CGCReviews: Faraday Protocol

Faraday Protocol, il puzzle game tutto italiano di Red Koi Box e pubblicato da Deck13, è ora disponibile su PS4, Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam).

Faraday Protocol è titolo di avventura rompicapo in prima persona, uno che ha un intero carico di storia alle spalle, utile a gettare le basi. Interpreteremo la parte di Raug Zeekon, un archeologo galattico. Siamo stati inviati dai nostri capi in alto per indagare su un misterioso segnale proveniente da un antico pianeta. Arriveremo in ​​questo luogo misterioso e verremo accolti da una strana voce: “Benvenuti a Opis“. È qui che entreremo in un enorme edificio nel quale prenderemo parte a una serie di prove e test che, col tempo, riveleranno alcuni dei segreti di questa antica civiltà. La storia è intrigante e mi è piaciuto alquanto il modo in cui gli scrittori sono stati in grado di fornire informazioni sulla narrazione all’interno della meccanica principale del gioco.

Il gioco ci porta direttamente nell’arena dei puzzle, gettandoci in una stanza o in un’area e lasciandoci sbloccare l’uscita eseguendo una serie di compiti e risolvendo i puzzle all’interno. Il nostro eroe potrà saltare, muoversi e interagire con gli oggetti. Tuttavia, la cosa eccellente è che Faraday Protocol non ci tiene mai per mano. Ma tutto sembra comunque avere un senso e saremo sempre in grado di fare ciò che il gioco vuole che facciamo, il tutto senza dircelo chiaramente.

È difficile descrivere gli enigmi, ma riescono tutti a iniziare in modo abbastanza semplice, passando a situazioni più complesse man mano che avanzeremo nel titolo. Poco dopo l’inizio, riceveremo una pistola che assorbe la luce dalle statue aliene blu o arancioni sparse per i livelli, permettendoci di sparare fasci di luce per attivare porte, interruttori, piattaforme e trampolini. Avremo solo una carica da usare alla volta, con quella arancione che accende le cose e quella blu che collega insieme le fonti alimentate. Questo, nonostante non c’entri molto, mi ha ricordato moltissimo Portal. Sembra complicato, ma è assolutamente intuitivo nell’uso ed è semplice prenderci confidenza in una manciata di minuti. Tuttavia, raggiungeremo alti livelli di complessità e ci saranno momenti in cui ci ritroveremo a grattarci la testa, a vagare senza meta alla ricerca di una soluzione.

Faraday Protocol utilizza una miscela di forme futuristiche e antico design egiziano. Le statue e i colori hanno quello stile onice nero che è sinonimo degli egizi e si trova ad adornare molti dei livelli in mostra. La roba futuristica si fonde perfettamente sotto forma di piattaforme, porte e gli stessi puzzle. Insomma, visivamente non è per niente male e affascinante. E quell’atmosfera si fa strada anche nell’audio e nella colonna sonora, poiché creano un’atmosfera misteriosa, punteggiata da una voce fuori campo sempre presente che riempirà le cose con piccoli frammenti di dettagli.

Faraday Protocol richiede circa cinque ore per essere completato, ma ovviamente tutto dipende da quanto saremo bravi a risolvere i vari puzzle. Tuttavia, in questo tempo, scopriremo che la costruzione del mondo, la storia e l’intero set-up sono affascinanti. Il quadro narrativo che gli sviluppatori hanno creato è davvero intrigante, e spinge sempre verso quella che è essenzialmente un’intera serie di escape room.

Tuttavia, mi sento in dovere di dire che il prezzo del gioco è un po’ elevato per la quantità di contenuto offerto e, rispetto ad altri puzzle game, è leggermente fuori competizione in questo campo. Detto questo, offre un elevato standard di gameplay e level design, soprattutto quando si prendono in considerazione gli oggetti da collezione nascosti da scoprire in determinati livelli, creando anche un certo livello di rigiocabilità. Ovviamente, c’è sempre in campo il piacere personale; se non vi piace spremervi le meningi, beh, questo titolo potrebbe non fare per voi.

*Recensione eseguita tramite chiave PC fornita dal publisher