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CGCReviews: Dragon Quest Treasures

Un buon GdR, ma con un grosso problema.

Dragon Quest Treasures

Dragon Quest Treasures, sviluppato e pubblicato da Square Enix in collaborazione con TOSE, dopo l’uscita su Switch è arrivato da qualche giorno anche su PC (Steam).

Il franchise di Dragon Quest, a differenza di altri longevi serie proposte da Square Enix come può essere quella di Final Fantasy, ma anche prodotti di altre società, che tendono ad evolversi nel tempo pur rimanendo autoreferenziali, ha il difetto di voler rimanere troppo attaccato alle tradizioni. Questo si può notare in ogni elemento, come l’arte e il design, la musica e gli effetti, che vengono modificati o rimossi totalmente, per poi riapparire successivamente. Ormai, i fan di lunga data apprezzano la serie anche per questo motivo e non avrebbe molto senso cambiare una formula abbastanza vincente.

Proprio questi aspetti tradizionalisti, però, sono sia un pregio che un difetto per Dragon Quest Treasures. Dove le problematiche sono palesi agli occhi di tutti, queste vengono ben bilanciate e, anzi, nell’insieme riescono a dar luce ad un prodotto che potrebbe sembrare solamente mediocre ma che invece risulta divertente, colorato e piacevole da giocare, piuttosto che noioso e frustrante.

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Dragon Quest Treasures è un gioco di ruolo open-world, dove seguiremo le scorribande di Erik e Mia, due giovani fratelli amanti dell’avventura che cominciano la loro storia come facenti parte di un equipaggio di una nave vichinga. Una notte, Erik e Mia liberano Porcus e Purssula, rispettivamente un maiale e un gatto volanti, che li condurranno su un’isola misteriosa dove verranno in possesso di due pugnali magici. Verranno quindi catapultati a Draconia, un nuovo mondo composto da isole a forma di drago sospese in aria, ed è qui che avverranno le vicende del gioco.

Non ci si perderà molto in chiacchiere all’inizio e scopriremo ben presto che le persone più influenti di Draconia sono i cacciatori di tesori. Questo risulterà infatti nell’obiettivo principale dei nostri protagonisti, che funge da fulcro del gameplay, ovvero quello di fondare una propria banda di cacciatori per farla crescere e vederla prosperare sempre di più.

Draconia è composta da cinque grandi isole, dove troveremo tesori, ricostruiremo un sistema ferroviario abbandonato e aiuteremo vari NPC tramite diverse sub-quest. A farci compagnia e ad aiutarci in combattimento, ci saranno ovviamente anche alcuni dei mostri più famosi del franchise. Scopriremo esserci anche una sesta isola, in realtà, che sarà il quartier generale della nostra banda e luogo dove passeremo buona parte del nostro tempo.

Oltre alla funzione di valutazione dei tesori, questa non sarà certamente l’unica cosa che potremo fare in questo hub. Potremo aprire negozi dove acquistare materiali, ricette e munizioni, scoprire un seminterrato che ci permetterà di entrare in brevi dungeon in vecchio stile con un boss finale ad attenderci e, cosa alquanto importante, il quartier generale è il luogo dove potremo reclutare nuovi membri per il party. Proprio la gestione del party in Dragon Quest Treasures è un aspetto importante e ci troveremo spesso a spippolare con la nostra squadra attiva. Il grande peccato è che la ristrutturazione e l’avanzamento della base è davvero minimale e il tutto avverrà semplicemente come ricompensa di determinate missioni secondarie.

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Parlando delle altre isole che visiteremo, ognuna ha un proprio bioma distinto e con una discreta varietà che riesce a mantenere il lato esplorativo e visivo fresco per tutta l’avventura. Dragon Quest Treasures fa di tutto per premiare il giocatore che esplora con cura, dato che molti elementi o dettagli messi nelle mappe sono punti di interesse messi li proprio per attirare l’attenzione. Questo non solo ci potrebbe condurre a tesori nascosti, ma anche a luoghi segreti e scene aggiuntive interessanti. Insomma, l’esplorazione è uno dei punti fondamentali del titolo.

Ad aiutarci nell’esplorazione delle isole, avremo al nostro fianco dei mostri compagno, come detto precedentemente. Questi non solo saranno d’aiuto in battaglia, ma ci offriranno una tra le cinque abilità esplorative disponibili: salto, planata, scansione, scatto e furtività. Dragon Quest Treasures rende facile capire dove è presente un segreto e come raggiungerlo, grazie anche all’ausilio di queste abilità fondamentali. Bisogna però tenere a mente che potremo portare con noi un massimo di tre compagni e, quindi, non avremo accesso a tutte le abilità contemporaneamente. Dato che gran parte del mondo ha diversi punti irraggiungibili altrimenti, starà a noi decidere chi portare con noi per poter raggiungere determinati luoghi, per poi tornare successivamente per completare l’esplorazione.

In realtà, questo aspetto di Dragon Quest Treasures non è proprio appagante, dato che ci costringe a portare con noi mostri con le abilità salto, planata e furtività per poter ottenere la maggior parte dei segreti. Se il nostro desiderio è quello di completare al 100% tutto ciò che il titolo ha da offrire, senza prendere appunti di dove ci sia un segreto o un tesoro che non possiamo raccogliere è fondamentale, sempre che non vogliate rischiare di dimenticarlo e perderlo per sempre. Ciò è sicuramente frustrante, ma torneremo spesso sulle stesse isole per via di quest secondarie e primarie, quindi sarà importante ricordarsi di cambiare membri del party a seconda delle necessità.

CGCReviews: Dragon Quest Treasures 3

Spostandoci sul sistema di combattimento, qui è dove casca un po’ l’asino. La maggior parte del lavoro sarà fatto dai nostri compagni, con il nostro protagonista che ricoprirà un ruolo più di supporto che altro. Non c’è nessun controllo sull’IA che agirà per i fatti propri, con Erik o Mia (potremo selezionare chi usare al quartier generale) che non faranno altro che sparare ciottoli di vario tipo, elementali o non, con la fionda. È possibile anche agire corpo a corpo, ma l’inefficienza di tale azione lo rende quasi totalmente inutile. Questa troppa semplificazione su cui marcia il franchise di Dragon Quest crea un danno enorme all’esperienza che avrebbe altresì giovato di una maggiore profondità in alcune meccaniche.

Possiamo riassumere il combattimento molto velocemente. Se il nemico ha una debolezza di cui siamo a conoscenza, potremo decimarlo velocemente usando il giusto ciottolo, altrimenti dovremo tirarli un po’ a casaccio fin quando non la scopriremo o i nostri alleati avranno fatto il loro lavoro eliminandolo. Buona parte del tempo, però, la passeremo a tirare ciottoli curativi ai nostri compagni.

Per via del fatto che non esiste progressione ne per i protagonisti che i mostri alleati, il sistema di combattimento risulta fin da subito poco interessante e sfocerà nel noioso e ripetitivo in una manciata di ore successive. Gli unici power-up disponibili sono il salire di livello e l’equipaggiare medaglie che, in entrambi i casi, aumenteranno semplicemente le nostre statistiche senza aggiungere null’altro.

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Sebbene l’esplorazione sia appagante e divertente, essere interrotti costantemente da combattimenti infiniti e noiosi, senza alcun briciolo di sfida per tutta l’avventura, fa perdere davvero troppi punti a Dragon Quest Treasures. E se pensate di evitare i combattimenti, ciò non sarà possibile nel 90% dei casi. Stiamo parlando di un titolo GdR d’azione, nella quale una delle due componenti è totalmente, ed imperdonabilmente, castrata a tal punto da risultare solamente una macchia fastidiosa di un’esperienza valida.

Per concludere, Dragon Quest Treasures sarebbe potuto essere un titolo molto più divertente se non costringesse i giocatori a dei combattimenti inutili e noiosi posti in un’esplorazione altresì appagante e piacevole. La ricerca dei tesori è gradevole, trovare segreti è remunerante e non fa altro che alimentare la voglia di essere completato il più possibile. Fortunatamente, per tutte le sue 50+ ore, gli elementi soddisfacenti di Dragon Quest Treasures riescono a tenere in piedi la struttura egregiamente ed innalzarla, ma non abbastanza per rendere un titolo limitato e solo leggermente più che mediocre in qualcosa di ottimo.


7.5

Voto CGC

Recensione Dragon Quest Treasures

Dragon Quest Treasures sarebbe potuto essere un titolo molto più divertente se non costringesse i giocatori a dei combattimenti inutili e noiosi posti in un’esplorazione altresì appagante e piacevole.

*Si ringraziano PLAION e Square Enix per il codice PC fornito

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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