Hellboy: Web of Wyrd, sviluppato da Upstream Arcade e pubblicato da Good Shepherd Entertainment, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One, Switch e PC (Steam).
Hellboy è un personaggio figlio degli anni Novanta (e non solo figlio del Diavolo) che ha sempre catturato per il suo design acceso. Caratterizzato ovviamente da un “total red” su una muscolatura tipica del decennio in questione, a cui vanno a seguire delle corna tagliate alla base e un pugno somigliante più a un maglio che a una mano umana. Se a questo punto, però, pensate che Hellboy sia un protagonista adatto a storie di schiamazzi e scorribande, vi sbagliate. Si tratta di un detective che collabora con gli esseri umani in un dipartimento specializzato nel paranormale (B.P.R.D.) e, all’occorrenza, è un tipo che sa menare le mani quando serve.
È un personaggio quindi che oltre all’aspetto sa dimostrare saggezza e umorismo prima dei muscoli, dando modo alle sue storie di tingersi principalmente di una sfumatura noir-horror. Negli anni a seguire, ha dovuto la sua crescita di popolarità grazie allo sbarco nei cinema, senza però ottenere il riscontro d’incassi desiderato, seppur la versione di Del Toro a distanza di ormai 20 anni sia ancora rimasta iconica. Il brand, comunque, non ha perso le speranze nonostante il flop con il rilancio del 2019, ed è pronto ancora una volta a riconquistare i cuori indiavolati dei fan con una nuova pellicola in arrivo “The Crooked Man” e, ovviamente, questo Hellboy: Web of Wyrd, curato anche dallo stesso Mike Mignola.
UN ALTRO GIORNO DI LAVORO
La storia di Hellboy: Web of Wyrd prende luogo un anno prima dei fumetti originali, ma tuttavia non è una storia canonica seppur può trovare consolazione sapere sia stata creata dalla penna dello stesso Mike Mignola, in collaborazione con la Dark Horse Comics. La ragnatela di cui parla il titolo non è altro che la Butterfly House, che è molto più di una semplice residenza: è un portale. Più portali sono in realtà presenti al suo interno e sono in grado di aprire varchi in una dimensione terribile e affascinante chiamata Il Wyrd. Un agente del B.P.R.D. mandato in ricognizione, scompare e a Hellboy spetta il compito di ritrovarlo e svelare i segreti di questo luogo misterioso.
Devo dire che aver già giocato al West of Dead, di Upstream Arcade, aiuta a capire meglio la filosofia dello studio in quanto, in questo Hellboy: Web of Wyrd, si trovano parecchi punti di contatto con l’altro citato titolo. A partire dallo stile fumettoso, alle ritrovate meccaniche roguelite e il gameplay diciamo… con un suo tempo specifico. Certamente, la scelta del cell-shading risulta ideale per unire carta stampata e pixel digitalizzati: Hellboy: Web of Wyrd in questo modo dimostra sin da subito una fedeltà marcata al fumetto, così da poter godere di un’avventura originale, animata e interattiva.
UN INDIAVOLATO BRAWLER ROGUELITE
Tra le diverse nature del gameplay, è quella del Brawling che spicca maggiormente. Trovarsi faccia a faccia con i mostri equivale a sentirsi coinvolti in delle vere e proprie risse da strada. Il sistema può risultare un po’ goffo, specialmente all’inizio quando ci si sta abituando, perché, anche se i comandi pensano a tutto con pugni (un’unica sequenza di quattro consecutivi), la parata, la schivata, armi secondarie e talismani magici, l’esecuzione poi risulta abbastanza macchinosa.
C’è per fortuna un ottimo feedback dei colpi grazie a un sonoro poderoso e ad effetti visivi ben amalgamati con il cell-shading, che garantiscono un grande divertimento quando si colpiscono i nemici con un peso in grado di farsi sentire. Come già avevo avuto modo di notare con West of Dead, anche questo Hellboy: Web of Wyrd, dimostra che bisogna osservare bene i tempi di gioco per scegliere l’azione giusta al momento giusto. Tutto il sistema ruota attorno ad un’azione lenta e macchinosa, ma ragionata. È fondamentale non trascurare la difesa, tra schivate e parate, così come l’utilizzo dell’arma secondaria e il talismano, poiché è il modo di farsi largo lungo la strada.
Se si riuscisse ad apprezzare questo stile, sicuramente inusuale per il genere, il gioco potrebbe risultare anche piacevole. Il lato rogue emerge ogni volta che si torna ad esplorare un determinato dungeon, modificando leggermente la disposizione delle aree e dei nemici. Di conseguenza, saranno presenti anche gli immancabili potenziamenti temporanei che si otterranno durante la partita e altri che saranno acquistabili permanentemente con valuta di gioco nella Butterfly House, ovvero l’hub centrale di gioco. Quasi definibile come un punching game, purtroppo le armi da fuoco si sentono poco valorizzate. Poco enfatizzate. Spesso ci si dimentica di usarle per la poca efficacia e sia per i tempi di ricarica lenti e che richiedono una posizione ferma da parte del personaggio.
INIZIANO I PROBLEMI DEL WYRD… O FORSE MEGLIO, I LIMITI
Proprio dal suo punto di forza, ovvero il combat system, nasce il primo punto debole. Prendere a pugni l’avversario abbiamo detto essere la parte più divertente del gioco, ma spesso, quando ci sono altri nemici, sembra che questi esitino nell’ingaggiare il combattimento. Con ognuno che aspetta un po’ “il suo turno” è inevitabile il confronto con la storica critica di Assassin Creed-iana memoria, che finisce anche questa volta per penalizzare un’esperienza di gioco che dovrebbe essere più coinvolgente e adrenalinica.
Segue poi, l’esplorazione dei livelli di gioco. Date un po’ le limitazioni produttive, sembra che le ambientazioni generali e anche le aree di gioco più ristrette soffrano di una certa somiglianza ridondante dovuta anche dal fatto di una povertà degli elementi scenici. I livelli, quindi, sembrano un po’ tutti assomigliarsi tra loro e, spetta alla palette dei colori dare la sensazione di essere in un posto diverso. Questo problema diventa ancor più rilevante a causa dell’assenza di una mappa per orientarsi nei livelli. Sfortunatamente, questa mancanza richiede una maggiore attenzione per evitare di girare a vuoto o di affrontare direttamente i boss, tralasciando potenziamenti o risorse importanti dimenticati sul percorso.
Altro problema rilevato, consiste nel posizionamento della telecamera. Nei combattimenti, questa è posizionata abbastanza bene, seppur mantenga una vicinanza un po’ eccessiva con il protagonista che rischia di mandare in confusione il giocatore. Durante invece l’esplorazione, questa tende a posizionarsi verso il basso e va corretta sempre per riportarla in asse.
PERDONARE IL DIAVOLO?
Da un lato dispiace, perché aver optato per una direzione artistica così riuscita da far sembrare Hellboy: Web of Wyrd una pagina strappata da un fumetto, sicuramente trasmette l’emozione facile, ma quasi tutto il resto grida per un impianto più completo su tutti gli aspetti. Ho comunque apprezzato il coraggio nel non allinearsi alla maggior parte dei roguelite, che implementano difficoltà elitarie soltanto per il gusto di esserlo. Hellboy: Web of Wyrd, nella sua giocabilità di sussistenza, garantisce un’accessibilità da gioco lineare (seppur consiglio di attivare i suggerimenti di gioco) e, questo può essere un elemento che aiuta nell’indorare la pillola.
Tuttavia, se analizziamo anche gli aspetti negativi per ottenere un quadro complessivo delle valutazioni, il gioco risulta molto limitato in alcuni aspetti. Avrebbe potuto (e dovuto) essere più incisivo e coraggioso, magari offrendo ai giocatori qualche colpo in più per risvegliare un gameplay che, altrimenti, rischia di diventare soporifero molto presto. Al vaglio della scelta, sarà doveroso interrogarsi su quanto possiate contare sul vostro amore per il personaggio per cercare di andare oltre i ristretti confini di questo Hellboy: Web of Wyrd; un gioco che può puntare a quell’intrattenimento da Xbox Live Arcade, ma null’altro in grado di andare oltre queste aspettative.
6.5
Voto CGC
Recensione Hellboy: Web of Wyrd
Hellboy: Web of Wyrd è un gioco piacevole ma limitato, che può puntare a quell’intrattenimento alla Xbox Live Arcade di una volta, ma null’altro in grado di andare oltre queste aspettative.
*Si ringraziano Good Shepherd Entertainment e Cosmocover per il codice PC fornito