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CGCReviews: Soulstice

Il titolo italiano AA con un problema enorme.

Soulstice

Soulstice, il titolo italiano sviluppato da Reply Game Studios e pubblicato da Modus Games, è ora disponibile su PS5, Xbox Series e PC (Steam).

Soulstice sembra quasi un titolo che sarebbe uscito dal Giappone nell’era PS2/PS3 e l’impostazione potrebbe somigliare ad un Soulslike; in realtà, è molto più vicino ad un titolo stile PlatinumGames. Soulstice, purtroppo, è proprio l’opposto di perfetto, anche a causa della sua terribile telecamera e di ambientazioni poco uniche, ma resta comunque un’esperienza godibile dall’inizio alla fine.

Sin dall’inizio, Soulstice non nasconde la sua ispirazione, o per meglio dire, le sue ispirazioni. Dopo uno scontro contro un potente nemico all’inizio dell’avventura, le cose rallentano un po’ mentre il gioco si focalizza sulle protagoniste Briar e Lute che lentamente si fanno strada verso Ilden, una città completamente distrutta da una breccia nel cielo. In questo mondo, le persone passano “oltre il velo” alla morte, ma qualcosa ha fatto sì che questo velo si estendesse su tutta la città, uccidendo o corrompendo tutti i suoi abitanti.

CGCReviews: Soulstice 1

Briar e Lute potrebbero essere definiti una chimera, una guerriera potentissima creato fondendole contro la loro volontà, e vengono inviati a Ilden per indagare e affrontare la minaccia. Come incipit, non è affatto male, anche se la recitazione vocale lascia un po’ a desiderare. Il mondo e i personaggi di Soulstice, invece, sono accuratamente arricchiti e farà piacere agli amanti della lore.

Si sente molto l’ispirazione artistica presa direttamente da opere come Berserk e Claymore, con guerrieri pesantemente corazzati e spadoni fuori scala. La storia tratta anche di tematiche profonde, come le relazioni tossiche, sia con le persone che con le organizzazioni, cosparso di filmati qua e la per riempire le sezioni fuori dai combattimenti. E se i giochi con questo budget faticano a raccontare storie valide, su questo Soulstice non fallisce minimamente.

Quasi tutto il titolo si svolge all’interno di Ilden e, sebbene sia un’ambientazione ben realizzata, manca di quel qualcosa in più per renderla pienamente valida. Ilden è una città cupa e quasi monocromatica e la maggior parte del gioco è ambientato in strade, edifici e fogne medievali molto simili tra loro. Tutto questo è davvero un peccato, dato che in titoli di questo tipo l’occhio vuole la sua parte. Non mancano ovviamente dei momenti di qualità più elevata. L’azione è importante, soprattutto se accompagnata da una resa visiva che completa l’esperienza. Fortunatamente, però, Soulstice è divertente ma con un bel problemino che si diffonde nel gameplay.

CGCReviews: Soulstice 2

Come già accennato, Soulstice risulta quasi essere un titolo action degli anni d’oro. Affronteranno ondate di nemici in combattimenti frenetici che ci premiano coloro che realizzano combo massicce con una valutazione a fine scontro. Il combattimento non è rapidissimo, ma è perfettamente adatto dato che incorpora anche alcune meccaniche uniche in questa formula.

La maggior parte di esse è incentrata su Lute, la sorella minore di Briar, che è magicamente legata a lei come spettro. Lute attaccherà i nemici da sola, ma potremo anche controllarla per prevenire o deviare alcuni colpi potenti in avvicinamento. Alcuni nemici di Soulstice sono anche colorati di blu e rosso. Gli attacchi regolari di Briar rimbalzeranno su questi nemici, costringendoci a creare un campo di evocazione per danneggiare i nemici blu o un campo di esilio per ferire i nemici rossi con Lute. Tuttavia, L’entropia di Lute si esaurisce lentamente, con il rischio di renderla temporaneamente non disponibile se culmina a zero.

Le battaglie in Soulstice sono un equilibrio costante tra l’attivazione e la disattivazione di questi campi per concatenare combo. Alla massima Unity, caricata durante i combattimenti, potremo utilizzare uno speciale attacco sinergico alla fine delle combo o andare in Berserk, potenziando enormemente i loro potere e eliminando la necessità di creare campi specifici. Ma state attenti se l’attiverete con poca saluta, dato che potrebbe ucciderci. Nel complesso, è un sistema interessante che farà sicuramente piacere agli amanti del genere. Ma come detto sopra, la telecamera è disastrosa a dir poco, rendendo il tutto una massa informe nelle azioni più concitate.

CGCReviews: Soulstice 3

Nei combattimento con telecamera controllabile avvicinandosi a un muro in un combattimento dovrebbe far adattare la telecamera. Ed essendo una città nella quale le mura sono all’ordine del giorno, si può vedere come questo diventi un bel problema. La telecamera si bloccherà e/o non punterà nella direzione corretta, rendendo il tutto un po’ alla cieca. Anche il sistema di lock è pessimo, cosa che fa impazzire la camera in svariate situazioni, potendo creare anche motion sickness nei più predisposti. E, sinceramente, è inaccettabile un lavoro simile che rovina completamente tutta l’esperienza.

Che sia dovuto alla mancanza di esperienza nel genere o semplicemente a qualcosa che gli sviluppatori non sono stati in grado di affrontare prima del lancio, questi problemi con la telecamera fanno quasi arrivare a non consigliare il titolo. Per sua fortuna, il resto delle componenti lo rendono comunque pienamente godibile, ma bisogna riuscire a mantenere la calma e sorvolare “leggermente” su i suoi problemi.


6.5

Voto CGC

Recensione Soulstice

Soulstice è un titolo godibile e divertente che pecca su alcuni aspetti importanti, rendendo l’esperienza inferiore rispetto a ciò che sarebbe potuta essere.

*Recensione eseguita tramite chiave PC fornita dal Publisher

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Alessandro Zingariello

Nato nel 1996, coltivo la mia passione fin dai 4 anni. Ho cominciato a giocare con mio padre a Space Invaders su PlayStation e lì è nato il mio amore per i videogiochi.

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