tutti gli strumenti per conoscerli, amarli e, ovviamente, convincerli a combattere al tuo fianco. Il tutto si traduce in un potenziamento concreto delle abilità in battaglia, creando un legame solido tra narrativa e gameplay. Le fasi di Persuasione, poi, ti mettono davanti a scelte di dialogo dove la tua conoscenza del personaggio fa la differenza. Il gioco non è mai punitivo, anzi, ti spinge a esplorare, a sbagliare e a capire.
Kodaka è noto per i suoi personaggi fuori di testa, e non si smentisce nemmeno con The Hundred Line: Last Defense Academy. C’è Kurara, che gira con una maschera da pomodoro; Takemaru, un ossessivo stratega in stile militare; e poi c’è Nozomi, che porta sulle spalle il peso della memoria (classico, seppur con un risvolto interessante). Ogni personaggio ha un lato nascosto, e il gioco te lo mostra poco a poco e non sempre in modo sottile, anzi. A volte le eccentricità vengono calcate un po’ troppo, sfiorando una sensazione di fastidio. Ma nel complesso, la caratterizzazione funziona. E quando vedi un personaggio infrangere i propri ideali per sopravvivere, ti accorgi che tutto è molto più di una fiera dell’assurdo.
Inoltre, visivamente, The Hundred Line: Last Defense Academy ha stile da vendere. Il character design di Rui Komatsuzaki (Danganronpa) è riconoscibile al primo sguardo, anche se lo conoscete poco, mentre la colonna sonora firmata Masafumi Takada è piena di pezzi davvero infuocati. Ci sono tracce che sembrano uscite da titoli più horror e crudi, altre che palesemente rievocano Danganronpa, ma tutte hanno un’identità precisa e rendono ogni momento più godibile. Il doppiaggio inglese è buono, ma l’esperienza migliore la si ottiene con la lingua giapponese originale.
Non è tutto perfetto, sia chiaro. The Hundred Line: Last Defense Academy parte davvero molto lento. L’introduzione è lunga, piena di informazioni, e potrebbe scoraggiare e frustrare chi non è abituato al genere. Alcuni minigiochi e sezioni fuori dai combattimenti sembrano messi lì per variare, ma non aggiungono molto di concreto all’esperienza. E il fatto che alcune sequenze di persuasione scompaiano nel post-game è un’occasione persa. Anche la difficoltà è altalenante. Chi è abituato ai TRPG lo troverà forse troppo semplice, soprattutto nelle prime ore. Certo, la storia riesce comunque a ridonare quel fuoco perduto.
The Hundred Line: Last Defense Academy è un gioco difficile da definire esattamente e consigliare più agli amanti delle visual novel che dei TRPG, o viceversa. È una di quelle esperienze che ti risucchiano e non ti lasciano più andare, e per me questo basta e avanza per consigliarlo a tutti. Kodaka e Uchikoshi hanno creato qualcosa che sfida le aspettative, mescola generi, gioca con i cliché e riesce a essere toccante, divertente, crudo e assurdo allo stesso tempo. I difetti ci sono, ma sono inezie rispetto alla mole di contenuti, all’ambizione narrativa, alla solidità del gameplay e alla voglia costante di vedere cosa succede dopo.
Per concludere, se ami le storie complesse, i personaggi fuori dagli schemi, i sistemi TRPG snelli ma soddisfacenti, o semplicemente vuoi qualcosa di diverso, The Hundred Line: Last Defense Academy è uno di quei giochi da non lasciarsi scappare. E con 100 finali da scoprire, le ore che ti terrà incollato saranno davvero davvero molte.
8.5
Voto CGC
Recensione The Hundred Line: Last Defense Academy
The Hundred Line: Last Defense Academy, grazie ad una storia complessa, personaggi fuori dagli schemi e sistemi TRPG ben realizzati, è un titolo da tenere assolutamente in considerazione.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.