Sands of Aura, il nuovo titolo souls-like sviluppato da Chashu Entertainment e pubblicato da Freedom Games, è da oggi disponibile su PC (Steam / EGS).
Sands of Aura parte con un’idea di base carina: provare a dare all’utenza fan del genere Souls uno stile di gameplay diverso dal solito. Questa “operazione”, viene eseguita trasformando la telecamera che dal terza persona viene impostata dall’alto in isometrica. Questa è una cosa che potrebbe confondere troppo il giocatore, con due stili che vedono una marcata assenza di indicatori visivi o qualsivoglia mini-mappa. Ma partiamo con ordine.
Sands of Aura inizia con la creazione del nostro personaggio, per poi farci scegliere l’arma di base che utilizzeremo tra spadone, doppie spade, falci, ecc… Veniamo quindi subito buttati nel dungeon iniziale, con un approfonditissimo tutorial delle meccaniche di movimento: tra queste, le più classiche come parry e backstab. Se il primo dei due risulta invariato dallo standard del genere, cioè una parata perfetta che scopre le difese del nemico, la seconda è un semplice critico alle spalle. In entrambi i casi, non è presente alcuna animazione dedicata. Ad un certo punto del gioco, ci si sente talmente potenti falciando orde di nemici in stile doom-slayer proprio grazie ad uno stagger dei nemici estremamente marcato.
D’altra parte, saremo estremamente vulnerabili contro dei nemici dotati di una barra viola che, un volta riempita, li renderà instunnabili e partiranno con attacchi pesanti devastanti che molto probabilmente porranno fine al nostro viaggio con facilità. Come ogni souls-like che si rispetti, la morte porterà alla perdita delle nostre Gemme, la valuta di gioco utilizzata per qualsiasi acquisto e che verranno droppate sul luogo della nostra morte con precisione chirurgica (e no, la specificazione non è superflua e capirete presto perché). Comunque, dopo il “Game Over” torneremo alla Campana, il punto di ristoro per le nostre stanche membra e checkpoint in caso di prematura morte.
Esplorando l’ambiente di Sands of Aura, troveremo bauli con vario loot, come armature, rune e vari oggetti vendibili. Le rune sono essenziali per l’upgrade generale delle statistiche poiché, a differenza dei souls classici, qui non siamo legati ad uno schema delle stats come forza, destrezza, ecc.. Invece, le rune possono essere inserite nell’equipaggiamento aggiungendo vari benefici e potenziamenti.
Una volta arrivati alla fine del primo dungeon, ci troveremo faccia a faccia con il rinomato tutorial boss, un ragazzone molto cresciuto che sarà il nostro personale sacco da box. Una volta sconfitto, il mondo di Sands of Aura ci si aprirà davanti agli occhi. Scopriremo che ci trovavamo nei sotterranei dell’isola di Starspire, un rifugio che funge da hub principale, con annesse strutture secondarie di varia natura, tra cui il nostro amato fabbro… che in realtà siamo noi stessi. Già, siamo molto versatili in Sands of Aura, addestrati sia nell’arte della spada che nella nobile arte della forgiatura.
Le armi si forgiano mescolando i pezzi; una meccanica brillante che porta a molte combinazioni, tipo uno spadone gigante a due mani oppure un’alabarda con punta avvelenata da morningstar. Insomma, potete sbizzarrirvi con la fantasia a più non posso. Dalla tipologia di arma, deriva anche un attacco speciale che, caricando una barra attaccando, falcerà i nostri nemici. Come se non bastasse, abbiamo anche a disposizione degli effetti elementali: il primo elemento in nostro possesso sarà il fuoco che, inserito in uno dei tre slot disponibili tra attacco, schivata e parata, modificherà questi ultimi applicandoli il suo effetto: per esempio, la schivata lascerà scie di fuoco, mentre l’attacco incendierà i nemici. Ci saranno anche dei ciondoli con effetti di varia natura, ma se ne può equipaggiare solamente uno. Questi verranno sbloccati recandoci alla chiesa è chiedendo per favore alla suora.
Il mondo di Sands of Aura è bello da vedere, con uno stile cartoonesco che si unisce al dark fantasy in una ambientazione visivamente morente che mi ha lasciato colpito in modo molto positivo. Il mare di sabbia che circonda il mondo è davvero suggestionante, lasciando parecchie volte a bocca aperta. Peccato per la telecamera che non lascia apprezzare a pieno i panorami, riducendo la nostra vista periferica al minimo. Non ci sono veri e propri muri invisibili a limitare la nostra esplorazione (tranne i bordi della mappa) e questo ci permette di andare ovunque desideriamo.
Purtroppo, questa libertà mi ha portato più volte ad addentrarmi in zone out of bounds facendomi bloccare irrimediabilmente e costringendomi a morire e scoprire, con rammarico, che le Gemme vengono lasciate precisamente sul posto dove moriamo, rendendo impossibile il loro recupero. È una cosa perfettamente sistemabile dagli sviluppatori, ma per il momento cercate di avere sempre una Echoing Bells a portata di inventario, dato che ci riporteranno all’ultima Campana visitata.
Passiamo quindi alle note davvero dolenti. Il fattore telecamera isometrica mista allo stile souls non sembra funzionare, soprattutto senza indicatori visivi o mini-mappe per agevolare l’esplorazione, lasciando il giocatore allo sbaraglio. Più volte mi sono ritrovato nel mezzo di un’orda di nemici perché non visibili nella loro interezza, portandomi inesorabilmente alla sconfitta. Questo è accentuato dai nemici fuori schermo con attacchi a lungo raggio e che se non visti in tempo possono terminare la nostra esplorazione.
I boss di Sands of Aura, esteticamente carini, non brillano però per animazioni, essendo legnose e con intenzioni poco chiare, dato che spesso un’unica movenza porterà a più attacchi diversi, rendendo il nemico non troppo leggibile. Ma soprattutto, le animazioni generali, anche del nostro personaggio, rendono spesso difficile lo schivare agevolmente, con danni che verranno incassati troppo presto o comunque in un momento dell’animazione nel quale dovremmo essere al sicuro. Per esempio, uno dei boss che è dotato di frusta sarà davvero difficile da interpretare quando schivare, limitando le nostre possibilità di vittoria, ma anche buona parte della nostra voglia di giocare dopo il decimo fallimento causato da questa frustata.
Ricapitolando, Sands of Aura è un titolo molto carino e con una grafica in stile cartoon che però non abbandona lo stile dark fantasy. Lo stile e la costruzione del mondo sono sorprendenti ed artisticamente mozzafiato, ma il tutto viene però rovinato dalla posizione della telecamera che non convince fino in fondo. Le animazioni sono legnose e diminuiscono la fluidità generale del gioco. Per lo meno, lato prestazioni, il frame rate è stabile. Sands of Aura si lascia giocare e il combat system può anche soddisfare, ma il resto delle mancanze o scelte di design non lo rendono adatto al grande pubblico.
6
Voto CGC
Recensione Sands of Aura
Sands of Aura è un souls-like artisticamente sorprendente che però non riesce totalmente a convincere per via di alcune scelte di design o limitazioni tecniche che degradano l’esperienza generale.
*Si ringrazia Freedom Games per il codice PC fornito