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CGCReviews: The Plucky Squire

Quando mescolare 2D e 3D funziona bene.

The Plucky Squire

The Plucky Squire, il nuovo titolo d’azione e avventura sviluppato da All Possible Future e pubblicato da Devolver Digital, è ora disponibile su PS5, Xbox Series, Switch e PC (Steam).

The Plucky Squire è uno di quei pochi giochi che, senza girarci troppo intorno, attira su di se l’attenzione per via di un’idea visiva incredibile: un mix tra 2D e 3D in modi mai visti prima, con una narrazione che accompagna il tutto e che si incastra perfettamente. Ovviamente, non è solo la grafica a farlo spiccare. Anzi, The Plucky Squire riesce anche a raccontare una storia molto gradevole, quasi fiabesca, perfetta per qualsiasi tipologia di pubblico, dai più piccini agli adulti. I personaggi sono adorabili e ci sono parecchi colpi di scena che, stranamente, riescono a sorprendere di continuo. Per rimanere in tema, è il classico esempio di come non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina.

In The Plucky Squire interpreteremo Jot, il nostro eroe e protagonista di una serie di libri per bambini di grande successo. La serie è talmente tanto popolare da aver dato vita ad una bella fanbase e parecchio merchandising. Ed è davvero facile, una volta iniziata l’avventura, capirne il motivo. Jot è uno di quei classici eroi protagonisti muti, ma il vivace mondo che lo circonda e i personaggi parlano abbastanza di loro per colmare il vuoto. E il mondo di Mojo, dove tutti vivono, è davvero un’esplosione di colori e immaginazione allo stato puro.

CGCReviews: The Plucky Squire 1

Ma le cose interessanti non finiscono qui. Infatti, The Plucky Squire si evolve sempre di più man mano che proseguiremo nella storia. Inizialmente, si parte da uno stile classico con visuale top-down dal tocco artistico davvero carino e colorato. In questa sezione di gioco, le scene si svolgono letteralmente sfogliando le pagine del libro, un’idea davvero unica e intrigante. Ma quando poi arriva il cattivone di turno, Humgrump, le cose cambiano radicalmente. Difatti, vuole cacciare Jot dal suo libro. Una cosa davvero inaspettata, dato che si ottiene il “potere” di poter entrare e uscire dal libro attraverso dei portali Metamagici.

Nelle sezioni esterne al libro, è possibile esplorare la scrivania di Sam, il bambino di 10 anni e fan sfegatato dei libri di The Plucky Squire. Questa scrivania, così come l’ambiente esterno, è già possibile vederlo fin dall’inizio del gioco, dato che la visuale del titolo mostra sempre il libro visto da una terza persona. Questi sono elementi assai rari, se non unici, che raramente abbiamo visto nel mondo del gaming, e sono proprio tutta questa serie di dettagli che aiutano il titolo ha proporsi come un’esperienza davvero gradevole sempre, e in ogni momento.

La transizione tra le due realtà in The Plucky Squire è davvero fluida e naturale. All’interno del libro tutto è in 2D con uno stile illustrato, animazioni super fluide e un design generale che fa sembrare davvero di star sfogliando quelle pagine. All’esterno, invece, viene adottato un stile 3D alla Rankin-Bass: la prospettiva cambia completamente per accogliere la terza dimensione, avvicinandosi al protagonista e mostrando un sacco di dettagli extra. È spesso difficile mescolare due stili totalmente diversi tra loro, ma il mondo in cui viene fatto in The Plucky Squire è davvero incredibile. Oltretutto, abilità sbloccate nel mondo 2D passeranno a quello 3D, e viceversa.

CGCReviews: The Plucky Squire 2

La trama di The Plucky Squire è già affascinante di suo: un eroe cacciato dal suo stesso libro che deve trovare il mondo di ritornare per scacciare il cattivone. Ma The Plucky Squire non si concentra solo ed interamente su Jot e il mondo di Mojo. Si può davvero notare come Sam adori alla follia quel libro, al punto da ispirarlo a creare disegni dedicati ad esso. Quando siamo sulla sua scrivania, possiamo scorgere davvero tanti dettagli della stanza di Sam. Jot, quindi, non solo deve salvare la sua di pelle, ma impedire ad Humgrump di trionfare è importante anche per il futuro del piccolo artista e scrittore.

La struttura di gioco è molto simile a quella dei primi The Legend of Zelda, seppur la meccanica di poter entrare ed uscire dal libro permette di poter risolvere enigmi e manipolare l’ambiente in modi unici. Le nostre azioni vengono continuamente narrate e, talvolta, proprio le stesse parole che compongono il libro diventano parte dei rompicapi. Prendere e spostare le parole, invertirle, e così via, permette di cambiare il corso degli eventi. La cosa davvero affascinante è come vengono presentati questi momenti: prima stiamo spostando le parole per far aprire un cancello, poi saltiamo fuori dal libro alla ricerca di uno specifico oggetto, per poi ritornare all’interno ma in una sezione verticale con cambio di prospettiva.

Inoltre, il libro è fisico nel mondo di The Plucky Squire, cosa che viene espressa sempre più ingegnosamente man mano che avanzeremo nella storia. Sarà infatti possibile persino inclinare il libro per far scivolare degli oggetti o chiuderlo per far passare qualcosa da una pagina all’altra, e molte altre cose. La cosa davvero ottima è che, nonostante gli enigmi siano tanti e sparsi un po’ ovunque, questi non sono mai complicati, ne tantomeno frustranti. Inoltre, se proprio non riuscissimo a venire a capo di una soluzione, è sempre disponibile un totem nelle vicinanze che ci offrirà utili suggerimenti, ma mai la soluzione direttamente.

CGCReviews: The Plucky Squire 3

Il “sistema” di suggerimenti in The Plucky Squire è rappresentato da Minibeard, una miniatura del mentore mago di Jot, Moonbeard. Ci sono anche altri due personaggi che accompagnano Jot nella sua avventura: Violet e Thrash, una strega apprendista e un troll di montagna. Il mondo di Mojo è ovviamente fantasy, e l’atmosfera generale è molto comica e leggera. Ogni elemento del mondo aiuta a donarli vita e personalità, così come le varie ispirazioni e/o caricature presenti. Quasi ogni cosa di The Plucky Squire riesce a strappare un sorriso, ed è una cosa davvero tanto apprezzabile in un’epoca videoludica prettamente oscura e con temi pesanti.

The Plucky Squire propone anche tantissimi minigiochi differenti, ognuno con il proprio gameplay. Esistono sezioni picchiaduro, GdR a turni, sparatutto, e molti altri. Passeremo di genere in genere e di prospettiva in prospettiva, in questi momenti che spezzano eccellentemente il ritmo di gioco. Certo, normalmente progetti che cercano di essere tutto, alla fine poi risultano niente; Ma The Plucky Squire riesce davvero dove tanti hanno fallito, proponendosi come una vera e propria folle ed epica avventura.

Per concludere, The Plucky Squire è un titolo che riesce egregiamente a mescolare elementi 2D e 3D, in un’avventura stile fiabesco eccellente e con tanti elementi colorati, vivaci e divertenti. Certamente, non tutto è rose e fiori, dato che ci sono sezioni o momenti meno divertenti di altri. Spesso sarà richiesto backtracking tra le pagine del libro, processo rallentato dall’animazione fisica del girare pagina. Anche la difficoltà generale è un po’ troppo bassa, persino alle impostazioni più elevate. Ho inoltre riscontrato parecchio stutter, soprattutto dopo una transizione dal 2D al 3D. Ma comunque, è un titolo più che consigliato a tutti, soprattutto se state cercando qualcosa di breve e divertente per passare qualche ora.


8.5

Voto CGC

Recensione The Plucky Squire

The Plucky Squire è un titolo che riesce egregiamente a mescolare elementi 2D e 3D, in un’avventura stile fiabesco eccellente e con tanti elementi colorati, vivaci e divertenti.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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