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CGCReviews: SIGNALIS

Segnali da Resident Evil.

SIGNALIS

SIGNALIS, sviluppato da rose-engine e pubblicato da Humble Games e PLAYISM, è ora disponibile su PS4, Xbox One, Switch e PC (Steam).

Il survival horror ha adottato tante forme espressive, e si è evoluto molto nel corso degli anni. A far paura, però, rimane sempre uno stimolo non semplice da incutere. Certo, possiamo provocare spavento attraverso un jump scare, puntando sulla risposta involontaria. Oppure, c’è un tipo di paura data dall’inquietudine. Qualcosa di intangibile, ma pervasivo che fa suonare un allarme dentro di noi costantemente.

SIGNALIS fa sicuramente parte di questa scuola, imparando dal più celebre di tutti i survival horror dei videogames: Resident Evil.

CGCReviews: SIGNALIS 1

Wake up, Elster.

Prenderemo contatto della storia di SIGNALIS attraverso Elster, un androide di categoria Replika, utilizzati in campo lavorativo. Risvegliatasi dal suo sonno, nel quale furono presenti anche sogni dal significato criptico, serve poco tempo per avvertire il brutto presentimento che permane in tutta la struttura coloniale di un lontano pianeta ghiacciato. Appena dopo questi primi istanti di gioco, è possibile notare le numerose influenze e ispirazioni da cui SIGNALIS è composto. Il gioco dimostra di non volersi confrontare con gli horror moderni AAA in una gara alla spettacolarizzazione. Qui, SIGNALIS gioca in sottrazione: con immagini e suoni.

Per quanto l’impianto in toto assomigli a una mod che permetta di giocare al primo Resident Evil da una prospettiva isometrica, più si conosceranno in profondità i temi che hanno caratterizzato l’horror e il mistero nel mondo del cinema e dei videogiochi, più sarà semplice e spontaneo intercettare i rimandi a diversi generi della cultura contemporanea d’intrattenimento horror ma… anche cyberpunk! Volendo andare più in profondità, possiamo dire di averci visto l’horror glaciale di Dead Space, a sua volta ripreso da La Cosa di J. Carpenter. I silenzi-rumorosi che fanno eco in questa struttura claustrofobica alla Alien. Una protagonista che richiama quella di Ghost in the Shell. L’ambiguità tra ciò che è reale e ciò che non lo è, tipico di H. P. Lovecraft e… ovviamente Resident Evil, ma di quest’ultimo avremo modo di parlarne in maniera più approfondita grazie al gameplay.

Detto questo, SIGNALIS non è soltanto una commistione di generi amalgamati in un contenitore singolo. La direzione data dai ragazzi di rose-engine, è consapevole: far vivere l’horror. È un esperienza onirica ma densa di concetti e dettagli che vogliono sintonizzarsi con l’auto-interpretazione da parte del giocatore, connettendolo così ad un approccio anche più profondo di quel che si può pensare.

CGCReviews: SIGNALIS 2

Un gameplay nostalgico

Avete presente Resident Evil? Il primo s’intende, l’originale. Se non ricordate com’era, allora SIGNALIS vi sbloccherà un ricordo. La conformazione degli ambienti e come si esplorano sono la cosa più fedele che possa riportarvi alle atmosfere del 1996. L’interazione e il movimento sono volutamente legnosi, per rispettare un ritmo di gioco più compassato al fine di immergere il giocatore in un atmosfera cupa e violenta. C’è necessità di gestire con cura l’inventario, anche fin troppo ristretto purtroppo, per non rimanere sprovveduti in situazioni di pericolo. Quindi, un ritorno al contare le pallottole o i medikit, e al contempo ricordarsi i vari percorsi/luoghi cruciali per permettere di procedere in quello che a conti fanti è un gigantesco puzzle-labirintico. I puzzle saranno anche loro, come da tradizione, fondamentali per guadagnare risorse extra, ma anche obbligatori per alcuni obiettivi. L’impegno richiesto da questi sarà di un certo livello, e non aspettatevi nessun tipo di aiuto, se non il tempo che occorre al vostro ragionamento per arrivare alla soluzione.

Discorso backtracking invece, viene utile il consulto della mappa, davvero ben realizzata. Chiara, minimale con l’infografica visualizzata tramite apposita legenda. Alcuni punti importanti rimangono segnalati, credo l’unica facilitazione del gioco. Ciò che invece rema contro a questo sistema sono per lo più due elementi.
Il primo, dobbiamo menzionare l’inventario. Purtroppo essendo molto ristretto dall’inizio (fino alla fine), occorre fare delle scelte e dare delle priorità nella raccolta degli oggetti. In seconda battuta, è una meccanica che potrebbe sfiorare lo spoiler. Senza rivelare troppo, possiamo affermare che in qualche misura la reiterazione dei nemici, forza il giocatore a una perenne fuga dal pericolo.

Infine, anche lo stesso combat-system così retrò potrebbe non essere invecchiato benissimo oggigiorno.
Di base è anche concepito bene, ma nelle zone con due o più nemici si rivela abbastanza contorto e poco immediato. A volte, per cercare di sferrare colpi precisi significa accettare di essere colpiti almeno un paio di volte. Quindi, sebbene l’impianto da Metroidvania ritmato lentamente voglia immergere più in profondità possibile nelle sue atmosfere, questi problemi potrebbero rompere quel filo onirico che lega SIGNALIS al giocatore.

CGCReviews: SIGNALIS 3

Conclusioni

Prima dei bilanci, occorre dire che la presenza scenica così suggestiva di SIGNALIS, basta per soprassedere sui suoi errori. Personalmente sono rimasto davvero coinvolto, e mi ha fatto pensare in più riprese “Questo gioco me lo ricorderò“. Ho davvero adorato SIGNALIS dal primo istante, proprio per il rispetto e la cura con cui attinge dal passato e non è un gioco che vince per il suo gameplay, ma per l’esperienza che ne si prova.

Al di la dei difetti, sicuramente più marcati nel livello di tolleranza dei videogiocatori più moderni, c’è un’idea nata da una grande passione per il genere horror, coltivata nel miglior modo possibile con le risorse di un indie.


8

Voto CGC

Recensione SIGNALIS

SIGNALIS, al di la dei difetti, è un’idea nata da una grande passione per il genere horror, coltivata nel miglior modo possibile con le risorse di un indie.

*Recensione eseguita tramite chiave PC fornita dal Publisher

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Alessandro Da Campo

Recensore di CrazyGameCommunity.it.

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