RecensioniTOP

CGCReviews: Anthology of Fear

Troppo datato per questi tempi.

Anthology of Fear

Anthology of Fear, sviluppato da OhDear Studio e 100 GAMES e pubblicato da quest’ultimo insieme a Gamersky Games, è ora disponibile su Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam). Sono previste anche le versioni PS5 e PS4 per il 2023.

Partiamo subito con il dire che questo Anthology of Fear non porta nulla sul piatto. Un horror vecchio stile con meccaniche ultra semplici e che costringono al ripetere un’azione più e più volte per tutta la durata complessiva. Durata che si attesta sulle due ore, che possono diventare tre con completismo dedicato alla raccolta dei collezionabili nascosti.

Il gioco parte con l’indagine su una persona scomparsa, il fratello del protagonista, che ci condurrà in un vicolo. Qui sentiremo una voce in un radiolina che ci dirà dove trovare una clinica psichiatrica abbandonata, al quale interno ci sono i referti medici del fratello. Non sappiamo ne chi ci ha contattato (ne mai lo sapremo), ne altro. In titoli horror di questo tipo è normale fare collegamenti per capirci qualcosa in più, ma diamolo comunque per buono.

CGCReviews: Anthology of Fear 1

Entrando nella clinica, la tensione si sente solo per i primi minuti di gioco, dove ci si aspettano jumpscare o apparizioni di presenze inquietanti, anche se queste ultime saranno davvero ridotte all’osso e solamente in un punto specifico del gioco. La struttura che esploriamo è davvero molto semplice, senza indicazioni su dove trovare i vari reparti. C’è da dire, però, che la grafica risulta pulita e non pretenziosa (seppur vecchia), lasciando alcune cose quasi sull’astratto/onirico vista la sua natura surreale.

Ma partiamo con il gioco vero e proprio. Anthology of Fear inizia davvero nel momento il quale troveremo una casetta nello schedario dei pazienti. Una volta inserita nel classico vecchio registratore, il titolo entra più in dettaglio nella sua fase “horror”. Ci ritroveremo in una casa formata da corridoi e stanze, dandoci l’impressione di essere in un incubo dei più banali, che ci porterà al trovare e risolvere enigmi semplici ma sempre della medesima natura.

La paura che ne scaturisce da l’esperienza è praticamente assente. Anthology of Fear punta poco ai jumpscare, cosa apprezzabile, ma fallisce totalmente nel tentativo di spaventare con ambientazione, rumori sinistri e impressioni visive, come buio improvviso o lampeggio delle luci. Nelle stanze che visiteremo, faremo la conoscenza con dei manichini, un disperato tentativo di puntare alla automatofobia (la paura incondizionata di oggetti con sembianze umane), che a seconda del giocatore potrebbe o meno funzionare.

CGCReviews: Anthology of Fear 2

Una volta completato il primo livello e scoperta la prima parte del mistero, non si riesce ancora a venire a capo di nulla, con l’impressione quasi come se la narrativa fosse stata solamente abbozzata e non completata. Anthology of Fear si suddivide in tre capitoli con meccaniche ripetute, enigmi non sempre chiari (e privi di indizi talvolta), ma che hanno in comune il posizionamento di tre o più oggetti da raccogliere in punti specifici per superare il livello. Insomma, il comune denominatore dell’esperienza è il non capirci nulla, compreso il finale che rimane avvolto nel totale mistero.

Ricapitolando, Anthology of Fear non presenta nessuna novità per il genere, attaccandosi ad uno stile di gameplay horror datato e che non funziona più, cercando di puntare ad una paura psicologica che non riesce ad arrivare. Tutto sommato, però, spezzo un lancia a favore della pulizia grafica e la fluidità, ma la storia non convince per niente e non colpisce, anche per via di alcuni cliché. Un titolo che può essere apprezzato maggiormente dai fan di questo stile degli anni passati, ma non posso comunque consigliarlo totalmente a nessuno.


4.5

Voto CGC

Recensione Anthology of Fear

Anthology of Fear non presenta nessuna novità, attaccandosi ad uno stile di gameplay horror datato e che non funziona più, cercando di puntare ad una paura psicologica che non riesce ad arrivare.

*Si ringrazia Ultimate Games per il codice PC fornito

Segnala un Errore

Alessandro Zingariello

Nato nel 1996, coltivo la mia passione fin dai 4 anni. Ho cominciato a giocare con mio padre a Space Invaders su PlayStation e lì è nato il mio amore per i videogiochi.

ARTICOLI CORRELATI

Pulsante per tornare all'inizio