RecensioniTOP

CGCReviews: Immortals of Aveum

Bene... ma non benissimo.

Immortals of Aveum

Immortals of Aveum, lo sparatutto magico in prima persona sviluppato da Ascendant Studios e pubblicato da Electronic Arts, è attualmente disponibile su PS5, Xbox SeriesPC (Steam / EGS / EA App).

C’è sicuramente un sintomo di ammirazione verso Ascendant Studios, dato che si è voluta buttare a capo fitto nel grosso progetto AAA di Immortals of Aveum come loro titolo di debutto come studio. L’idea di uno sparatutto magico in prima persona con ambientazione fantasy è sicuramente ciò che catturò di più l’attenzione fin dal suo annuncio, risultando agli occhi del pubblico come un’idea originale e dal grandissimo potenziale. Purtroppo, però, soprattutto nel periodo dell’uscita, Immortals of Aveum fu recepito come poco più che un titolo mediocre, seppur con il tempo sempre più gente ci si sia avvicinata, scoprendo invece che, sotto sotto, non è sicuramente da cestinare.

Per fare una breve infarinata sul background di Immortals of Aveum, si tratta di un gioco d’azione e avventura per giocatore singolo, ambientato in un mondo dilaniato da continue guerre che, al posto delle classiche armi da fuoco, utilizza la magia. Purtroppo, proprio la magia stessa che tanto utilizzano per combattere nell’apparentemente infinita Guerra Eterna, è la causa della comparsa (ed esponenziale crescita) della Ferita: in poche parole, un buco nel pianeta. Mentre le due nazioni di Aveum si combattono per il dominio sulla magia stessa, il nostro protagonista Jak scoprirà di avere l’abilità di controllare tutte e tre i tipi di magia (Blu, Rossa e Verde), cosa che lo obbligherà a diventare un soldato, e successivamente un Immortale.

CGCReviews: Immortals of Aveum 1

La premessa narrativa di Immortals of Aveum è sicuramente qualcosa di innovativo e fresco, dove molto raramente si è potuto parlare di “sparatutto magico” nell’ambito videoludico. I personaggi di contorno che Jak incontrerà nella sua avventura non sono affatto scritti male, nonostante la sceneggiatura generale e la regia siano spesso incoerenti, o addirittura insufficienti in alcune istanze. Non è raro, soprattutto nella cinematografia, trovare personaggi che ridono e scherzano su eventi catastrofici o potenzialmente mortali, anche in casi di guerre. Non mancano, ovviamente, anche i momenti più seri ed emotivi, ma durante tutto il gioco, non si trova mai il giusto bilanciamento, con la bilancia che molto spesso pende troppo in una o l’altra direzione.

Se la storia non riesce a prendervi, però, ciò che Immortals of Aveum ha ancora da offrire è il suo gameplay. Ho notato una leggera somiglianza con il design degli ultimi God of War, o dei reboot di Doom, con missioni abbastanza lineari in mappe open-map (anche talvolta estese) dalla totale libertà. Ogni area è a se stante, separata solamente da un caricamento, ed unica a modo suo. Troviamo infatti ambientazioni distinte e molte cose da poter trovare e scoprire esplorando. E come spesso accade in titoli di questo tipo, avanzando sbloccheremo nuove magie, abilità ed equipaggiamenti, che apriranno le porte a nuovi stili di combattimento, ma anche al backtracking, necessario per poter completare ogni mappa al 100%.

Per quanto riguarda l’esplorazione, si parla di un open-map lineare, con mappe vaste ricche di nemici da abbattere, forzieri, equipaggiamenti, percorsi segreti, sfide opzionali e materiali da raccogliere. Come accennato precedentemente, soprattutto nelle prime fasi di gioco sarà impossibile completare un’area al suo massimale, dato che sarà necessario aver raggiunto un certo evento di trama o aver sbloccato una data abilità per poter attivare/raggiungere un obiettivo o percorso opzionale. Questa tipologia di esplorazione si adatta davvero bene alla tipologia di gioco che Immortals of Aveum vuole essere, ed è sempre ben apprezzato un buon open-map rispetto ad un blando open-world.

CGCReviews: Immortals of Aveum 2

Comunque, essendo fondamentalmente uno sparatutto, il fulcro di Immortals of Aveum è sicuramente il suo combattimento. Abbiamo a disposizione i tre colori della magia, i quali agiscono tutti differentemente. In poche parole, la magia blu funge da fucile a colpo singolo, quella rossa come fucile a pompa e quella verde come mitragliatrice. Detta così è estremamente semplificata, ma posso assicurarvi che c’è molto di più che una semplice conversione arma/magia, come ad esempio debolezze nemiche ad un tipo di magia piuttosto che un altro. Abbiamo anche poteri speciali a disposizione, come esplosioni respingenti o rocce generate dal terreno, e così via. Anche i potenziamenti nell’albero abilità influiranno sulle magie, potenziando danni, aggiungendo effetti, o altri buff vari.

Se in un primo momento tutto questa risulta sicuramente incisivo e divertente, avanzando in Immortals of Aveum scopriremo ben presto che il sistema di squaglia nel momento il quale entrano in campo nemici più forti, o gruppi più numerosi. Quello che prima era soddisfacente si trasforma in puro caos, con effetti a schermo troppo pressanti e che occupano tutta la nostra visuale, rendendo di fatto impossibile vedere o capire cosa stia succedendo. Quando siamo circondati, l’unica soluzione e affidarci all’istinto, al nostro scudo magico (con pochissima durabilità) e alla schivata con un tempo di recupero imbarazzante. Non sono mancate varie situazioni di morte senza aver capito cosa diavolo fosse successo.

E se a tutto questo, per quanto riguarda la versione PS5 che ci hanno fornito per questa recensione, ci aggiungiamo il fatto che il titolo è estremamente sgranato e sfocato visivamente, con un framerate che in combattimento e con effetti può anche calare sotto i 30FPS (cosa che risulta essere così da dopo una patch, stando alla community), si può ben capire che il problema non sta solamente nell’essere accecati (letteralmente se utilizzate HDR) da effetti troppo appariscenti a schermo. Purtroppo, Immortals of Aveum ha ancora oggi seri problemi di ottimizzazione, dove anche fuori dai combattimenti fatica a restare stabile a 60 fotogrammi al secondo e a non diventare totalmente sgranato per effetto di una risoluzione dinamica troppo aggressiva.

CGCReviews: Immortals of Aveum 3

Comunque, è possibile semplificare di molto i combattimenti principali attraverso i contenuti secondari che il gioco ci offre. Per esempio, tra le varie cose che possiamo trovare nelle mappe di gioco, ci sono gli Shroudfane, delle sorte di arene di combattimento opzionali che possono ricompensarci con potenziamenti della salute, del mana, e anche equipaggiamenti in forzieri nascosti. Sta poi a noi potenziare armi ed equipaggiamenti già posseduti o utilizzarne di nuovi, per essere più efficienti sul campo di battaglia. Il sistema di potenziamento non è sicuramente intuitivo a prima vista, ma non è poi così complesso da essere impossibile da padroneggiare al meglio.

Insomma, Immortals of Aveum è sicuramente pittoresco visivamente, ma anche memorabile in alcune scene. Peccato però che ci siano momenti dove la sfocatura risulta troppo pressante per potersi godere davvero l’ambientazione. Stranamente, tra l’altro, dato che prima di una delle patch sembra che il problema non fosse presente e il titolo restasse stabile a 60FPS quasi sempre e senza stutter. In questo caso, non si può far altro che attendere la prossima patch già prevista che introdurrà l’FS3 di AMD. Lato bug e glitch, invece, devo dire che non ho riscontrato grossi problemi da riportare.

Concludendo, Immortals of Aveum è un titolo sicuramente valido e unico, che però fallisce nell’offrire un gameplay totalmente soddisfacente fino alla fine e nel presentare una narrazione di alto livello. L’azione in combattimento che si trasforma in caotica e difficile da leggere è sicuramente uno dei punti sui quali casca maggiormente. Ma comunque, è sicuramente un ottimo punto di partenza per Ascendant Studios, che dimostra di avere un grande potenziale che va semplicemente rifinito a dovere e che necessita di esperienza sul campo.


6.8

Voto CGC

Recensione Immortals of Aveum

Immortals of Aveum è un titolo sicuramente valido e unico, che però fallisce nell’offrire un gameplay totalmente soddisfacente fino alla fine e nel presentare una narrazione di alto livello.

La recensione è stata eseguita tramite Codice Review fornito dal Publisher/Sviluppatore/Agenzia PR/Distributore.

Segnala un Errore

Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

ARTICOLI CORRELATI

Pulsante per tornare all'inizio