Warhammer 40.000: Space Marine II, il sequel realizzato da Saber Interactive e pubblicato da Focus Entertainment, sarà disponibile da oggi su PS5, Xbox Series e PC (Steam / EGS). I membri che hanno acquistato la Gold o Ultra Edition hanno già potuto averlo tra le mani dal 5 Settembre.
Per chi non avesse mai giocato all’originale Space Marine, quello fu un titolo che prese davvero forte ispirazione dalla serie di Gears of War. Ovviamente, anche Warhammer 40.000: Space Marine II segue esattamente lo stesso stile, proponendosi anch’esso come uno sparatutto in terza persona a squadre con protagonisti tozzi e armature gigantesche che urlano mentre sparano o affettano creature aliene con cui sono in guerra. Detta così, sembra proprio Gears of War… Ma comunque, svariati elementi rendono l’esperienza totalmente unica e diversificata abbastanza da spezzare qualsivoglia legame con la serie di Microsoft.
Ci sono ben tre modalità di gioco a cui è possibile giocare in Warhammer 40.000: Space Marine II. Troviamo, come prima, la modalità campagna, che può essere affrontata in solitaria o fino a tre giocatori massimi. Abbiamo poi la modalità operazioni, con ulteriori missioni in stile della campagna da dover affrontare online (e che, di trama, si svolgono in contemporanea agli eventi che accadono); In questa modalità, inoltre, è possibile personalizzare armi e armature tra un round e l’altro, ed è sicuramente una delle due modalità, insieme a quella classica PvP online, che aiutano a donare longevità ad un titolo che altrimenti non ne avrebbe poi così tanta, e a farci tornare dopo i crediti.
Facendo un breve sunto della storia, Warhammer 40.000: Space Marine II torna con lo stesso protagonista del primo capitolo: Demetrian Titus. Ci si trova circa un secolo dopo la fine del predecessore e, anche se non l’avete giocato non è necessario farlo, dato che il gioco fa un buon lavoro per mettere i nuovi giocatori a loro agio con le giuste informazioni. Comunque, non è cambiato poi così tanto per Titus nonostante gli anni passati, rimanendo lo stesso protagonista essenzialmente: un tipo tosto, esperto e sempre “giovane”, dati i suoi geni modificati. Nel tempo trascorso “fuori dagli schermi”, Titus ha servito i Deathwatch, ma dopo la missione iniziale di questo capitolo, entrerà a far parte degli Ultramarine.
Il primo livello di Warhammer 40.000: Space Marine II, inoltre, funge anche da tutorial per le meccaniche di gioco. Abbiamo infatti la possibilità di combattere le orde di alieni sia corpo a corpo che a distanza, ma parleremo successivamente degli equipaggiamenti. Comunque, la storia avanza con un ritmo abbastanza intenso e verremo mandati su diversi pianeti e luoghi per prestare la nostra forza. Per via del fatto che ogni dialogo del gioco è estremamente serio, la storia può risultare un po’ pesante da seguire. Non c’è mai un momento di “pausa” dalla serietà; Niente battute, niente scherzi tra compagni di squadra, niente di niente. Solo musi imbronciati dall’inizio alla fine.
Come accennato inizialmente, nelle missioni verremo schierati in tre, con noi e altri due bot a farci da compagnia, che verranno sostituiti da giocatori reali nel caso si giochi con amici. I bot devo dire che mi hanno stupito, dato che si rendono più utili di quello che si possa pensare. Fanno bene il loro lavoro, respingendo le orde, attivando abilità e rianimandoci in caso di bisogno. Non c’è bisogno di dire, comunque, che giocato in compagnia di persone vere, il tutto prende una piega decisamente più divertente ed emozionante. Purtroppo, però, solamente l’host della partita farà progressi nella campagna, mentre gli altri giocatori dovranno accontentarsi solamente degli achievement/trofei per le missioni completate.
A differenza del primo capitolo, dove si combattevano gli Orki, in Warhammer 40.000: Space Marine II, invece, affronteremo una minaccia intergalattica: i Tiranidi. In poche parole, delle creature aliene che si presentano sotto varie forme, dai grossi e potenti Carnefici ai piccoletti simili agli xenomorfi di Dead Space. Alcuni sono terrestri, altri volano, ma il loro scopo è sempre quello di far fuori noi e le forze della Guardia Imperiale. La varietà di nemici presenti in Warhammer 40.000: Space Marine II è abbastanza varia da non annoiare mai (per lo meno durante la campagna principale), e ne vedremo apparire di nuovi man mano che avanzeremo nella storia.
Inoltre, parlando delle armi di Warhammer 40.000: Space Marine II, sia quelle da fuoco che da mischia sono davvero fantastiche da utilizzare, soprattutto quelle da mischia. Prima di iniziare una missione (tranne nell’introduzione) è possibile recarsi all’Armeria per poter personalizzare il nostro arsenale, scegliendo un’arma primaria, una secondaria e una da corpo a corpo. Comunque, nei livelli troveremo svariati depositi di armi, talvolta nascosti, con anche armi speciali che non possono essere equipaggiate di base. Abbiamo anche la possibilità di lanciare delle granate, come parte del nostro arsenale, anch’esse disponibili in diverse tipologie. C’è da dire che il gioco vorrebbe si utilizzasse l’arma giusta al momento giusto, seppur non l’ho mai trovato un obbligo ma più un consiglio.
I checkpoint, comunque, sono molto frequenti e, se qualcosa dovesse andare storto, è sempre possibile cambiare loadout per affrontare la battaglia al meglio. Le armi, comunque, sono soddisfacenti da utilizzare e riempiranno tutto di pezzi e sangue dei nostri nemici. I nemici più grandi, inoltre, possono essere giustiziati con mosse davvero violente quando rimangono con poca vita. Giustiziare i nemici, inoltre, ricaricherà anche i nostri scudi, quindi è sempre un vantaggio farlo. Per curare le ferite, invece, dovremo utilizzare i medikit. Abbiamo anche un’abilità attiva da poter poter utilizzare (che varia tra Titus e gli altri due compagni) per buff temporanei.
Come differenze dal predecessore, oltre a quella ovvia della qualità visiva, ci sono anche il movimento dei personaggi che, nonostante siano energumeni in armatura pesanti, qui risultano più agili e maggiormente controllabili. Anche la palette dei colori è stata rivista: se nel capitolo precedente era tutto molto monotono, in Warhammer 40.000: Space Marine II i colori sono molto più sgargianti e vivaci. Alcune ambientazioni sono davvero favolose da ammirare e la cura del design è qualcosa di sicuramente apprezzabile. Anche se, devo dire, alcune texture e modelli risultano un po’ indietro qualitativamente, soprattutto da vicino. Un gioco della generazione attuale, che però non sempre lo dimostra.
Ogni area visitata in Warhammer 40.000: Space Marine II è una zona di guerra, con umani che combattono alieni ovunque, cosa che occupa spesso buona parte del background, ma anche del primo piano quando siamo noi tra loro. Una cosa che sicuramente stupisce è il quanto si capisce che c’è una guerra in corso. Sciami di nemici volanti e orde terrestri aliene che lottano contro soldati e carri armati in ogni dove.
Tutto questo, però, ha un costo a livello di prestazioni un po’ esagerato. Xbox Series X riesce a malapena a tenere i 60FPS, mentre PS5 soffre maggiormente con una media di 45/50. PC invece? Tutto ad ultra son sempre riuscito a tenermi su una media di 80FPS (con una RTX 3070 Ti), ma durante le mie ore di gioco, le temperature, soprattutto della CPU, erano totalmente fuori controllo. Un problema che sta venendo segnalato da molti giocatori dell’accesso anticipato è relativo alle estreme temperature che Warhammer 40.000: Space Marine II fa raggiungere alle CPU; Una media di 95/100°C costanti sull’hotspot non è sicuramente qualcosa di piacevole. Le massime temperature raggiunte da altri giochi pesanti sono di 80/85; Da risolvere!
Come accennato precedentemente, oltre alla modalità campagna, Warhammer 40.000: Space Marine II offre anche altre due modalità di gioco non lineari: Operazioni e Guerra Eterna. Iniziando da Guerra Eterna, questa è la modalità PvP e non c’è molto da dire, se non che sono battaglie 6 contro 6 suddivise in classici deathmatch a squadre, cattura e controlla e così via. Sono direttamente di importazione del primo Space Marine, cosa sicuramente apprezzabile da coloro che hanno adorato il PvP del precedente capitolo.
L’altra modalità, Operazioni, è invece una modalità parallela alla storia principale. Queste missioni, citate anche durante la storia, avvengono in contemporanea agli eventi affrontati da Titus, ma ovviamente tramite un secondo gruppo di soldati. Queste missioni si svolgono in modo identico a quelle della campagna, utilizzando anche le stesse ambientazioni, cosa che può sicuramente far storcere un po’ il naso. Le missioni disponibili sono solamente sei, e sono talmente poco emozionanti che difficilmente verranno rigiocate più volte.
In entrambe le modalità è possibile scegliere tra sei classi, ognuna con abilità ed equipaggiamenti unici. Giocare a queste modalità farà anche guadagnare valuta da poter spendere per acquistare potenziamenti delle armi e cosmetici vari da sfoggiare durante le nostre partite online. Comunque, le modalità esterne alla campagna, ora come ora, sono un po’ scarne (soprattutto quelle PvE), ma una roadmap dei contenuti post-lancio fa ben sperare per il futuro.
Per concludere, Warhammer 40.000: Space Marine II è un ottimo sequel e un titolo con un gameplay davvero divertente, ma che soffre un po’ di scarsa longevità in ogni modalità disponibile. La campagna ha una durata di circa 10 ore, con la modalità Operazioni che ne aggiunge circa altre 4/5. Non teniamo in calcolo il PvP, che come al solito è potenzialmente infinito. Le prestazioni del titolo non sono eccellenti, e qualche glitch e bug potrebbe alterare le sorti della partita di tanto di tanto. Comunque, Warhammer 40.000: Space Marine II è pur sempre un titolo spettacolare ed è sicuramente consigliato agli amanti del genere.
8
Voto CGC
Recensione Warhammer 40.000: Space Marine II
Warhammer 40.000: Space Marine II è un ottimo sequel e un titolo con un gameplay davvero divertente, ma che soffre un po’ di scarsa longevità in ogni modalità disponibile.
La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.