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CGCReviews – White Day 2: The Flower That Tells Lies Complete Edition

Un sequel promettente, che non riesce a raggiungere il livello dell'originale.

White Day 2: The Flower That Tells Lies Complete Edition

White Day 2: The Flower That Tells Lies Complete Edition, sviluppato da ROOTNSTUDIO e pubblicato da PQube, è da oggi disponibile anche su PS5 e Xbox Series, oltre alla versione PC (Steam) già precedentemente pubblicata.

White Day 2: The Flower That Tells Lies è un sequel diretto dell’originale White Day: A Labyrinth Named School, rilasciato originariamente su Steam ad episodi e ora disponibile anche nella sua versione Console. Pur trattandosi di un sequel diretto, che cerca nuovamente di proporre quegli elementi horror e la risoluzione di enigmi che hanno caratterizzato il predecessore, purtroppo non riesce totalmente a proporsi come un titolo pienamente valido, nemmeno all’altezza del primo capitolo.

In breve, White Day 2 racconta la storia attraverso tre personaggi e prospettive differenti, ma sempre tutte in svolgimento contemporaneamente. L’idea di narrare una storia con più punti di vista è sempre interessante e intrigante, ma qui c’è qualcosa che non funziona correttamente. L’incipit è il trovarsi all’interno di una scuola dove è scoppiato un incendio che ha ucciso una ragazza, con il nostro compito di scoprire cosa sia realmente accaduto. Però, pur completando la storia interamente, si fatica a capire davvero cosa sia successo, dato che la storia balza qua e la in modo abbastanza confuso, senza mai seguire un filo conduttore.

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White Day 2 ha circa 12 finali da poter raggiungere, ma onestamente mi son dovuto fermare dopo averne visti solamente cinque. Come mai, vi starete chiedendo? Perché il gioco non fa nulla per invogliare il giocatore a rigiocare la storia così tante volte per avere solamente un’informazione extra sugli eventi e nulla di più. Forse la confusione generale mi è rimasta proprio per questo motivo, ma non posso nemmeno ritenermi nel torto per non aver investito decine di ore extra per un titolo che, tutto sommato, non riesce totalmente a meritarle.

Come detto, la storia balza in varie direzioni. Nonostante la scuola sia infestata, nessuno sembra preoccuparsene più di tanto, con jump scare costanti e posizionati in modo randomico giusto per far prendere uno spavento improvviso. Una domanda che mi è sorta spontanea è: Chi mai manderebbe i propri figli in una scuola del genere? A questo non ci è dato avere una risposta, ma ciò non toglie il fatto che, a livello di scrittura, manca proprio l’elemento “spavento e sorpresa” da parte delle persone che accettano come fosse la normalità quello che succede tra quelle mura.

Non aiuta nemmeno, come già accennato, una narrazione confusa e senza capo ne coda. Entriamo per saperne di più sull’incendio e la povera ragazzina che ha perso la vita in tale evento, per poi scoprire una setta di qualche sorta che vuole resuscitare qualcuno, uno psicopatico che vive al piano interrato e che fa esperimenti umani, e guardie/manichini posseduti. In tutti e tre i casi, nessuna risposta giungerà mai a noi giocatori, che rimarremo nella totale ignoranza su ogni ambito raccontato. E cosa ancora peggiore è che le cutscene e il doppiaggio sono davvero di qualità dubbia, per non dire davvero sotto gli standard medi.

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Persino i jump scare non sono unici in White Day 2; Questi vengono ripetuti in modo totalmente identico più e più volte durante tutto il gioco, cosa che non fa altro che renderli solamente fastidiosi e niente più. Inoltre, saremo letteralmente perseguitati da diverse entità paranormali durante tutta l’avventura, senza mai un attimo di respiro. Per farvi capire quanto siano fastidiosi, le guardie sono game over assicurato se ci vedono, dato che è impossibile superarle, i fantasmi smettono di inseguirci nelle trombe delle scale, ma possono attraversare i muri e prenderci in ogni momento, mentre i manichini causeranno attacchi di panico e rallenteranno talmente tanto dal prenderci quasi obbligatoriamente.

La soluzione? La nostra fantastica macchina fotografica! Se gli scatteremo una foto potremo stordirli temporaneamente, abbastanza da permetterci di fuggire in tutta tranquillità. Il problema, però, è che queste sono ad uso limitato, rendendole una risorsa troppo preziosa dal volverla utilizzare. Se c’è una cosa, però, nel quale White Day 2 riesce ad offrire qualcosa di estremamente valido, è la risoluzione degli enigmi. Questi non ci terranno mai per mano, richiedendoci di leggere note ed indizi per venir da noi ad una soluzione. Un elemento sempre piacevole e che spesso manca ultimamente, con giochi che ci sbattono in faccia la soluzione immediatamente.

Non starò qui a dirvi quali tipologie di puzzle siano presenti per non togliervi tutto il piacere della scoperta, ma posso però dirvi che questi sono talvolta casuali e con una moltitudine di soluzioni diverse. Una meccanica utilizzata sempre più spesso e che necessita per forza lo spremersi le meningi, dato che la soluzione trovata su internet o passata a voce dall’amico potrebbe non essere quella giusta per voi. Alcuni di questi enigmi possono anche essere davvero complicati e difficili da risolvere, con delle volte la necessità di dover ricordarsi (o appuntarsi) dove si è trovata nota X o stanza Y anche ore dopo. Non c’è bisogno di dirvi che, comunque, risolvere tali enigmi è davvero soddisfacente.

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Usare una scuola come ambientazione per un gioco horror è sicuramente uno dei punti migliori di White Day 2. È un peccato che appunti e diari scritti dal club dell’occulto scolastico riescono a dipingere un quadro terrificante che però non viene mai espresso fisicamente nella maggior parte dei casi. White Day 2 ha un’ambientazione e una costruzione fantastica, che rimane non sfruttata a dovere per tutto il gioco. Anche se, visivamente parlando, White Day 2 risulta decisamente arretrato, con modelli e texture decenti ma solamente mediocri, soprattutto le texture ambientali che, da vicino, sono quasi più horror della storia raccontata.

Il sound design di White Day 2, d’altro canto, è davvero eccellente, con rumori ambientali sopraffini e che mantengono sempre alto il livello di tensione generale. Persino cose banali come una radio possono risultare inquietanti in un contesto che gestisce bene i livelli di paura nel giocatore. Oltretutto, questi suoni sono spesso utilizzati per informarci della presenza di qualche entità nelle nostre vicinanze, lasciandoci preparare d’anticipo. Invece, riguardo a musiche e doppiaggio, questi sono davvero pessimi e con una qualità generale davvero infima e quasi disdicevole.

Per concludere, White Day 2: The Flower That Tells Lies Complete Edition è un titolo che non riesce a sfruttare a dovere le sue potenzialità, offrendo un’avventura horror dalla storia confusionaria e priva di anima. Alcuni elementi del gioco sembrano forzati, e dopo un primo capitolo qualitativamente superiore, non è possibile assolutamente perdonare questi errori, soprattutto quando vengono riutilizzati elementi del predecessore malamente. Escludendo sonoro ed enigmi di alto livello e costruzione ambientale ottima, null’altro aiuta il titolo a raggiungere, per lo meno, una sufficienza piena.


5.5

Voto CGC

Recensione White Day 2: The Flower That Tells Lies

White Day 2: The Flower That Tells Lies Complete Edition è un titolo che non riesce a sfruttare a dovere le sue potenzialità, offrendo un’avventura horror dalla storia confusionaria e priva di anima.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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