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CGCReviews: BIOMORPH

Il metroidvania dove puoi giocare nei panni dei tuoi nemici.

BIOMORPH

Il titolo sviluppato e pubblicato da Lucid Dreams Studio e finanziato da Ubisoft, BIOMORPH, è approdato il 5 Aprile su PC (Steam), con le versioni PS5, Xbox Series e Switch in arrivo successivamente.

Se vi siete mai chiesti come sarebbe un gioco di Kirby in un contesto metroidvaniesco, BIOMORPH cerca di dare una risposta a questo interrogativo. BIOMORPH è attualmente diventato un titolo discusso nel genere dei Metroidvania perché, mentre aspettiamo Silksong, ci è stata data sia un’opportunità per tamponare l’attesa, e sia di valutare qualcosa che, almeno negli intenti, sembra voler essere sperimentale. Lucid Dreams Studio ha sicuramente centrato l’obiettivo nell’adattare un’idea consolidata a un genere affine; Tuttavia, si percepisce anche un po’ d’inesperienza derivante dal fatto che il team si trova ancora al suo secondo titolo.

CGCReviews: BIOMORPH 1

La libertà attende

La storia di BIOMORPH è ambientata in un mondo futuristico fantascientifico e inizia con una visione del protagonista, Harlo, che si vede ripetutamente esortato a salvare un personaggio misterioso, il cui ricordo è offuscato a causa di un danno alla memoria. Su Harlo sono presenti due braccia robotiche fluttuanti che parlano al protagonista (stile tentacoli del Doc. Octopus): Zeki ed Eni. Oltre ad essere i tuoi aiutanti per il resto del gioco, questi forniranno scampoli narrativi per mettere insieme i pezzi della storia. Ovviamente, man mano che avanzi, si scopriranno i relativi poteri e le abilità utili all’esplorazione.

Prima di procedere, è importante sottolineare che il gioco non presenta né doppiaggio né voci fuori campo, il che può rappresentare un ostacolo, dato che sin dalle prime fasi si dedica ampio spazio alla narrazione. La missione principale sarà ciò che ci porterà ad attraversare i vari scenari di gioco per attivare particolari dispositivi in grado di fornirci la verità proprio sulla nave dalla quale ci siamo svegliati inizialmente. Per chi volesse fare una pausa dall’incarico principale, sono presenti anche alcune missioni secondarie che garantiranno vantaggi passivi come crediti e risorse, oltre che dare un po’ di cambio di ritmo al tutto.

CGCReviews: BIOMORPH 2

Metroidmorph?

A caratteri generali, BIOMORPH è un metroidvania. Nella realizzazione del level design poi, in realtà, ci si ritrova più a giocare un Action-Platform in un mondo interconnesso. L’attraversamento del mondo è garantito, come vuole la regola, tramite potenziamenti delle abilità di Harlo, ma che non mancano anche ad emergere elementi simili a quelli dei Souls, come una difficoltà più punitiva a causa dagli ingenti danni che si possono prendere da trappole e nemici, una guarigione lenta in battaglia, narrazione criptica e spesso subordinata a determinati oggetti, il ritorno al cadavere della partita precedente per riottenerne le risorse, e indicatori di stamina.

L’equipaggiamento, consente la selezione di un massimo di tre abilità di attacco che non dipendono da un’energia da dosare secondo tempi di attesa, ma sono relegate proprio a utilizzi limitati, che possono essere soltanto ripristinati ai punti di salvataggio sulla mappa. Oltre ai consueti potenziamenti, che fin ora potreste già aver più o meno inteso avendo giocato a qualcosa di simile, la vera novità su cui punta il gioco è l’abilità del morphing: ovvero, prendere le sembianze di qualcun altro. In questo caso, non soltanto si replicherà l’esatta copia di un determinato nemico, ma se ne erediteranno anche i loro tratti genetici, dandoci accesso a specifiche abilità utili sia per l’esplorazione, che per il combattimento.

Si rimarrà nelle sembianze del nemico finché non premi di nuovo il pulsante dell’abilità o quando si cambia di schermata; e anche qui, come si suol dire “Fatta la legge, trovato l’inganno“. Se da un lato l’idea di scoprire nuove meccaniche di gioco attraverso una nuova forma possa risultare accattivante, dall’altra parte, la consapevolezza di doverla usare entro i limiti di una schermata della mappa definisce allo stesso tempo il limite stesso entro il quale la sorpresa si esaurisce. Questo, fortunatamente, viene “rimediato” farmando le uccisioni dei nemici, in modo da consentire l’utilizzo delle trasformazioni liberamente, ma onestamente avrei preferito fosse una possibilità già disponibile fin da subito.

CGCReviews: BIOMORPH 3

Qualcosa sul combattimento

Oltre alla possibilità di “Biomorfizzarsi” come un Kirby qualunque, si potranno utilizzare una buona varietà di armi da mischia e a distanza, ma che soltanto tre di queste saranno equipaggiabili in qualsiasi momento. Il combattimento ricerca un ritmo frenetico; Poggia fondamentalmente su meccaniche da Platform, con momenti di attesa dove bisogna schivare gli attacchi, per poi concentrarsi nelle fasi offensive quando viene offerta l’opportunità di attaccare. Un’esperienza abbastanza standard da questo punto di vista.

Anche se i presupposti lascerebbero intendere quindi a una difficoltà abbastanza lineare, in realtà il bilanciamento dei danni non fa sempre sempre il suo lavoro. Specialmente contro i boss, si ricevono grandi quantità di danni. Ho ravvisato anche un feedback dei colpi non tanto soddisfacente. I colpi dati e ricevuti non risentono del giusto peso che dovrebbero avere. In questo si avverte un po’ la consistenza di un derivato da browser-game. Certo, può essere qualcosa anche che passi in secondo piano se gli elementi esplorativi, e di “trasformazione” in questo caso funzionano, ma essendo anche un gioco volto al combattimento, è importante sottolineare questo aspetto un po’ carente.

CGCReviews: BIOMORPH 4

Made with Unity

Ormai la facilità d’utilizzo di questo motore è ben nota a tutti, e il lavoro fatto da Lucid Dreams Studio permette di giocare a BIOMORPH a solidi 60 FPS su PC anche su configurazioni di basso livello. Non sono disponibili molte impostazioni grafiche, ma sorprendentemente il gioco supporta risoluzioni anche in 16:10, con un immagine wide-screen senza barre nere. Visivamente lo scenario si percepisce un po’ distaccato tra personaggi e fondali, e questo perché manca qualche rifinitura sull’effettistica e l’illuminazione in generale. Il design si rifà ai cartoni animati, realizzato su un piano 2D, ma con delle animazioni un po’ macchinose, che mi hanno ricordato il roguelite Have a Nice Death.

CGCReviews: BIOMORPH 5

Un metroidvania che avrebbe potuto risaltare di più

Basandosi sulle idee che ha avuto BIOMORPH, il concetto di “trasformazione nel tuo nemico” era qualcosa di decisamente spendibile in termini di divertimento, sfortunatamente, però, non mi è sembrato abbastanza per elevare la qualità complessiva del gioco che rimane su standard medi. Non ci sono particolari frizioni con l’esperienza di gioco che comunque rimane gradevole, ma dubito che BIOMORPH abbia buone possibilità di uscire dagli schemi per farsi ascoltare da un grande pubblico. Tuttavia, potrebbe risultare comunque un discreto titolo d’intermezzo nell’attesa di un Metroidvania più importante.


6.5

Voto CGC

Recensione BIOMORPH

BIOMORPH è un metroidvania con buone idee e pur sempre gradevole, ma che però non riesce totalmente a superare degli standard medi e divertire abbastanza per arrivare al grande pubblico.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

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Alessandro Da Campo

Recensore di CrazyGameCommunity.it.

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