Unknown 9: Awakening, il nuovo titolo d’azione e avventura sviluppato da Reflector Entertainment e pubblicato da Bandai Namco, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam).
Appena avviato Unknown 9: Awakening, la prima cosa che ho provato è stato uno strano senso di “già sperimentato”. Forse perché si tratta di un titolo che tiene fede ad un genere di giochi che col tempo sta via via sparendo: corridoi che portano ad arene dove combattere nemici, una storia di crescita della protagonista e un pizzico di parkour e claustrofobia tra piccoli tunnel e crepe nei muri. Una tipologia di giochi che ha trovato il suo successo oltre dieci anni fa, ma che oggi risulta invece un po’ datato. Certo, Unknown 9: Awakening ci mette del suo per provare a rendere fresche le cose, ma tutto il resto risulta troppo indietro e tecnicamente insufficiente per salvarsi pienamente.
Unknown 9: Awakening è ambientato in una versione alternativa del 20° secolo, dove la nostra protagonista Haroona, una donna molto diffidente che ottiene dei poteri magici, si trova immischiata in qualcosa di più grosso. I poteri di Haroona sono molto classici, come invisibilità, forza per spingere i nemici e poco altro, in realtà. Nonostante sul percorso si possa trovare qualche semplicissimo puzzle da risolvere, il fulcro del gioco ricade su corridoi che portano a filmati, che portano a combattimenti e altri filmati. Questo è in parole povere il game loop di Unknown 9: Awakening. Purtroppo, però, seppur i combattimenti dovrebbero essere il punto forte del gioco, questi risultano troppo blandi, facili e noiosi alla lunga.
Non tutto ciò che offre Unknown 9: Awakening è pessimo, attenzione. Seppur l’impostazione di gioco sia alquanto generica, il world building è invece eccellente. Si può facilmente notare l’impegno nel realizzare un mondo veritiero, con proprie cronologia di eventi, tradizioni e regole, che includono anche gli elementi soprannaturali. In questa Terra, le cose non vanno proprio bene; C’è uno strano ciclo d’estinzione che continua a presentarsi, con una razza extraterrestre immortale e organizzazioni segrete che ricercano il soprannaturale. Come questi elementi vengano utilizzati per raccontare la storia di Haroona, però, è tutt’altro discorso. Personaggi senza un vero scopo, cliché e paroloni utilizzati solo per far grosso, sono tutti elementi che facilmente possono far perdere interesse per la trama.
Lo stealth è un altro elemento molto utilizzato, e talvolta richiesto, in Unknown 9: Awakening. Purtroppo, anche questa meccanica di gioco risulta poco strutturata e senza vere e proprie innovazioni. Come accade spesso in giochi che utilizzano questa meccanica, passeremo tanto tempo accovacciati nell’erba alta, lanciando pietre magiche per distrarre nemici che mai verrebbero a cercarci in un metro quadrato di erbetta. Questo può comunque essere dovuto ad un’IA un po’ stupidotta, che difficilmente riuscirà a capire cosa è successo anche quando gli facciamo saltare in aria o si trovano davanti un mare di cadaveri. Tutto sommato, è divertente destreggiarsi nelle ombre per ripulire le aree, aumentando il senso di gratificazione grazie anche ai commenti postivi dei nostri compagni.
Non sempre però potremo rimanere furtivi, dato che ci sono momenti di gioco nei quali Unknown 9: Awakening ci obbliga a combattere faccia a faccia, con un combat system che non è poi così malvagio. Fortunatamente, queste sezioni diventano sempre di più andando avanti con la storia, il che non è affatto un male. Quello che però non è affatto gratificante è lo spendere punti nell’albero delle abilità. Si tratta di un sistema di potenziamenti diretto troppo semplicistico e diviso in tre categorie, con vari miglioramenti dedicati al combattimento, alla furtività e all’utilizzo dei poteri di controllo mentale (di cui parleremo successivamente).
I punti abilità di ottengono raccogliendo delle sferette luminose sparse qua e la per le mappe di gioco e quasi mai veramente nascosti (come per buona parte dei collezionabili ottenibili anche). Il problema sta però nel loro reale utilizzo, dato che potenziarci significa semplicemente aumentare il tempo in cui possiamo rimanere invisibili, fare più danni corpo a corpo e così via. La cosa più efficiente è sicuramente investire nella furtività, per lo meno inizialmente, proprio per rendere tali sezioni di gameplay più rapide e meno tediose da affrontare, per poi spostarsi sui danni quando questi saranno necessari per progredire efficientemente.
Il vero problema dei combattimenti di Unknown 9: Awakening sta quando questi sono buttati li tanto per occupare spazio. Questi scontri di debole entità ci buttano spesso contro manciate di nemici con armi da fuoco o mischia, contro i quali non dobbiamo far altro che schivare, attaccare, schivare e vincere, niente di unico e niente di nuovo. Per via del fatto che l’IA non è poi così avanzata, queste sezioni sono tutt’altro che emozionanti, dato che basterà giusto un briciolo di attenzione nelle schivate per concludere ogni scontro in men che non si dica e senza alcuna complicazione, anche alle difficoltà più elevate.
Parlando invece di una cosa unica che introduce Unknown 9: Awakening, ovvero i poteri di controllo mentale, questi risultano invece come una gradevole presenza. Possiamo letteralmente balzare nel corpo dei nemici per prenderne il controllo e farne di loro ciò che vogliamo. Ogni tipologia di nemico ha un’abilità unica da poter sfruttare per scatenarla contro i suoi stessi compagni, oppure potremo farli disabilitare strumenti di sorveglianza, o ancora attivare pulsanti o simili al posto nostro. E devo dire che è alquanto divertente utilizzare questi poteri. Avanzando nella storia di Unknown 9: Awakening potremo anche concatenare più controlli consecutivi, ridendo a più non posso per via della loro IA.
Uno dei più grossi difetti di Unknown 9: Awakening, però, non è relativo ne alla storia ne tantomeno al gameplay, ma è dovuto al suo livello tecnico insufficiente. Non solo il gioco soffre di diversi glitch e bug e instabilità generale, ma persino le prestazioni sono deludenti. Su tutte le piattaforme il gioco soffre di costanti stutter e cali di framerate, soprattutto in combattimento causando danni o morti non volute. Haroona spesso si incastra nei geo-data dell’ambiente, rimbalzando in modo buffo sul posto, oppure ancora cutscene con tagli così netti da sembrare più che amatoriali o semplicemente non finiti. Se il gioco in se ha comunque qualcosa da offrire, questi problemi spezzano qualsivoglia speranza di una valutazione buona.
Per concludere, Unknown 9: Awakening è un titolo che, nonostante abbia un ottimo world building e sezioni divertenti, non riesce comunque ad offrire un’esperienza totalmente valida e priva di problemi tecnici. È un gioco che sicuramente può risultare piacevole da giocare se si riesce a passare sopra ai suoi difetti (data anche la sua brevità con appena una decina di ore di longevità), ma non è comunque un titolo che riuscirà davvero a lasciarvi qualcosa una volta completato, se non forse un po’ di amaro in bocca per un’esperienza che avrebbe davvero potuto essere qualcosa di più. Un peccato, ma che può comunque aprire le porte per un futuro sequel migliore.
6
Voto CGC
Recensione Unknown 9: Awakening
Unknown 9: Awakening è un titolo che, nonostante abbia un ottimo world building e sezioni divertenti, non riesce comunque ad offrire un’esperienza totalmente valida e priva di problemi tecnici.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.