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CGCReviews: Void Crew

Sea of Thieves nello spazio... circa.

Void Crew

Void Crew, il titolo d’azione e avventura roguelite sviluppato da Hutlihut Games e pubblicato da Focus Entertainment, è disponibile dal 25 Novembre nella sua versione 1.0 ufficiale su PC (Steam) dopo un periodo in Accesso Anticipato.

Per farla breve, Void Crew si presenta come un mix tra Sea of Thieves e FTL: Faster Than Light; Un roguelite che richiede a un gruppo da 1 a 4 giocatori di esplorare la galassia settore dopo settore, completando nel mentre gli obiettivi, e cercando sempre di mantenere la propria navetta spaziale nel migliore stato possibile. Esatto, perché durante le nostre scorribande per la galassia, saremo spesso alle prese con combattimenti spaziali contro nemici via via sempre più difficili da affrontare. Tutto questo in un pacchetto estremamente divertente in compagnia, e talvolta impegnativo, che riesce a donare momenti davvero adrenalinici.

In realtà, Void Crew risulta più simile ad FTL, dato che di Sea of Thieves prende semplicemente l’idea della gestione della nave. Infatti, come similitudini vediamo l’alimentazione del motore del vuoto della nave per saltare nei vari settori della galassia, selezionando dalla mappa astrale una delle missioni disponibili. Proprio parlando di queste missioni, non sono poi così tante e così varie purtroppo, dato che ce ne saranno giusto un paio o poco più a seconda della loro difficoltà tra Normale, Difficile e Folle. Comunque, una volta selezionata la missione desiderata, effettuato il salto nel vuoto ci ritroveremo nel settore designato con l’obiettivo principale da dover completare.

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Ogni giocatore di Void Crew presente in partita, prima di accedere all’esplorazione vera e propria, si ritrova in un Hub, dove è possibile, come prima cosa, selezionare la propria classe designata tra: Pilota, Ingegnere, Mitragliere e Scavenger. Non c’è bisogno di spiegare in dettaglio cosa debba fare ogni ruolo, dato che il Pilota… pilota la nave, l’Ingegnere ripara e ricalibra gli strumenti, il Mitragliere spara e difende e lo Scavenger ha un rampino per spostarsi in EVA (Attività Extra Veicolare) fuori dalla navetta. Parlando delle prime tre classi, queste hanno un albero abilità che va a potenziare la loro specializzazione nello specifico, in modi anche spesso estremi per la sopravvivenza.

Per quanto riguarda lo Scavenger, invece, questo è un po’ diverso rispetto agli altri tre. Difatti, possiede delle abilità che donano un potenziamento prettamente da utilizzare all’esterno della navetta. Detta sinceramente, giocando anche in quattro giocatori risulta come un ruolo assolutamente non necessario. Certo, spesso si dovrà mettere piede nello spazio per dover riparare le falle nello scafo della nave, oppure per esplorare e completare obbiettivi su varie strutture, ma lo Scavenger continua sempre a non essere assolutamente fondamentale per l’esperienza. Posso assicurarvi che conviene piuttosto avere due Mitraglieri o Ingegneri, dato che il loro ruolo è assolutamente più importante.

C’è anche la possibilità di abilitarsi a più di una classe, inoltre, ma anche in questo caso risulta una scelta poco efficiente. Dato che i punti abilità richiesti (ottenibili salendo di livello) sono già abbastanza di loro per una singola classe, voler potenziarne due in contemporanea non farà altro che rallentare il potenziamento sia di una che dell’altra. Non è chiaro quale sia il tetto massimo del livello giocatore, ma è sicuramente estremamente consigliato concentrarsi su una singola classe fino al suo completamento. Inoltre, è possibile salvare quattro configurazioni abilità, così da averne sempre pronta una diversa per cambiare. Non preoccupatevi di spendere punti abilità, inoltre, dato che potete resettare in qualsiasi momento le scelte fatte.

Prima di parlare della nave, voglio anche spendere qualche parola sulla narrazione. Void Crew ha qualcosa da raccontare sul suo mondo (o universo, per meglio dire), ma risulta talmente tanto ignorabile, che quasi è consigliabile farlo. D’altronde, in giochi di quest tipo la vera avventura è quella che ci si crea con gli amici, tra risate e momenti intensi. Sinceramente, dopo una prima manciata di storia ho cominciato ad ignorarla completamente, dato che non faceva altro che rallentare il ritmo di gioco con momenti estremamente più noiosi e inconcludenti. In fin dei conti, poco interessa se la fazione di METEM sia buona o cattiva, dato che il focus è sulla nave e sulla sua gestione.

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E parlando proprio delle navette di Void Crew, queste sembrano uscite quasi da un set LEGO. Grandi pulsanti con cui interagire ovunque, leve gigantesche da tirare per ricalibrare, e manettini sparsi in ogni dove. Grazie anche al tutorial che partirà appena avviato il gioco per la prima volta, è davvero semplice capire cosa fa ogni cosa. È possibile anche montare/smontare i vari moduli presenti sulla nave in ogni momento, seppur risulti decisamente più comodo farlo in tutta sicurezza mentre ci si trova nei tunnel del vuoto. Anche le riparazioni, una volta che l’Ingegnere avrà sbloccato l’abilità, potranno essere effettuate li, dato che sarà l’unico che potrà sopravvivere all’esterno nel vuoto.

Void Crew offre due tipologie di navi: la Fregata e il Cacciatorpediniere. La prima, pensata per 2-3 giocatori, risulta molto facile da gestire e pilotare date le sue dimensioni contenute, mentre il Cacciatorpediniere è davvero enorme e risulta complicato da mantenere anche con un team completo di 4 giocatori. Oltre alla nave di base, esistono anche delle loro sotto-configurazioni, ognuna specializzata in un dato campo. Per esempio, la versione CQB si concentra sul fuoco ravvicinato con delle Minigun, mentre l’Energetica sulle armi da energia, più efficaci contro gli scudi.

Oltre ai moduli arma, esistono anche raccoglitori per risucchiare risorse all’esterno, scudi, torrette automatiche, riparatori automatici, e così via. È importante tenere sempre sott’occhio il consumo di corrente elettrica, dato che superare il massimale farà scattare in sequenza i tre salvavita generali. Se saltano tutti, la nave si spengerà totalmente e diventeremo scarti nello spazio momentaneamente. Si può aumentare le statistiche dei moduli e della nave stessa attraverso Mod e Artefatti, seppur la nave più grande parta già con un vantaggio sotto questo punto di vista. I boost di velocità vanno ricaricati manualmente ad ogni utilizzo, così come il propulsore del vuoto. Insomma, c’è davvero tanto da dover tenere sotto controllo.

Durante le mie ore di gioco in Void Crew, ho praticamente sempre fatto il pilota, mentre i miei colleghi Alessandro Z. e Matteo S. hanno fatto rispettivamente il Mitragliere e l’Ingegnere. Anche in tre giocatori, la nave più piccola talvolta risultava difficile da gestire, non tanto per manovrabilità o moduli, ma più per un fattore corrente elettrica, essendo questa limitata a 6 inizialmente. Per farvi capire, 1 di corrente viene utilizzato dal pannello di comando, 1 per l’ossigeno, e 2/3 per ogni altro modulo attivato. È un continuo “accendi questo e spegni quello” per mantenere un equilibrio costante, cosa che viene migliorata se si trova un potenziamento per la corrente durante le nostre missioni.

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Inoltre, le armi sono molto varie, e spaziano da quelle cinetiche a quelle energetiche. Esistono cecchini, mitragliatrici, ecc… Tutte le armi cinetiche necessitano di munizioni, craftabili nel Fabbricatore (dove potremo anche costruire moduli e svariate altre cose per la nave), e difficilmente ci lasceranno a terra, salvo carenza di colpi. Mentre, quelle energetiche, non usano munizioni ma richiedono più energia. Entrambe hanno vantaggi e svantaggi di vario tipo, soprattutto a seconda del nemico che dovremo affrontare in un dato momento. Consiglio? Una per tipo almeno per stare al sicuro. Comunque, risulta davvero divertente vedere le cose funzionare correttamente, soprattutto contro i Boss di Void Crew.

Per fare una somma, Void Crew ha delle ottime base, ma c’è comunque qualcosa che non funziona correttamente; Il controllo della nave è spesso impreciso, ed è strano che dal pannello di comando del Pilota non ci sia la possibilità di spegnere/accendere i moduli, cosa che si fa sentire molto pesante quando si gioca in singolo. Anche il fatto di non poter aprire la mappa stellare dal sedile è una scelta alquanto infelice, dato che spesso si dovrà fare tutto di corsa essendo sotto il fuoco nemico e ogni secondo conta.

Inoltre, il più grande difetto (tralasciando hitbox infelici e piccoli glitch/bug non troppo invalidanti) è la scarsità di contenuto. Se giocate per almeno 15/20 ore (e avete completato qualche run), probabilmente avete già visto tutto ciò che il gioco ha da offrire. Ogni missione completata donerà punti esperienza e una cassa ricompense; Queste ultime contengono estetica per personalizzare il proprio personaggio. Le bossfight sono molto carine e impegnative, ma il problema sta nel doverli raggiungere, dato che non c’è assolutamente molta varietà di missioni e nemici. Per il resto, non c’è molto altro da fare, nonostante sia un gioco potenzialmente infinito, volendo.

Per concludere, Void Crew è un titolo davvero interessante e unico, che può portare a diverse ore di divertimento in compagnia, ma che pecca davvero molto sulla quantità di contenuti presenti. Anche sotto il lato prestazioni il gioco gira abbastanza bene, seppur talvolta abbia qualche singhiozzo anche con hardware performanti; Guardare (o semplicemente avere) specifici moduli nella nave, fa inspiegabilmente calare molto il framerate quando li guardiamo. Esteticamente è molto basilare, seppur comunque visivamente discreto. Insomma, un titolo valido, ma che manca ancora di quella scintilla in più.


7.5

Voto CGC

Recensione Void Crew

Void Crew è un titolo davvero interessante e unico, che può portare a diverse ore di divertimento in compagnia, ma che pecca davvero molto sulla quantità di contenuti presenti.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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