CGCReviews – Like a Dragon: Infinite Wealth

Like a Dragon: Infinite Wealth, l’ultimo capitolo della serie di Ryu Ga Gotoku Studio, pubblicato da SEGA, è ora disponibile su PS5, PS4, Xbox Series, Xbox One e PC (Steam / Microsoft Store).

Posso dirvi con assoluta certezza che Like a Dragon: Infinite Wealth (o Yakuza 8) è il progetto più grosso ed ambizioso di Ryu Ga Gotoku Studio. Questo ottavo capitolo non solo riesce a raccontare una storia di altissimo livello tramite l’utilizzo e il punto di vista di più personaggi, ma va persino a chiudere tratti di narrativa lasciati in sospeso da praticamente l’inizio della serie. Like a Dragon: Infinite Wealth è davvero l’apice raggiunto dallo studio giapponese, lasciando le basi per un futuro (si spera) ancora più prosperoso.

Like a Dragon: Infinite Wealth è ambientato qualche anno dopo gli eventi narrati in Yakuza: Like a Dragon, riprendendo Ichiban Kasuga come suo protagonista principale, ora alle prese con altri ex-yakuza per farli reintegrare nel mondo “normale”. Ovviamente, le cose non vanno come previsto, e non passa molto prima che Ichiban e compagnia si ritrovino di nuovo invischiati nell’ambito criminale. Se non avete giocato al capitolo precedente, saltate questo pezzo per evitare spoiler. Dopo lo scioglimento del clan Tojo e l’Alleanza Omi, il clan Seiryu regna indisturbato. Ichiban, d’altro canto, scopre che potrà trovare alle Hawaii informazioni sulla madre scomparsa.

Giunto nel paradiso hawaiiano, Ichiban incontra rapidamente il leggendario Kiryu Kazuma, che gioca un ruolo molto più importante in questo gioco, rispetto al precedente, dato che torna ad essere un personaggio giocabile. Devo dire che mi ha colpito davvero molto, dopo aver amato Kiryu e la sua storia, vedere questo totale passaggio di testimone e la conclusione della sua personale storia. Una scelta davvero azzeccata, però, che tiene molto conto degli eventi accaduti in Yakuza 6.

Like a Dragon: Infinite Wealth, come accadeva anche per alcuni titoli passati della serie, salta avanti ed indietro tra i due protagonisti, dando la possibilità non solo di abbracciare nuovamente alcuni personaggi iconici, ma anche di dar respiro con altri nuovi di zecca e davvero ben scritti. Questo distacco dall’ambientazione giapponese, riesce anche a dar vita a nuovi spunti di narrativa, ora prendendo in carico anche problemi e questioni comuni americane. La serie è sempre stata fortemente politica, ma questa volta si nota un successo ancora maggiore in questo campo.

Nonostante tutto, Like a Dragon: Infinite Wealth resta un titolo che riguarda pur sempre la yakuza, solo che l’ispirazione alle reali leggi contri gli ex-criminali sono molto più fondate e veritiere, cercando di capire se ognuno di queste persone possa avere davvero un ruolo utile nella società. Kiryu è l’esempio perfetto, dato che la sua storia criminosa ha visto sia il portare del bene, ma anche altrettanto male. Tante domande vengono spesso portate all’attenzione del giocatore, toccando spesso i picchi più alti dell’intero gioco, soprattutto quando gioca sull’empatia.

Non è però tutt’oro quel che luccica. Parte della trama alle Hawaii è incentrata sul culto religioso di Palekana: se le sfumature e le riflessioni a tema religioso sono realistiche ed interessanti, la loro rappresentazione è altresì piuttosto banale e talvolta ridicola, andando un po’ a rovinare quell’atmosfera che si stava creando. Fortunatamente, questa sezione è abbastanza breve da non pesare sull’intera esperienza, ma ciò non toglie il fatto che spesso vada a sovrapporsi e rovinare un po’ alcuni dei migliori momenti della serie.

Parlando invece degli attori e della recitazione vocale, Like a Dragon: Infinite Wealth si riconferma con il titolo con i migliori attori nel campo videoludico in buona parte del tempo. Il cast principale è nuovamente incredibile, anche i nuovi arrivati… mentre altri personaggi risultano un po’ meno ispirati, dove alcuni, in lingua inglese, si sentono come se fossero sforzati nel fare qualcosa che non è troppo nelle loro corde. Una bilancia che pende tra la perfezione e la mediocrità. Fortunatamente, il peso verso la perfezione contro-bilancia in modo ottimale il tutto.

Like a Dragon: Infinite Wealth, inoltre, ha un gameplay davvero eccezionale. Questa volta ci troveremo ad esplorare la classica Kamurocho, Ijincho e Honolulu. Ognuna è spettacolare a modo suo, con particolare attenzione proprio su Honolulu, che offre un’ambientazione ed un’atmosfera completamente diversa, dove l’esplorare questa città di luci ed ombre è davvero favoloso. Poi, non c’è bisogno di dirlo, ma tornare tra le strade di Kamurocho con Kiryu fa il suo bell’effetto, dove l’esplorare una città così familiare porta alla mante davvero tantissimi ricordi piacevoli.

Parlando del sistema di combattimento di Like a Dragon: Infinite Wealth, sappiamo come ci sia stato un passaggio ad un sistema a turni con il precedente capitolo, che viene maggiormente espanso e migliorato sotto ogni punto di vista, rendendosi più profondo e interessante. L’aggiunta di attacchi direzionali e combo, sono una novità piuttosto gradita, aggiungendo quel qualcosa in più che si sentiva mancare. Devo dire che queste migliorie che ha ricevuto, mi hanno fatto innamorare nuovamente di questo genere.

Like a Dragon: Infinite Wealth ha anche un sistema di classi, ripresa dal gioco precedente, che permette la creazione di party davvero interessanti e dinamici, dove la sperimentazione fa da padrona. È ora anche possibile “importare” alcune abilità tra una classe e l’altra, espandendo ancora ed ancora su un sistema che già di suo ha tanto da offrire qualitativamente e in fattore dinamicità. Purtroppo, questo nuovo sistema rende anche alcune sezioni di gioco più lente e stancanti, dove il caro e vecchio genere action dei capitoli più vecchi risulta vincitore in questi ambiti.

Non c’è bisogno di specificarlo, ma anche in Like a Dragon: Infinite Wealth c’è una marea di contenuti secondari a cui poter partecipare. Le sotto-storie, in particolare, hanno una marcia in più rispetto ai predecessori, andando a migliorare quello che era un punto debole della serie. Ci sono davvero tantissime attività a cui prender parte, con alcune meno buone di altre, ma comunque godibili ed espansive di un titolo che ha davvero tantissimo contenuto da offrire ad ogni tipologia di giocatore possibile.

Like a Dragon: Infinite Wealth, come detto precedentemente, è l’apice della serie per Ryu Ga Gotoku Studio. Prima dell’uscita di Yakuza 0, da cui partì il vero successo in Occidente per la serie, questa era davvero di una nicchia molto ristretta. L’evoluzione adottata con Yakuza: Like a Dragon si è sentita, ma con questo nuovo capitolo si può capire dove lo studio abbia voluto spingere, spesso sfociando anche nell’esagerazione per quanto riguarda la quantità. Ciò non toglie il fatto che il fenomeno di successo che sta ricevendo la serie è totalmente meritato.

Spesso si rimane stupiti da quanto bene si possa fare un gioco, prendendo in carico gameplay, narrativa e attività secondarie, in un pacchetto dalla durata che può facilmente arrivare oltre le 120/130 ore. La storia è davvero eccellente, seppur con qualche strafalcione di rado, mentre il sistema di combattimento è incredibilmente sempre piacevole per tutta la sua durata, cosa che spesso non accade per i giochi a turni. Un plauso va sicuramente alla scrittura dei personaggi e alla regia, dato che si raggiungono dei momenti brillanti durante la campagna.

Per concludere, Like a Dragon: Infinite Wealth è sicuramente l’apice per Ryu Ga Gotoku Studio, offrendo il pacchetto più completo e dinamico dell’intera serie ad oggi, e gettando le basi per il prossimo futuro. Se avete amato la serie di Yakuza, amerete maggiormente questo nuovo capitolo. Se siete novizi e vi state avvicinando per la prima volta, vi troverete tra le mani un prodotto eccellente e divertente. In entrambi i casi, è certamente un must-play.