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Pokémon Spada e Scudo: un’occasione sprecata

Pokémon Spada e Scudo sono davvero dei brutti titoli? Scopriamolo insieme.

Pokémon Spada e Scudo

E’ passato poco più di un mese dall’uscita del 15 Novembre di Pokémon Spada e Scudo per Nintendo Switch, il nuovo titolo di 8a generazione di Game Freak.

Facendo qualche passo indietro a prima del rilascio, i due nuovi titoli hanno ricevuto davvero tantissime critiche per svariati motivi, partendo dall’assenza del Pokédex Nazionale e Megaevoluzioni, fino ad arrivare a banalità di ogni tipo sui prodotti.

Pokémon Spada e Scudo sono davvero dei brutti giochi? Mettiamo un po’ in ordine le cose e scopriamo insieme se è stato davvero un flop come tanti pensano, oppure no.

ATTENZIONE: Se non avete ancora giocato ai titoli sopracitati, non leggete quando ne segue visto che conterrà spoiler.

Trama

La trama di Pokémon Spada e Scudo fà qualche passo indietro per quanto riguarda profondità ed eventi. Tutto comincia con il mistero di un Pokémon all’interno di una foresta avvolta nella nebbia, per poi virare per buona parte del gioco sulla missione del protagonista e del rivale di affrontare tutte le palestre e diventari campioni.

Durante la nostra “missione” scopriremo dettagli sparsi sulla Notte Oscura, un’evento catastrofico accaduto migliaia di anni prima nel quale tutti i Pokémon di Galar hanno cominciato a Dynamaxizzare incontrollatamente. Una svolta della trama avviene dopo aver affrontato la palestra di tipo buio a Spikeville, fuori dalla quale avviene un’evento che può essere ricollegato alla Notte Oscura, nel quale alcuni mostriciattoli si dynamaxizzano, ma grazie all’aiuto di Dandel, l’attuale campione, viene sventata senza troppi problemi.

Da lì in avanti sarà tutto un sali e scendi nel quale verremo a scoprire che l’energia delle particelle Galar si esaurirà entro 1000 anni e Rose, il presidente della Lega Pokémon e di diverse fabbriche atte a produrre corrente elettrica grazie alle particelle, vuole risolvere il problema con largo anticipo.

In quel momento i protagonisti faranno “amicizia” con i leggendari Zacian e Zamazenta e si alleeranno per sconfiggere Eternatus, la creatura risvegliata dagli esperimenti di Rose che è fonte sia delle particelle Galar, sia del potere che permette ai Pokémon di eseguire la Dynamax.

Pokémon Spada e Scudo Eternatus Eternamax

In questo momento, la trama del gioco è praticamente finita fino al “post-game” e alla cattura dei leggendari Zacian o Zamazenta. Perchè tra virgolette? Beh, il post-game di Pokémon Spada e Scudo dura circa 2/3 ore, nelle quali faremo la conoscenza di due individui che sarebbero potuti essere i migliori personaggi mai realizzati nel brand, ma questa è la prima occasione sprecata visto che sono ridicolizzati a tal punto da risultare banali e fastidiosi agli occhi più adulti.

Gameplay e comparto multigiocatore

Il gameplay di Pokémon Spada e Scudo è sicuramente migliorato sotto alcuni punti, ma c’è parecchio di sbagliato. L’introduzione delle Terre Selvagge è sicuramente una ventata d’aria fresca nella serie e funzionano discretamente nell’ambiente singleplayer dei titoli.

Per quanto riguarda il multigiocatore, il tutto si può racchiudere in una sola frase: “Comparsa di personaggi che laggano e regalano strumenti random e che fanno calare il framerate del gioco mostruosamente.” Oltre a questo, sono state introdotte, grazie alle Terre Selvagge, i raid di Pokémon Dynamax o, per pochissime eccezioni, Gigamax; delle forme alternative dei Pokémon che oltre ad essere giganti, subiscono anche delle modifiche estetiche.

Pokémon Spada e Scudo Raid

Sfortunatamente, dopo solo 1 mese, l’unica vera componente co-op del gioco si è svuotata, dovendo spesso affrontare raid in solitaria o dover aspettare decine di minuti e svariati tentativi per trovare qualche altro giocatore.

Comparto tecnico

Il comparto tecnico e grafico di Pokémon Spada e Scudo lasciano a desidare parecchio, non tanto per una qualità visiva inferiore rispetto ad altri titoli rilasciati per Nintendo Switch, ma anche per quanto riguarda le animazioni, alcune davvero pessime e mal realizzate che per alcuni potrebbe rovinare l’esperienza di gioco.

Parlando di altro, i due titoli sono ricchi di bug e glitch di ogni tipo, senza contare la presenza di decine di exploit utilizzabili per avantaggiarsi di componenti del gioco. Ricordiamo la presenza di un bug con l’auto-salvataggio che formatta la SD nella console o il ricorda mosse che può corrompere i dati di salvataggio.

Trovo inaccettabile nel 2019 dover attendere così tanto tempo per ricevere delle patch correttive che, al momento della scrittura di questo articolo, ancora non sono giunte.

Conclusioni

Di Pokémon Spada e Scudo possiamo tralasciare una poca profondità di trama e caratterizzazione dei personaggi (tranne alcune eccezioni come il rivale Hop davvero ben caratterizzato), una scarsa qualità grafica, l’assenza di più di metà Pokédex e un comprato tecnico pessimo, ma il multigiocatore sembra quasi una versione alpha in sviluppo.

Ignorando le critiche errate che si possono ancora trovare in circolazione, alla fin dei conti Pokémon Spada e Pokémon Scudo non sono dei brutti titoli. Sono sicuramente molto meno longevi dei predecessori e si piazzano in basso rispetto ad altri capitoli della saga, ma sia per i fan che soprattutto per chi ci si avvicina per la prima volta, sono dei titoli validi che possono portare via tranquillamente una cinquantina d’ore a chi volesse completare il Pokédex.

Ovviamente, escludiamo chi si butta sul competitivo o sullo shiny hunting che può arrivare tranquillamente anche a migliaia di ore di gioco e dare un post-game ai titoli.

Che dire, questi due nuovi giochi sono sicuramente un’occasione sprecata per The Pokémon Company, sarebbero potuti essere tranquillamente molto di più. C’è da precisare che hanno comunque venduto milioni di copie in pochissimo, proprio l’inverso di quello che si pensava a causa di critiche e diffamazioni prima del lancio.

Non ci resta che attendere il prossimo titolo Pokémon per vedere cosa hanno in mente, magarai ci sorprenderanno con Pokémon Let’s Go Johto o un remake di Pokémon Diamante e Perla.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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