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CGCReviews: Starfield

Starfield è finalmente nelle nostre mani... ma quindi?

Starfield

Starfield, il tanto atteso titolo sviluppato da Bethesda Game Studios e pubblicato da Bethesda Softworks, è ora finalmente disponibile su Xbox Series e PC (Steam / Microsoft Store). È disponibile anche tramite Xbox Game Pass.

Starfield è probabilmente uno dei titoli che più si sono fatti attendere, con una campagna marketing alle spalle bella corposa ma che, dopo aver speso un centinaio di ore, posso dire non esser mai stata esagerata o pompata con meccaniche e cose poi non presenti in gioco. Per chi non conoscesse Starfield, si tratta di un GdR spaziale che ha davvero molto in comune con la serie di Fallout per svariate sue meccaniche.

Comunque, in questa recensione, andremo a vedere praticamente ogni aspetto del gioco nel bene e nel male. Il contenuto proposto è davvero tanto, essendo il titolo più in grande scala della società (escludendo The Elder Scrolls Online). Quello che posso dirvi già da subito è che Starfield è sicuramente un ottimo titolo, seppur non il migliore di Bethesda Softworks, ma che comunque riesce a rivaleggiare tranquillamente con la serie Fallout e The Elder Scrolls.

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La Storia

Il gioco comincia con il nostro sconosciuto protagonista che lavora presso una miniera dedita alla raccolta di vari minerali. Quando però ci viene detto che in un luogo più remoto avremmo potuto trovare qualcosa di meglio, veniamo a conoscenza di uno strano luccichio in una roccia che scopriremo essere uno strano manufatto. Questo misterioso oggetto, però, ci fa avere una sottospecie di visione, per poi farci perdere conoscenza. Al nostro risveglio, è il classico momento Bethesda nel quale verremo testati se ci ricordiamo chi siamo, cosa che aprirà il menù di creazione del nostro personaggio. L’editor è molto semplice da utilizzare e potremo personalizzare a nostro piacimento diversi valori, anche se alcuni elementi sono un po’ pochini e limitano i risultati possibili. Qui potremo anche selezionare un background, che ci darà accesso a delle abilità di base, e fino a tre tratti, che ci daranno invece dei bonus passivi.

Proseguendo, verremo a conoscenza di Barrett, un membro di Constellation (una delle fazioni) che ci dirà qualche informazione su questo manufatto, ci consegnerà una sorta di smart watch (che fungerà da sensore) per poi assegnarci il compito di portare il manufatto su un differente pianeta nella città di Nuova Atlantide. Seppur appena arrivati ci si aprono già le porte verso l’universo (letteralmente), vi consiglio di avanzare leggermente con la storia principale, al meno fino al raggiungimento della Loggia. Qui faremo conoscenza di altri membri di Constellation, tra cui Sarah Morgan, uno dei companion disponibili nel gioco. Sarah ci indirizzerà verso il nostro reale Sistema Solare, proprio per ottenere altri di questi manufatti particolari.

Da questo momento in poi, possiamo dire di essere totalmente liberi da vincoli e la nostra esperienza con Starfield può avere inizio definitivamente. Non aggiungerò altro in dettaglio per quanto riguarda la trama del gioco, ma ci sono ancora due paroline da spenderci. Seppur la storia prosegua in modo fluido, non è comunque qualcosa che raggiunge livelli di Skyrim, per farvi capire. Attenzione però, ciò non vuol dire che sia brutta o altro, ma semplicemente che è un po’ sempliciotta e lineare a modo suo, molto più simile ad un Fallout. Ci sono palesi lacune di narrazione, ma rimane comunque piacevole da seguire per tutta la sua durata. Inoltre, per chiudere questa sezione, voglio lanciare una pietra e nascondere la mano: Starfield offre anche una modalità New Game+, ma potrebbe avere qualcosa di ricollegato con la trama, oppure no?

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Gameplay

Passando ora al gameplay di Starfield, cercherò di tenere una scaletta fissa per gli argomenti trattati, essendoci così tanti sistemi di gioco e meccaniche che risulta difficile non balzare tra l’una e l’altra continuamente, essendo spesso ricollegate. Per introdurvi a ciò di cui andrò a parlare, vediamo l’equipaggiamento, le abilità, la nostra nave e il costruttore navale. Passeremo poi all’esplorazione della superficie dei pianeti e delle lune, andando a vedere le tipologie di attività disponibili, il combattimento a piedi e la costruzione degli avamposti. Concluderemo poi il capitolo sul gameplay con l’esplorazione spaziale, quali tipi di attività è possibile svolgere e il combattimento spaziale.

Equipaggiamento ed Inventario

Iniziando dall’equipaggiamento e l’inventario in generale, troviamo la possibilità di indossare un casco, una tuta spaziale, un vestito, uno zaino provvisto di boostpack che permette anche di trasportare provviste, risorse e varie, e ovviamente il nostro arsenale da fuoco. Per quanto riguarda le statistiche e caratteristiche di tutti gli equipaggiamenti, per Starfield è stato scelto un sistema molto simile a quanto visto in Fallout 4, ovvero con un sistema RNG che gestisce statistiche, perk e rarità di ognuno di essi. A seconda della rarità (comune, non comune, raro e leggendario) avranno più bonus intrinsechi, sfociando nelle leggendarie che avranno invece perk importanti già inseriti. Ogni pezzo equipaggiabile potrà anche essere modificato e/o migliorato presso i vari banchi da lavoro disponibili in gioco, cosa che apre le porte ad una personalizzazione dedicata al nostro gusto personale. Sarà necessario però sbloccare determinate abilità e eseguire una ricerca specifica per alcune modifiche o costruzioni (cosa che si applica anche alla costruzione delle navi e degli avamposti, che vedremo successivamente).

Avremo a disposizione anche una lista preferiti, dove potremo assegnare armi o provviste (come medikit) per poterli usare o equipaggiare rapidamente senza dover aprire il menù. L’inventario ha ovviamente, come siamo abituati dai titoli Bethesda, un peso massimo trasportabile. Ogni oggetto (o quasi) ha un proprio peso, quindi dovremo decidere bene cosa tenere e cosa lasciare a seconda anche del suo valore di vendita. Tenete a mente che è possibile anche depositare gli oggetti sia nella stiva della nostra nave (anch’essa limitata, ma di cui discuteremo nel capitolo dedicato ad essa) e nell’inventario dei nostri compagni, ricordandoci che potremo avere con noi un solo companion alla volta. Inoltre, potremo anche personalizzare il nostro fedele compagno con armi e vestiari dandoli quello che preferiamo.

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Abilità del personaggio

Il nostro protagonista in Starfield, oltre alle abilità di base per il background scelto, partirà praticamente immacolato e dal livello 1. Man mano che completeremo missioni, attività varie e sconfiggeremo nemici, otterremo punti esperienza e, ogni nuovo livello, avremo un punto abilità da poter spendere. Ogni abilità ha inoltre quattro gradi, ognuno dei quali fornirà bonus aggiuntivi, ma per essere sbloccati e potenziati, dovremo superare una sfida specifica (per esempio, per potenziare persuasione dovremo completare un numero specifico di sfide dialettiche) e investire un ulteriore punto abilità in esso. Tra tutte le abilità disponibili, è sicuramente consigliato dare priorità inizialmente ad Addestramento Boostpack, Furtività e Borseggio, Persuasione, Controllo Puntamento della nave, Scassinare e Avamposti ed ambienti estremi.

Questi non solo ci aiuteranno con il combattimento e l’esplorazione, ma permetteranno anche di eseguire azioni che sarebbero state altrimenti impossibili. Andare in giro senza poter scassinare le serrature chiuse, o senza poter mirare con la nave nei combattimenti spaziali non è sicuramente consigliato, ma la scelta rimane comunque totalmente vostra. Bisogna comunque tenere sempre in considerazione il fatto che alcune missioni potrebbero richiedere di andare stealth, borseggiare qualcuno e così via, quindi senza queste abilità fondamentali potremmo essere parecchio limitati, venendo beccati sul fatto o con oggetti di contrabbando addosso e magari ricevendo una taglia, cosa che potrebbe complicare notevolmente le cose.

La nave spaziale

Come detto più sopra, avremo anche la nostra fedele nave per l’esplorazione e il combattimento spaziale in Starfield. Oltre alla Frontier, la nave che ci viene donata ad inizio gioco, potremo acquistarle già fatte o addirittura rubarle ai nostri nemici per farle nostre. In questo secondo caso, sarà necessario comunque spendere una data cifra per registrarla ufficialmente e poterla poi modificare o vendere. Ma ciò che sicuramente più attira è la possibilità di costruire e modificare a piacimento la nostra nave (sempre che abbiamo i soldi a disposizione, dato che ne serviranno parecchi) tramite il costruttore navale.

Seppur l’editor non sia semplicissimo da utilizzare le prime volte e potrebbe frustrare anche per via di alcune limitazioni, una volta che ci avremo preso la mano potremo creare la nostra nave dei sogni. Avremo diverse marche di pezzi a disposizione, cosa che richiederà di spostarci verso un dedicato rivenditore se volessimo dei pezzi specifici. Abbiamo ovviamente dei limiti di altezza, larghezza e lunghezza da dover rispettare, così come non possiamo dotare il velivolo con molteplici reattori, gravimotori e scudi. Oltre ai pezzi contrassegnati come Hub, che consistono di varie stanze di utilità che potrebbero includere banchi da lavoro, slot passeggeri ed equipaggio, potremo attaccare stive e armi. Per quanto riguarda i pezzi “estetici”, non avremo un limite numerico di quanti poterne mettere, cosa diversa invece per armamenti e motori.

A seconda del reattore (e della sua classe in ordine di potenza tra A, B e C) potremo equipaggiare solamente componenti di uguale classe o inferiore. Inoltre, ogni reattore ha una capacità di energia massima che detterà quanti componenti di un dato tipo è possibile assegnare. Ogni motore, ognuna delle tre armi equipaggiabili, scudo e gravimotore consumeranno energia e dovremo gestire noi quanta energia dedicare ad ognuno di essi, considerando che abbassare l’energia per scudi ridurrà la difesa, toglierla alle armi abbasserà i danni e abbassarla ai motori rallenterà la nave. Anche la massa della nave influenza le cose, dato che più peso equivale a minore velocità, mobilità e distanza dei gravi-salti.

Esplorando i vari pianeti e città, potremo inoltre trovare persone da poter assegnare come nostro equipaggio e, a seconda delle loro abilità, potrebbero dare dei bonus passivi ad un dato componente della nave. Per concludere, nel caso avessimo più navi a disposizione, potremo cambiare la nave casa a piacimento tra una e l’altra a piacimento. Insomma, la personalizzazione della nave in Starfield è validissima e abbastanza libera da permetterci di creare qualcosa di nostro gusto, anche se ciò non sempre sarà possibile per piccolezze talvolta fastidiose.

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Esplorazione della Superficie

Passando ora all’esplorazione in Starfield, partiamo da quella della superficie di pianeti e lune. Vi dico già da subito che potremo mettere piede, ovviamente, solamente sui pianeti di tipo roccioso o, in rare occasioni, su quelli oceanici nel caso di civiltà umana e costruzioni. Questo taglia fuori completamente ogni pianeta gassoso (e stella) dall’esplorazione della superficie, come è giusto che sia, ma è corretto specificarlo. Ogni pianeta visitabile avrà delle proprie caratteristiche definite tra tipo, gravità, temperature, atmosfera, magnetosfera, fauna, flora e acqua. Ognuno di questi valori influenza, ovviamente, ciò che troveremo sulla sua superficie, dove un pianeta privo di ossigeno o magnetosfera non potrà sicuramente ospitare vita naturale.

Ciò non toglie il fatto che, comunque, alcuni pianeti ostili potrebbero comunque essere abitati almeno in parte da qualche forma di società umana, che sia pacifica o aggressiva. Alcuni pianeti, detti principali, ospiteranno una vera e propria città e questi luoghi saranno visitati durante una missione principale o missione fazione obbligatoriamente. Cosa diversa è invece per i pianeti “secondari”, dove potremo invece trovare missioni secondarie, missioni generate proceduralmente o risorse specifiche. Grazie al nostro smart watch che funge da scanner, potremo eseguire un totale rilevamento di ciò che il pianeta ha da offrire, cosa che richiederà di scansionare ogni sua risorsa, fauna e flora se disponibili e tratti particolari presenti sulla superficie. Potremo atterrare ovunque desideriamo su un pianeta e, spesso sarà necessario per trovare biomi differenti per completare il rilevamento al 100%, cosa che ci donerà una tabulae vendibile ai mercanti per anche grosse cifre.

Ogni pianeta o luna, inoltre, escludendo le città principali o strutture piazziate manualmente dal team di sviluppo, include vari punti di interesse visitabili generati proceduralmente (ogni nuova partita genererà questi punti in modo differente), dove potremo trovare attività ostile, NPC di vario tipo che potrebbero anche darci una quest o semplicemente qualche risorsa da accaparrarci. Bisogna tenere d’occhio però la pericolosità ambientale del pianeta che stiamo esplorando, dato che non solo potrebbe avere una fauna aggressiva e pericolosa, ma anche l’ambiente in se potrebbe essere a noi sfavorevole e può capitare di contrarre qualche disturbo, come fratture, danni polmonari o avvelenamenti. Ogni disturbo avrà una icona specifica e ci darà un debuff, ma potremo curarlo con un dato oggetto curativo dedicato (icona e descrizione aiutano a capire cosa cura cosa) o recandoci da un medico.

Durante l’esplorazione troveremo anche dei terminali missioni assegnati ad una determinata fazione, dove potremo accettare varie missioni e, parlando proprio di queste attività e missioni secondarie in Starfield (sia che si tratti di superficie che di spazio), queste variano dal trovare una persona, recuperare una risorsa, eliminare un gruppo ostile, rifornire di risorse un differente pianeta abitato, e così via. C’è da dire che, se siete dei giocatori che vogliono vedere tutti i puntini esplorati sulla mappa, potrebbe presto rivelarsi monotono e noioso (considerando che, purtroppo, non esiste mezzo di trasporto oltre che le nostre gambe e il boostpack), ma lo scopo del gioco non è quello di completare ogni punto di interesse o rilevamento di ogni pianeta al 100% ed è sconsigliato procedere con questo tipo di esplorazione in mente. Tutto ciò che è “terziario” o fuori da missioni di trama, fazione e secondarie importanti è totalmente opzionale.

Ciò che dispiace e fa a modo suo infuriare non poco, è proprio la mappa della superficie che è una totale distesa blu priva di dettagli. Se questo non è un problema per l’esplorazione in generale, è un peccato che anche le città principali non abbiano qualcosa di dedicato oltre ad punto su sfondo blu. Ci tengo a specificare, inoltre, che sarà possibile viaggiare rapidamente su ogni punto esplorato e, inoltre, non sarà necessario accedere alla nave per cambiare sistema solare o pianeta, dato che potremo farlo rapidamente da ovunque tramite l’apposito menù visuale superficie, visuale sistema e visuale galassia.

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Sistema di combattimento a piedi

Il sistema di combattimento a piedi è molto simile a quanto visto nella serie Fallout (escluso lo S.P.A.V. qui assente). Sia che si giochi in prima che terza persona potremo semplicemente muoverci, mirare e sparare, senza niente di troppo complesso da aggiungerci nel mezzo. Potremo sbloccare abilità per fare più danni con un dato tipo di arma o scivolate in combattimento, ma oltre a questo rimane un generico sparatutto. Una cosa da tenere in considerazione è la tipologia di arma che stiamo utilizzando, tra balistica, laser e energetica, dato che saranno più utili contro un determinato nemico rispetto che un altro.

Gli Avamposti

Gli avamposti sono un’altra delle varie attività che potremo fare in Starfield e, come ogni altra cosa, richiederà crediti e risorse in modo alquanto esigente. Con un sistema di costruzione simile a quello di Fallout 76, potremo costruire una nostra base. Lo scopo principale degli avamposti è quello di farmare risorse specifiche presenti su un pianeta. Ogni risorsa è importante per molteplici aspetti, soprattutto dedicati al crafting, dato che ogni modifica, potenziamento e costruzione richiederà materiali sopra materiali.

Ma potremo utilizzare l’avamposto anche come stazione per il potenziamento, se lo volessimo, piazzandoci banchi da lavoro e di ricerca. Sarà inoltre fondamentale per le missioni di rifornimento, dato che sarà necessario per creare un collegamento tra noi e l’altro pianeta che sta chiedendo le risorse. Come per la nave, anche qui potremo assegnare un equipaggio per bonus specifici. Sarà possibile costruire un numero fisso di avamposti in tutta la galassia (aumentabile tramite abilità) e, una volta creati potremo viaggiarci rapidamente da ogni dove. Le possibilità anche qui sono tante e sicuramente meno limitate rispetto al costruttore navale.

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Esplorazione Spaziale

L’esplorazione spaziale in Starfield è semplice ma funzionale. Una volta lasciata la superficie di un pianeta, ci troveremo nella sua orbita e, qui potremo fare varie cose. Tenete in considerazione che, in caso di pianeti controllati da una determinata fazione, sarà possibile essere fermati per una scansione e, se troveranno oggetti rubati o di contrabbando, le cose potrebbero movimentarsi leggermente. Comunque, da qui potremo decidere, tramite la visuale sistema, di scansionare il pianeta di turno per ottenerne i dettagli, oppure viaggiare e attraccare su stazioni spaziali, ingaggiare in combattimenti navali in caso di attività ostile o distruggere asteroidi per ottenere risorse.

Non sarà possibile atterrare manualmente sul pianeta che ci troviamo davanti, ne tanto meno viaggiare manualmente verso una sua luna o un altro corpo celeste del sistema nel quale ci troviamo. Decollare, atterrare, spostarci di pianeta o di sistema solare passerà tutto tramite un viaggio rapido, sia che lo facciamo tramite lo scanner che tramite la mappa dedicata. Per alcuni che si aspettavano qualcosa alla No Man’s Sky, questo potrebbe essere un punto debole dell’immersione spaziale di Starfield che, però, ha deciso di scegliere un approccio simil-realistico alla faccenda. Non dico che mi sarebbe dispiaciuto se ci fosse stato un vero viaggio spaziale senza “teletrasporto”, ma posso assicurarvi che la scelta fatta da Bethesda è la più efficiente, soprattutto quando ci troviamo davanti a un migliaio di pianeti da poter visitare. È vero, potrebbe risultare un “loading simulator” in alcuni momenti, ma durano letteralmente una frazione di secondo.

Attività e Combattimento spaziale

Rispetto alla superficie, ciò che potremo fare nello spazio in Starfield è sicuramente più limitato nella quantità. Le attività qui saranno principalmente di due tipi: attraccare una nave/stazione o eliminare spazianti e/o pirati. Per quanto riguarda la prima categoria, queste richiederanno di attraccare, per l’appunto, per aiutare qualcuno a bordo o eliminare attività ostili. Non mancano ovviamente stazioni spaziali o navi che ci daranno più azione con quest varie.

L’altra categoria richiederà invece di combattere. La nostra nave, come detto nel suo capitolo dedicato, ha a disposizione tre armi con cui potremo far fuoco. Se avete presente il sistema di combattimento alla Ace Combat, questo è davvero molto molto simile. Il movimento è a 360°, con possibilità di regolare la velocità e utilizzare spinte per spostarci più rapidamente. Ad una certa distanza potremo anche agganciare il bersaglio di turno per poterli sparare con lanciamissili o altre armi ad aggancio, mentre, se avete sbloccato l’abilità controllo puntamento, qui verrà in gioco una sorta di S.P.A.V. alla Fallout. Potremo infatti bloccare la visuale su un bersaglio per prendere di mira un punto specifico della sua nave, che sia motori, scudi e così via. In un primo momento potrebbe essere un po’ legnoso il combattimento spaziale, ma bisogna considerare che statistiche come mobilità, peso e velocità della nostra nave influenzano il suo comportamento.

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Bug, Problemi Tecnici e Prestazioni

Starfield è un titolo Bethesda, ed essendo un titolo Bethesda, utilizza il Creation Engine, seppur in versione 2.0. C’è da dire che il lavoro di modernizzazione del motore è stato fatto egregiamente, con una resa grafica e delle animazioni, oltre che della fisica di gioco (soprattutto nelle sezioni a gravità zero), davvero eccellente. Non mancano ovviamente glitch classici divertenti dei titoli Bethesda, ma la qualità generale è nettamente superiore. Starfield è lontano dalla perfezione tecnica, però, dato che sono presenti alcuni bug anche più invalidanti per l’esperienza o che potrebbero creare un soft-lock, un crash o qualcosa che potrebbe farci perdere dei progressi.

Regola numero uno: non tenete mai un solo salvataggio. Se qualcosa dovesse andare storto, sarete altrimenti costretti a resettare la partita completamente e, purtroppo, ciò può capitare. Uno dei bug più negativi per l’esperienza è quello di rimanere “incastrati” dopo aver attraccato, con l’impossibilità di potersi sganciare. Mi è capitato anche, più volte, che in orbita di un pianeta tutto sparisse, rimanendo solo l’HUD di gioco, il background e la stella, senza possibilità di muoversi. Ho notato capitare quando si viaggia rapidamente tra un pianeta e l’altro in rapida sequenza, ma fortunatamente si corregge facilmente spostandosi ad un altro sistema solare.

Ci sono ovviamente altri bug e glitch di minor entità, come NPC che si bloccano o fanno cose strane, cadere sotto la mappa e così via, ma per lo più si tratta di momenti divertenti piuttosto che di problemi. Ciò che invece non è stato reso perfettamente in Starfield è la sua fluidità nelle prestazioni. Il titolo, per quanto riguarda la versione PC, soffre di stutter e cali di framerate costanti, con le città principali che subiscono un calo di prestazioni più netto. L’assenza di DLSS è sicuramente qualcosa da rivalutare, soprattutto in un mercato dominato da NVIDIA, e un’ottimizzazione maggiore di alcuni modelli e texture potrebbe sicuramente giovare positivamente all’esperienza generale.

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Per concludere

Starfield è un’esperienza che va vissuta sicuramente, proponendosi come un ottimo GdR fantascientifico sotto diversi aspetti, ma con lacune e difetti che gli fanno perdere qualche punto. Il titolo ha evidenti lacune nella narrazione e alcuni design e meccaniche che sarebbero potuto essere migliorate, anche con piccolezze. Esplorare l’universo in Starfield, godersi in sui paesaggi e scoprire elementi è gratificante e la pazienza e la curiosità ricompensano decisamente il giocatore.

C’è da dire, però, che mi è capitato di pensare talvolta “ma sarebbe stato meglio fatto così” su alcuni aspetti, soprattutto quelli che limitano la creatività. Ci troviamo davanti ad un titolo che richiede la sua bella dose di tempo da dedicargli e, con molta probabilità, potrebbe davvero portare via centinaia di ore. La quantità di contenuto presente è impressionante e la varietà di attività disponibili aiutano a mantenere l’attenzione sempre alta, a patto che non siamo noi ad esagerare. Starfield riesce sicuramente a tenere fede al suo hype. Considerato anche che è già prevista un’espansione, potremmo anche veder realizzate le nostre aspettative.


8.9

Voto CGC

Recensione Starfield

Starfield è un’esperienza che va vissuta sicuramente, proponendosi come un ottimo GdR fantascientifico sotto diversi aspetti, ma con lacune e difetti che gli fanno perdere qualche punto.

*Si ringrazia Bethesda Softworks per il codice PC fornito

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Davide Fanelli

Nato nel 1996 ho iniziato a giocare già dalla tenera età di 2 anni con un GameBoy e Tetris. Alla vista della PlayStation cominciò a nascere la mia passione per i videogiochi che permane ancora tutt'ora.

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