CGCReviews: SIFU

Dalla Cina con...vendetta!

SIFU

SIFU, sviluppato e distribuito da Sloclap, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam / EGS) e, da qualche giorno, insieme al nuovo aggiornamento “Arenas“.

Che SIFU, sia un videogame ascrivibile al filone del cinema action orientale delle arti marziali anni ’70, che a sua volta hanno ispirato anche i revenge movie più moderni come Kill Bill, Old Boy o John Wick, lo si capisce dall’introduzione: nella notte, impersoniamo un abile combattente che, forte delle sue abilità, lo vediamo farsi largo tra alcuni nemici di guardia in quella che, a conti fatti, pare essere una villa di un noto maestro di arti marziali.

Da questo punto, senza aggiungere altro, assisterete al primo mini-plot twist, che darà il via al motore di trama del gioco. Fin adesso, quello che segue potrebbe sembrare l’inizio di un cammino di vendetta come tanti altri verso un resa dei conti finale, tuttavia, SIFU usa questo classico stilema narrativo per mostrare uno dei combat system più densi e strutturati visti fin ora.

Keep calm and SIFU

SIFU è un beat ‘em up che gioca con elementi dello stile Souls e Rogue: il minimo comune denominatore?
La difficoltà. Sloclap è ancora determinata, dopo Absolver, nel confezionare titoli destinati a quella parte dell’utenza videoludica attirati dall’adrenalina di una vera sfida che sappia mettere alla prova muscoli e riflessi. E così che, presi i panni del nostro/a protagonista (a seconda della scelta), impareremo una serie di meccaniche che, senza sorprendere, riguarderanno il combattimento nudo e crudo, e un vero e proprio sistema di regole che implicheranno sostanzialmente un apprendimento costante mentre si gioca, anche se inizialmente un po’ criptico nella spiegazione.

In questo modo, il giocatore può sentirsi vicino a qualcosa di pratico nell’approccio e al contempo innovativo nel rimescolare le carte in tavola. Il suo picchiaduro a scorrimento non è soltanto qualcosa di cui puoi dire “mi siedo, picchio finché non ho più voglia e spengo.”; SIFU ti chiede di sederti, assaporare un tè e imparare le sue regole con calma, perché la forza senza il controllo non vale nulla. Nessuna volontà di spettacolarizzare i combattimenti. L’azione è asciutta e essenziale: bisogna imparare a reagire in situazioni non molto dissimili dalla realtà e, perciò, imparare anche a sfruttare l’ambiente circostante.

Lotta, Muori, Invecchia, Ripeti

Curioso, direte voi, che la parola “Muori” non è alla fine del cerchio, giusto? SIFU ha una meccanica sulla quale è incardinato l’intero sistema di gioco: l’invecchiamento. Il protagonista comincia l’avventura come ventenne, ma in caso vi sarà occasione di rimanere sconfitti dal nemico (e ce ne saranno molte, credetemi) il medaglione magico consegnatogli dal suo maestro sarà in grado di farlo resuscitare al prezzo di un precoce invecchiamento. Lo scorrere degli anni non sarà reversibile, a meno che non si decida di ripetere il livello, nella speranza di concluderlo con l’età più giovane possibile.

L’invecchiamento non è inoltre detto avvenga costante di anno in anno, dato che, se le morti saranno ripetute contro uno stesso nemico, gli anni aumentati saranno maggiori; Due alla volta? Tre? E così via fino alla vera morte, fissata a 70 anni. Invecchiare ha dei pro e dei contro. Mantenersi giovani ha logicamente dei benefici sulla salute del personaggio, che risulta più elevata, mentre l’attacco, invece, sarà penalizzato. Diventando più anziani, questa forbice statistica si tenderà ad invertire proporzionalmente con lo scorrere degli anni, ovvero delle morti. Non ci è dato di sapere quanto precisamente cambino questi valori, per non dare un taglio troppo RPG, ma il consiglio è di non terminare un livello con troppi anni sulle spalle poiché la posta in gioco si giocherà sempre più sul filo del rasoio andando avanti.

Il sistema di progressione e sblocchi è anch’esso in qualche modo vincolato a questo concetto. Le mosse, per poter essere acquisite dovranno soddisfare due requisiti: il primo, anche questa volta, è l’età. Superata una certa soglia non sarà più possibile imparare determinate mosse e, quindi, nel caso siate già un po’ troppo vecchi per impararne una, si dovrà ritornare a quando eravate più giovani e riprovare in quel momento. Il secondo requisito, e qui c’è il richiamo Rogue, è che per possedere una mossa in via permanente, occorre acquistarla più volte fino allo sblocco definitivo. È necessario quindi valutare bene in cosa spendere i propri punti esperienza, sapendo che, nel caso volessimo abbandonare quella partita, perderemo tutti i progressi provvisori. Questa meccanica, piuttosto rigida, è uno dei vantaggi che suggerisce al giocatore la rigiocabilità come mezzo d’allenamento personale per migliorare le proprie abilità.

Padroneggiare il Kung-Fu

Il fiore all’occhiello di SIFU è proprio il combat system. Ogni pugno/calcio deve far parte della tua strategia. La parata, la schivata e il blocco diventano progressivamente più difficili una volta che il gioco prende ritmo. Ho amato il fatto di poter essere attaccato da più nemici contemporaneamente e, di conseguenza, gestire decine di nemici intorno a te diventa una sfida. Affrettarsi a schiacciare i pulsanti in maniera compulsiva non aiuta, perché si perde il contatto con il ritmo dell’azione.

Man mano che avanzi, si iniziano a incontrare nemici più grandi e più forti. Ciascuno può richiedere minuti per essere eliminato con la giusta strategia, soprattutto i boss che rappresentano il picco di difficoltà e in grado di mettere a ferro e fuoco tutte le tue abilità acquisite fino a quel punto. Gli ambienti sono caratterizzati da una discreta varietà in termini di esplorazione e interazione. Una volta completati, possono essere rigiocati conoscendo già in anticipo posizionamento dei nemici, scorciatoie e anche aree precedentemente inaccessibili.

Parare, schivare e attaccare sono l’essenza della strategia del buon giocatore di SIFU. Saper trovare un buon equilibrio tra questi, vuol dire preservare il proprio livello di “struttura”, ovvero l’equivalente della postura che si può avere in un titolo come Sekiro: Shadows Die Twice, per esempio. Spesso, infatti, sarà più importante eseguire una parata col giusto tempismo o una schivata altrettanto efficace per danneggiare la struttura dell’avversario, dandovi la possibilità di infliggere ingenti danni.

Armi e oggetti giocano un ruolo altresì importante nei combattimenti. Concentrarsi soltanto sull’avversario a mani nude può non essere la via sempre più conveniente, quando un arma contundente oppure anche un oggetto da lancio, come un mattone, può già portarvi in netto vantaggio con un solo colpo. Giocando a SIFU, sembra di rivivere una reale esperienza di lotta: il combattimento e l’ambiente sono ben progettati e integrati con il contesto del gioco.

Enter the Arenas: La nuova espansione

Con il quarto importante aggiornamento, SIFU introduce, oltre alla modalità Arena, nuovi costumi, obiettivi/trofei, generali miglioramenti per la quality of life del gioco e un nuovo doppiaggio cinese-cantonese.

L’arena, come di norma viene considerata nel panorama videoludico, è una modalità endless da endgame. Ecco, qui non è endless, ma rimane comunque un contenuto suggerito al termine della storia principale. Questa modalità contiene 45 sfide caratterizzate da modificatori che ne alterano la classica esperienza di gioco. Ad esempio, potrete avere a che fare con sfide che prevedono vita infinita, ma riuscendo a battere un certo numero di nemici entro un tempo prestabilito. Oppure, combattere con la gravità alterata, o ancora invece, senza necessariamente influenzare le statistiche di gioco, riproporre scenari citazionisti del cinema, come ad esempio la scena del combattimento sotto la pioggia di The Grandmaster (2013).

Queste arene sono completamente slegate dalla storia e saranno accessibili in pacchetti Arena di 5 livelli alla volta man mano che si riusciranno a guadagnare sigilli tramite il completamento delle sfide. Questo tipo di contenuto è indirizzato a chi, avendo già finito il gioco e consolidato le proprie capacità, non voglia abbandonare le atmosfere orientaleggianti delle arti marziali di SIFU. Ma non c’è nessun divieto anche per chi volesse semplicemente staccare un momento dalla storia per impratichirsi con qualche combattimento immediato.

Conclusioni Zen

Al di la di che tipo di giocatore sei, SIFU rimane un’esperienza incredibile. È brutalmente difficile, spietato, adrenalinico, stimolante, ma più di tutto, è solido. La sua difficoltà è facile che faccia imbestialire, ma è anche il bello di questo titolo, come tanti altri giochi affiliati a questo concept. Non è pensato per essere giocato da qualunque tipo di giocatore, ma se ne hai la pazienza, ti può mostrare fin quanto in fondo può arrivare a mostrarti ogni dettaglio del combattimento. Migliorarsi è l’unica via; o riesci a trasformare la frustrazione in divertimento, oppure è meglio cambiare strada.


8

Voto CGC

Recensione SIFU

Al di la di che tipo di giocatore sei, SIFU è un’esperienza incredibile. È brutale, spietato, adrenalinico e stimolante ma, soprattutto, possiede uno dei combat system più solidi di sempre.

*Si ringrazia Kepler Interactive per il codice PC fornito

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