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CGCReviews: Void Sols

Geometria Soulslike.

Void Sols

Void Sols, il nuovo titolo Soulslike sviluppato da Finite Reflection Studios e pubblicato da Modern Wolf, è ora disponibile su PC (Steam).

Void Sols è un interessante soulslike che, con una telecamera isometrica, riesce a creare un’ottima esperienza in stile Souls. Ma andiamo con ordine. Non abbiamo un nome: ci risvegliamo in una prigione senza ricordi di chi siamo o di cosa dobbiamo fare. Una cosa, però, è certa: siamo in pericolo. Una volta usciti dalla cella, il gioco ci comunica subito la sua anima souls, con nemici capaci di annientarci in un attimo. Quindi, spada alla mano, pronti a uccidere o a essere uccisi.

Void Sols funziona esattamente come un qualsiasi soulslike: barra della vita in alto a destra e stamina subito sotto. Ogni azione, che sia attaccare, schivare o correre, consuma stamina, e, una volta esaurita, ci lascerà in balia del nemico per alcuni secondi. Il target funziona in automatico, permettendoci di mirare il nemico più vicino senza mai distogliere lo sguardo. Naturalmente, è possibile cambiare bersaglio con l’apposito tasto.

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Una volta prese le basi, il gioco ci fa affrontare i nemici: abbiamo un attacco normale e uno pesante che, tenendo premuto il tasto d’attacco, può essere caricato. I nemici sono dotati di due barre, una della vita e una dello stordimento; se quest’ultima si riempie, il nemico verrà stordito per alcuni secondi. Le armi primarie sono varie, come spade, pugnali, martelli e magli. Abbiamo anche un’arma secondaria, tra cui archi, scudi e coltelli da lancio.

Tra i nostri equipaggiamenti troviamo anche manufatti e reliquie. I manufatti ci forniscono abilità passive, come ricaricare una pozione dopo un certo numero di uccisioni o potenziare i danni dopo aver subito un colpo nemico; inoltre, migliorano la difesa generale e potenziano una o più statistiche. Le reliquie, invece, aumentano specifiche statistiche e conferiscono un bonus alla difesa, simile a quello dei manufatti. In Void Sols, sparsi per la mappa, possiamo trovare dei punti di riposo che, una volta attivati, fungono da checkpoint. Inoltre, questi punti rappresentano l’unico modo per cambiare equipaggiamento e distribuire i punti statistica.

Come in ogni soulslike, le statistiche si dividono in Vitalità, che rappresenta i punti ferita totali; Velocità, che rappresenta la stamina totale; e, infine, Forza e Destrezza, le statistiche base per il danno, da cui dipende la scalabilità delle armi per aumentarne il danno complessivo. Ogni arma primaria o secondaria scala meglio o peggio su queste statistiche. In caso si sbagli a costruire il personaggio, niente paura: i punti possono essere riassegnati liberamente senza alcun limite.

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In Void Sols, esplorando, possiamo entrare in possesso di parti di mappa che sbloccano la visuale della zona, facilitando l’orientamento. Gli oggetti sono sempre indicati sulla mappa, anche se non ancora sbloccata, contrassegnati come punti arcobaleno. Void Sols è un soulslike minimalista: i nemici sono forme geometriche, così come il protagonista. Il gioco, in visuale isometrica, non permette di vedere dietro agli ostacoli, creando coni d’ombra in cui possono nascondersi nemici pericolosi. Non mancano i muri invisibili, facilmente individuabili, poiché basta osservare bene le pareti: i blocchi neri, se colpiti, aprono passaggi segreti.

Nel corso dell’avventura, otterremo consumabili come funghi, che rigenerano la vita, torce, che infliggono ustioni ai nemici, e trappole per orsi, che si ricaricano dopo un riposo ai punti di ristoro o “falò”, se si preferisce. Ogni zona ha un nome, e attivando le torce sui muri otteniamo dei “sols” per aumentare il livello. Uccidendo nemici, vedremo una barra arcobaleno in basso a destra che, completandosi e tornando al falò, ci permette di aggiungere punti alle statistiche. Morire in Void Sols è molto comune e implica la perdita dei nostri sols, recuperabili solo tornando al punto di morte; tuttavia, se si muore nuovamente, i punti accumulati andranno persi per sempre.

In Void Sols, abbiamo la possibilità di curarci grazie alle ampolle, utilizzabili durante i combattimenti e ricaricabili ai falò. Alcuni NPC permettono anche di potenziarle e di aggiungere effetti passivi per aumentarne o modificarne l’efficacia. Tra gli NPC troviamo anche il fabbro: portandogli leghe metalliche, può potenziare le armi, conferendo effetti più forti a scelta, come una maggiore capacità di stordimento o un incremento dei danni totali.

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Passando ai boss, questi sono grandi e dotati di una barra della vita. Ogni boss ha mosse uniche che, una volta apprese, possono essere schivate con facilità. Ogni boss è distinto per abilità uniche, come paralizzare per alcuni secondi o assorbire vita per curarsi. Come i nemici, hanno sia una barra di salute sia una barra di stordimento, che, se riempita, li lascia inermi per qualche secondo, dando la possibilità di infliggere colpi extra.

La mappa è ben strutturata, con scorciatoie e passaggi nascosti. I nemici sono vari e dotati di attacchi diversi; alcuni hanno una portata d’attacco considerevole, ma restano gestibili. La lore di gioco è lasciata alla libera interpretazione: gli NPC non parlano, e non ci sono foglietti che raccontino la storia. Anche i boss sono misteriosi, richiedendo attenzione e dando spazio a teorie personali.

Void Sols è un gioco soulslike minimalista ma con una forte personalità: le meccaniche non sono complesse, ma possiede un fascino tutto suo. Non è consigliato a chi cerca un soulslike puro, ma è comunque un’esperienza interessante, con una grafica intrigante e una visuale isometrica che, oscurando gli ostacoli, rende possibili imboscate imprevedibili, mantenendo tutto avvincente e sorprendente.


8

Voto CGC

Recensione Void Sols

Void Sols è un gioco soulslike minimalista ma con una forte personalità: le meccaniche non sono complesse, ma possiede un fascino tutto suo.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Alessandro Zingariello

Nato nel 1996, coltivo la mia passione fin dai 4 anni. Ho cominciato a giocare con mio padre a Space Invaders su PlayStation e lì è nato il mio amore per i videogiochi.

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