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CGCReviews: KarmaZoo

Un puzzle platform cooperativo.

KarmaZoo

KarmaZoo, il nuovo titolo puzzle cooperativo sviluppato da Pastagames e pubblicato da Devolver Digital, è ora disponibile su PS5, Xbox Series, Switch e PC (Steam / EGS).

L’obbiettivo in KarmaZoo è quello di avanzare in una moltitudine di livelli in stile platform, collaborando con gli altri giocatori. Ogni player può assumere una tra le varie forme disponibili, ognuna con le proprie abilità uniche, con i livelli che si adattano e cambiano di conseguenza, per far si che ogni gruppo possibile sia sempre bilanciato. Considerando che i livelli sono casuali, ogni nuova partita offrirà sempre qualcosa di diverso, ma capitano però spesso delle ripetizioni nella generazione.

Se l’inizio di KarmaZoo è davvero calmo, dato che l’unica forma disponibile sarà quella di una sorta di piccolo slime, con le altre che vanno acquistate spendendo i punti karma ottenuti, dove ci imbatteremo in livelli piuttosto blandi ma ottimi per imparare le basi del gameplay, non si può dire lo stesso andando avanti nel gioco. Forme più complesse porteranno ad ostacoli più difficili da superare, soprattutto quando non stiamo giocando con amici ma con sconosciuti.

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Alcuni livelli in cui ci imbatteremo saranno davvero difficile, dove la cooperazione fa da padrona. Sarà infatti spesso necessario un ottimo tempismo e un’ottima partecipazione di tutti i giocatori per riuscire a superare un dato ostacolo o l’enigma di turno; tutto questo mentre bisogna cercare di rimanere tutti vicini per evitare che la bolla “protettiva” che circonda ogni personaggio scoppi e lo uccida. I livelli sono abbastanza strutturati bene anche nel caso qualche giocatore morto possa ritornare dal gruppo, ma ciò nondimeno complica nettamente le cose.

KarmaZoo è uno di quei giochi che se giocato con persone estranee risulta davvero difficile, ma ciò non toglie il fatto che può comunque risultare divertente. Passando invece ad un gruppo di amici, magari anche in chat vocale, rende ogni cosa infinitamente più semplice e gestibile, aumentando ulteriormente il divertimento. Dopo aver provato entrambe le versioni, posso assicurarvi che non sempre sarà possibile andare avanti quando accoppiati con utenti random, dato che potrebbero decidere di fare i loro interessi invece che aiutare al proseguimento del livello.

Bisogna considerare anche che ogni livello ha un limite di tempo per essere completato e, nonostante in chat vocale si possa collaborare meglio, alcune situazioni richiederanno comunque parecchio impegno e tanti fallimenti. Nel momento il quale, però, falliamo più volte di seguito per causa di un giocatore casuale non collaborativo, KarmaZoo si trasforma molto velocemente in FrustrazioneZoo, portando ad un facile abbandono dell’avventura da parte di molti.

CGCReviews: KarmaZoo 2

È possibile sbloccare emote per comunicare con gli altri utenti, ma queste non sono poi così utili all’attivo. Quando i livelli sono tanto complicati, trovare la giusta combinazione di emoticon in rapida sequenza per non far scadere il tempo è assolutamente inconcludente, e l’unica cosa che deriverà da tutto questo è un fallimento del gruppo. Giocare con sconosciuti vuol dire anche questo, e siccome l’anima del gioco prevede e vuole questa meccanica, non si può sicuramente elogiare il modo in cui è stata proposta.

Un altro grosso problema di KarmaZoo è proprio il suo sistema di karma, che come detto precedentemente, funge anche da moneta. Le forme e i power-up da acquistare sono davvero tanti, ma i punti karma ricevuti sono troppo pochi. Persino potenziare lo slimino iniziale sembra un sogno davvero lontano, rendendo l’accumulo di valuta un inutile grind dei livelli. E quando questo accumulo è necessario anche solo per poter proseguire nel gioco, visto che alcune aree o porte saranno bloccate, sembra proprio che tutto il “karma” negativo possibile si sia abbattuto su di noi.

KarmaZoo diventa presto ripetitivo e noioso, un banalissimo grind-fest dove utilizzeremo e faremo continuamente le stesse cose per sbloccare qualcosa di nuovo, che dovremo utilizzare per molto tempo prima di avanzare, e così via. Questo lato del gioco non riesce a salvarsi nemmeno quando siamo con amici, dato il suo gameloop stancante e che ben presto passa dal divertente al dannatamente pesante. Figuratevi con sconosciuti.

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In KarmaZoo è disponibile anche una modalità party chiamata Totem, dove possiamo giocare ad una serie di minigiochi competitivi per battere gli altri giocatori. Tra una grindata e l’altra, è sicuramente un buon modo per spezzare il ritmo, dove il gameplay svolta completamente e, invece che aiutarsi a vicenda, si dovrà lottare con le unghie e con i denti per uscirne come unici vincitori. Questa modalità non è nulla di eccezionale, quindi non aspettatevi un Fall Guys, ma è comunque divertente al punto giusto se presa nelle giuste misure.

Lo stile in pixelart di KarmaZoo è davvero carino, con design dei personaggi davvero curati nei loro movimenti e nei loro funzionamenti. L’idea di dover collaborare per avanzare (o fallire) è sicuramente un qualcosa di particolare e non spesso visto nel mondo videoludico. C’è anche la possibilità di selezionare delle “carte” all’inizio di un livello per mescolare un po’ le carte in tavola, seppur molte di queste siano di dubbia utilità e altre modificheranno leggermente la colonna sonora di sottofondo del livello. Queste vengono sbloccare raccogliendo dei collezionabili all’interno dei livelli, e vengono attivate a votazione dei giocatori prima di buttarsi in una partita.

Per concludere, KarmaZoo ha un’idea di fondo davvero interessante e risulta molto divertente in compagnia, ma il riuscire a mantenere questa sensazione a lungo è difficile, data la sua natura grindosa e frustrante. È un titolo difficile da consigliare a pieno, visto che non credo molti giocatori arrivino nemmeno alla metà degli sblocchi disponibili, cosa che già richiede dozzine di ore e centinaia di tentativi, sempre che non stiate giocando in solitaria.


6

Voto CGC

Recensione KarmaZoo

KarmaZoo ha un’idea di fondo davvero interessante e risulta molto divertente in compagnia, ma il riuscire a mantenere questa sensazione a lungo è difficile, data la sua natura grindosa e frustrante.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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